I giovani volatili dopo il salvataggio, sono stati accuditi e svezzati manualmente grazie all’assistenza costante di una veterinaria specializzata nella cura di questa specie e da diversi volontari, e una volta pronti a spiccare il volo, sono stati liberati nel territorio in cui i loro nidi erano stati distrutti.
I volontari che si erano adoperati per il benessere dei piccoli, hanno aspettato con ansia questo giorno, tanta è stata la commozione anche da parte dei passanti, nel vedere che una volta liberati, i piccoli si siano subito ricongiunti agli esemplari adulti del proprio stormo, che li guiderà durante la migrazione autunnale verso l’Africa.
Con grande soddisfazione i volontari delle due associazioni hanno potuto constatare che tutti i nidi artificiali donati dall’Oasi Smeraldino di Rozzano, posizionati in sostituzione di quelli distrutti, il giorno successivo alla tragedia, sono stati ricolonizzati riuscendo quindi a sopperire in buona parte ai danni causati a questa specie protetta.
Un segnale positivo questo che costituisce un precedente per la tutela della fauna selvatica, e che insegna quanto la determinazione e la collaborazione tra volontari di diverse associazioni, possano portare a grandi risultati.
Lav Oltrepò ricorda nuovamente qualora fosse indispensabile effettuare lavori di intervento su edifici che ospitano i nidi durante i periodi di cova, di attuare tutte le misure per non disturbare le nidiate e che è possibile ovviare all’eventuale problema degli escrementi installando assi di legno al di sotto dei nidi.
Redazione