(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 settembre 2018 – “Oggi ci sono tutte le condizioni
politiche per affrontare seriamente il complesso e delicato tema
dell’idroelettrico. E ovviamente il territorio deve essere
protagonista”.
Lo ha detto Massimo Sertori, assessore regionale agli Enti
locali, Montagna, Piccoli Comuni e Risorse energetiche, a
margine del convegno Anci ‘Allearsi per competere. La
multiutility dei territori: il caso Acsm-Agam’, organizzato da
Anci Lombardia a Palazzo Pirelli.
PROVENTI DA IDROELETTRICO, RISORSA PER I TERRITORI – Sul tema
delle concessioni idroelettriche e della loro scadenza ha poi
continuato: “Ci sono una serie di concessioni idroelettriche che
sono scadute ed e’ evidente che siamo di fronte ad un vuoto
legislativo. La legge regionale infatti – ha sottolineato
Sertori – prevedeva una prosecuzione temporanea sulle
concessioni scadute a fronte di canoni aggiuntivi e attualmente
sono in corso una serie di ricorsi e di discussioni sul tema. E’
arrivato quindi il momento di affrontare la questione in modo
serio e risolverla dato che, tra l’altro, penalizza anche le
aziende che trovano difficolta’ nella programmazione del lavoro e
degli investimenti”.
FONDAMENTALE COMPENSAZIONE TERRITORIALE – “A fronte della
situazione attuale – ha precisato – nel contesto del rinnovo
delle concessioni deve essere chiaro che come priorita’ deve
esserci la compensazione territoriale per l’individualizzazione
di quali saranno i futuri concessionari. I proventi derivanti
dall’utilizzo dell’idroelettrico rappresentano una risorsa
importante che genera energia verde e che deve necessariamente
essere gestita in maniera ottimale”.
SERVIZI E BENEFICI AI CITTADINI DELLA MONTAGNA – “La produzione
di energia idroelettrica – aggiunge Sertori – e’ una delle poche
attivita’ che non e’ possibile delocalizzare. Le dighe infatti
sono posizionate sulle nostre montagne e i territori che
ospitano questi bacini pagano delle problematiche a valle che e’
giusto compensare con benefici diretti ai cittadini, come ad
esempio i servizi a disposizione che, a parita’ di qualita’, in
montagna comportano costi maggiori: una sensibilita’ che sono
certo che questo Governo abbia e che stia portando avanti tra
gli argomenti all’ordine del giorno. Indipendentemente da quale
sara’ la soluzione finale, dovra’ necessariamente coinvolgere i
territori su cui insiste la presenza delle dighe” ha concluso
Sertori.
Redazione