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Magenta. Il sen.Garavaglia interviene sul caso Novaceta

Roma 21 luglio 2010- “ E’ noto ormai da mesi a tutti i livelli istituzionali, il caso della Novaceta, importante realtà produttiva di Magenta, azienda leader nel campo del tessile e delle fibre di acetato, – inizia così l’interrogazione odierna del senatore leghista che ha riassunto le vicende di Novaceta in Senato – la produzione di filo acetato, dopo vari stop, si è fermata definitivamente un anno e mezzo fa, dopo numerosi cambi di proprietà e cessioni dei rami d’azienda ed ha portato circa 200 operai in cassa integrazione. L’anno scorso una ventina di dipendenti ha presentato un esposto alla procura di Milano, ipotizzando che la chiusura dell’impresa fosse stata pianificata da anni, per permettere speculazioni immobiliari, finora non avvenute perché il Comune non ha mai permesso il cambio di destinazione dell’area, vasta 220 mila metri quadrati. In questi mesi, i diversi livelli istituzionali, hanno chiesto ripetutamente alla proprietà di palesare il piano industriale per il rilancio della società stessa, oltre che fornire adeguate garanzie che vi fossero acquirenti, pronti a rilevare l’azienda. Risulta all’interrogante che ad oggi non sia stato presentato alcuna sorta di business plan e che addirittura la proprietà, che pare faccia capo a Giovanni Lettieri Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, con motivazioni assurde, abbia bloccato il pagamento del sussidio di cassa integrazione. Sono evidenti le ricadute negative di tale vergognosa iniziativa della proprietà aziendale, sia perché mette a repentaglio le già faticose trattative e sia soprattutto perché pone le famiglie dei lavoratori in una situazione davvero deficitaria”. Il sen. Garavaglia chiede quindi : “ Se corrisponda al vero che l’azienda abbia bloccato il pagamento della cassa integrazione ai lavoratori e, in caso di risposta affermativa, quali iniziative si intenda adottare affinchè la proprietà ripristini il minimo sussidio vitale peraltro previsto dagli accordi con gli enti locali nonché per poter verificare l’effettiva esistenza del piano industriale.”

Redazione

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