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I CC di Rozzano scoprono tipografia clandestina di carte di credito, in manette coppia dell’est

(mi-lorenteggio.com) Rozzano, 21 luglio 2010 – All’alba di ieri, a Pieve Emanuele, i militari della Tenenza Carabinieri di Rozzano, al termine di un’impegnativa e complessa indagine, nata dopo una serie di denunce per utilizzi fraudolenti di carte di credito false nonché di carte bancomat clonate, riscontrati in diversi esercizi commerciali di Rozzano e limitrofi, hanno fatto irruzione in una tipografia clandestina per la clonazione di bancomat e la riproduzione di carte di credito false, situata all’interno di un appartamento, nella frazione di Fizzonasco.

Dopo l’irruzione e l’ingresso nell’immobile, sono stati tratti in arresto, in flagranza del reato, una coppia di cittadini stranieri, si tratta di P. Gleb, nato in Estonia, classe 1982 e  K. Svitlana, nata in Ucraina, classe 1977, che sono stati processati stamane per direttissima.

Nel corso dell’operazione è stato posto sequestro tutto il materiale che serviva per la clonazione:

· un PC portatile contenente molteplici numeri seriali di carte di credito;
· tre stampanti, un laminatore e un tagliacarte di precisione in metallo;
· righello in alluminio;
· ologrammi adesivi e fogli gruppi firma “mastercard”;
· una macchina fotografica digitale;
· strisce carta oro per serigrafia, applicativi software specifici e numerose carte di credito “visa” ancora non intestate e altre già intestate ad uno stesso soggetto ucraino;
· un ingente quantitativo di fogli “A4” colorazione argento e oro a grana specifica;
· diverse schede sim per ricezione dati;
· la somma contante di euro 760,00 (settecentosessanta).

COSI’ CLONAVANO LE CARTE: CAPTAVANO IL CODICE SEGRETO DIGITATO SULLA TASTIERA

La brillante operazione dei Carabinieri di Rozzano ha permesso di comprendere il metodo della clonazione, che era basato sulla duplicazione della carta e sulla captazione a breve distanza del codice segreto digitato sulla tastiera della postazione bancomat. Analogamente, le carte di credito, una volta riprodotte, erano intestate a nominativi stranieri, utilizzando credenziali esistenti di ignari possessori.

V.A.

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