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Tatuaggi. Il San Valentino degli “ex”: come ti cancello (dalla pelle) i segni di un amore finito

Milano, 17 gennaio 2011 – Si fa presto a dire amore. Ne sanno qualcosa quanti, sulla loro pelle, hanno voluto farsi tatuare, magari in giovane età, il nome di un amore nuovo, una data importante, una frase che piace, insomma un simbolo indelebile che ricordi l’unione speciale con la persona amata.

Capita però poi gli amori finiscano, le date si perdano, le frasi cambino di significato. O magari, più semplicemente, che ci si stufi. E allora si comincia a pensare che quel tatuaggio non lo si vuole più, tanto che qualcuno ha già previsto di regalarsi l’intervento di rimozione del tatoo (o di regalarlo all’amata/o, stanco di vedere stampato sul corpo della compagna/o il nome dell’ex) per San Valentino.

Secondo una recente statistica, sarebbero oltre 20 milioni le persone nel mondo che hanno una decorazione indelebile sul proprio corpo. Di queste, si calcola che quasi un quarto del totale si sia già rivolto a centri specializzati per ricorrere alla rimozione di uno o più tatuaggi. Un bilancio che sembra destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni.

Per questo il CICE, il Centro Italiano di Chirurgia Estetica, ha recentemente deciso di inserire nella lista dei propri servizi anche la tecnica laser per la rimozione dei tattoo. I clienti possono rivolgersi alle strutture più vicine a casa, grazie ad una serie di convenzioni stipulate con diversi centri estetici specializzati distribuiti sull’intero territorio nazionale.

Da alcuni anni sono presenti sul mercato laser in grado di eliminare i tatuaggi emettendo impulsi inferiori a un millisecondo che colpiscono selettivamente il melanosoma, l’organulo cellulare contenente la melanina. Il pigmento colorato colpito dal laser esplode e i suoi frammenti vengono riassorbiti localmente.

Ma da chi è composto il popolo dei “rinnegatori” del tatuaggio? “Per la nostra esperienza – spiega Roberto Gallosti, coordinatore del circuito nazionale del CICE – sono soprattutto donne e uomini non più giovanissimi, che nell’età dell’adolescenza avevano deciso di tatuarsi il nome dell’amato/a, la data del matrimonio o del fidanzamento oppure il titolo della canzone legato ad un momento importante della loro storia. Ad amore finito, sono sempre di più le persone che non vogliono avere niente che gli ricordi quella storia…”. Da qui la necessità di ricorrere al chirurgo. Un intervento che comunque costa sempre dolore, tempo e denaro.

“Chi vuole farsi un tatuaggio dovrebbe scegliere per lo meno soggetti neutri – avverte Gallosti – Rimuovere la decorazione infatti non è sempre facile. Di sicuro non è indolore e i costi variano, a seconda delle dimensioni, dalle 200 euro in su, spesso molto di più di quanto non costi effettuare il tatuaggio stesso”.

Nella rimozione di un tatuaggio è importante tenere presenti alcuni parametri, quali i colori, la profondità del pigmento e da quanto tempo è stato fatto. “Non tutti i colori sono completamente cancellabili – conclude Gallosti – Scarsi risultati si avranno infatti sui colori chiari (giallo) e le tinte pastello. In media i tatuaggi professionali necessitano di 6/8 trattamenti, distribuiti nell’arco di settimane, a volte mesi”.

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