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Aree protette: il Parco del Ticino apre il confronto sulla nuova proposta di legge Regionale

(mi-lorenteggio.com) Magenta 01 febbraio 2011 – Un coordinamento che riunisca tutti i soggetti che hanno contribuito a scrivere 37 anni di storia del Parco del Ticino. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente ha approvato una delibera con l’obiettivo di istituire il coordinamento che avrà il compito di predisporre un documento comune da sottoporre a Regione Lombardia in occasione della revisione della legge istitutiva della aree protette (86/83) finalizzato a valorizzare e tutelare il Parco del Ticino coerentemente con la volontà popolare che ne ha disposto la sua istituzione. Sul sito del Parco verrà inoltre attivata una “finestra informativa” aggiornata in tempo reale sia sulle attività del coordinamento che del percorso di legge in Regione Lombardia.

Il Coordinamento
Sarà composto da :
• 3 Sindaci in rappresentanza di ogni singola provincia
•1 Presidente o Assessore/Consigliere delegato in rappresentanza di ogni provincia del Parco
• 1 rappresentante per ogni associazione ambientalista riconosciuta a livello regionale
• 1 rappresentante per ciascuno dei seguenti enti: FAI, TCI e ITALIA NOSTRA
• 1 rappresentate per ogni associazione agricola provinciale
• il Presidente o suo delegato del Consorzio Produttori a Marchio Parco Ticino
•1rappresentante per ogni associazione pescatori e cacciatori provinciale •1rappresentante per ogni Associazione produttiva (artigiani, commercianti, industriali) provinciale
•3 rappresentanti del mondo della ristorazione per ogni provincia che raffiguri le diverse realtà (trattorie, ristoranti, alta cucina)
•1 rappresentante per ogni ordine professionale (ingegneri, architetti, geometri, periti agrari, agronomi, forestali) provinciale
•1 rappresentante per ogni agenzia di educazione ambientale, 1 rappresentante per le associazioni sportive praticate nel Parco coerenti con la missione dell’Ente (FIAB, CAI, ect.).
Oltre questi soggetti potranno chiedere di far parte del Comitato anche a quanti che, facendo istanza debitamente motivata al Presidente del Parco, possano dimostrare di avere un interesse diretto nel coinvolgimento della presente iniziativa

Intervento della Presidente del Parco del Ticino, Milena Bertani

<Il Parco del Ticino è nato per volontà popolare con lo scopo di preservare questo immenso patrimonio. La battaglia sostenuta alla fine degli anni sessanta dalla Sezione pavese di Italia Nostra per la difesa del Ticino, denunciando i dissennati disboscamenti
e i continui assalti della speculazione edilizia alle aree paesaggistiche del fiume azzurro, fu determinante per favorire la presa di coscienza del valore del territorio tra le popolazioni rivierasche del fiume. A far precipitare la situazione fu la notizia del progetto di realizzazione dello scolmatore di nord-ovest, atto a raccogliere le acque di piena di torrenti e colatori del nord milanese tra cui l’inquinatissimo Olona. Problemi che sono ancora, purtroppo, di stretta attualità e che preoccupano, oggi come allora, le popolazioni rivierasche, i politici, gli amministratori pubblici, le associazioni ambientaliste, gli agricoltori, i pescatori e i cacciatori. La nuova proposta di Legge Regionale segna una svolta epocale per i Parchi e gli Enti locali, perché il nuovo Ente giuridico individuato per rispondere ad alcune difficoltà insorte con la manovra finanziaria estiva, in realtà sposta il baricentro delle decisioni verso la Regione e non più verso gli Enti locali. Per questo abbiamo ritenuto di dover coinvolgere il più ampio numero di soggetti al fine di poter proporre alla Regione Lombardia un documento comune che raccolga le proposte, i suggerimenti e gli indirizzi per la valorizzazione e la tutela del Parco del Ticino, così come è accaduto per altre aree protette escluse dal provvedimento della Giunta Regionale. Questo lavoro collegiale sarà molto importante anche per la definizione del nuovo Statuto, perché la legge si prefigge di far scrivere una nuova Carta Costituiva dell’Ente che recepisca le indicazioni in essa contenute. Il nostro obiettivo è anche quello di fissare nuovi punti qualificanti per il governo futuro del Parco del Ticino, considerato che la nostra area protetta è l’unica che ha ottenuto il riconoscimento dell’Unesco non solo in Lombardia ma anche nel Nord Italia>.

La proposta di Legge Regionale
Il sistema lombardo vede la presenza di 24 parchi regionali, distinti tra fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali; 87 parchi di interesse sovra-locale; 63 riserve naturali; 30 monumenti naturali, ai quali si sono aggiunti 193 Siti di Interesse Comunitario (SIC) e 66 Zone di Protezione Speciale (ZPS), che costituiscono la rete Natura 2000, istituita da Regione Lombardia in collaborazione con l’Unione europea e che tutte queste aree rappresentato oggi circa il 30% del territorio regionale tutelato.

Con la IX legislatura, Regione Lombardia ha voluto creare un nuovo assessorato interamente dedicato alle tematiche dei parchi, delle aree protette, dei sistemi verdi, delle foreste e del paesaggio – si legge nella relazione al progetto di legge regionale – con l’obiettivo di favorire l’integrazione delle azioni specifiche e ampliarne gli effetti complessivi nella valorizzazione di un importante patrimonio lombardo. La Lombardia è la Regione con la più lunga tradizione di pianificazione e gestione delle aree protette. Questa esperienza è stata determinata dalla legge 86/83 capace di coniugare gli aspetti di gestione con quelli di programmazione e di tutela del territorio. Una legge che è stata anticipatrice delle successiva legge quadro nazionale.
La nuova proposta di progetto di legge individua tre ambiti essenziali di intervento mediante i quali si modifica la norma esistente e precisamente:
la governance mediante la trasformazione degli attuali enti gestori in enti pubblici, con la partecipazione obbligatoria, anche in termini contributivi, degli enti locali territorialmente interessati (Comuni, Province, Comunità Montane), nonché di quelli volontariamente aderenti;
l’efficienza gestionale e la riduzione della spesa – anche a seguito della manovra di luglio del Governo (legge 122/2010) – mediante l’esercizio in forma associata o convenzionata, da parte di più parchi, di una serie di funzioni, comprendendo tra queste anche accorpamenti tra Enti su base volontaria.
la semplificazione mediante nuove procedure per l’individuazione dei parchi naturali, per le rettifiche ai confini dei parchi e per l’approvazione del piano del parco naturale (che sarà approvato dalla Giunta regionale e costituirà un titolo specifico del PTC di parco regionale), nonché una migliore definizione dei poteri sostitutivi regionali, degli interventi in deroga.

<Un provvedimento di pochi articoli che, però, modifica integralmente e sostanzialmente le parti essenziali della l.r. 86/1983, sopprime interamente la l.r. 26/1996 e introduce norme semplificate per le modifiche al Testo Unico l.r. 16/2007, con qualche aspetto giuridico non propriamente coerente con altre leggi e disposizioni in materia – conclude il Presidente del Parco del Ticino, Milena Bertani – e con la volontà del Consiglio Regionale espressa con due ordini del giorno approvati a luglio e a settembre dello scorso anno atti a “riaffermare la centralità dei Comuni nella gestione dei Parchi nell’ottica di favorire un federalismo sostanziale che prevalga sul rischio di un neo centralismo regionale>.

Redazione

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