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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Trezzano. Via Indipendenza: la Giunta non ricorrerà in Cassazione, ma, inquinamento e traffico illegittimo restano

 

(mi-lorenteggio.com) Trezzano sul Naviglio, 28 novembre 2018 – La giunta municipale con delibera 242 del 09.11. 2018 ha deciso di evitare altre spese ricorrendo in Cassazione poiché “non esistono evidenti vizi di legittimità” nella sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello.

E’ quindi definitivamente terminata la lunga querelle che ha viste contrapposte le 52 famiglie proprietarie dei box sottostanti la via Indipendenza e l’amministrazione comunale?

Neppure per sogno perché esistono ancora molti nodi da sciogliere tra i quali figurano l’utilizzo della via Indipendenza senza lo straccio di una convenzione e la mancanza di quelle perizie che possono stabilire se la strada è sicura oppure no.

Due quesiti che in una società civile e progredita potrebbero apparire inconcepibili e che invece in un comune come Trezzano diventano terribilmente e drammaticamente reali e d’attualità.

E che non ci si trovi di fronte alla fantasia ma a fatti concreti lo dimostra un documento destinato al sindaco di Trezzano che è stato redatto e approvato nei giorni scorsi dai cittadini che a suo tempo denunciarono il comune ottenendone una duplice condanna costata ai cittadini circa duecentomila euro.

Sostanzialmente, i cittadini, chiedono a Bottero di legittimare il transito veicolare sulla via Indipendenza attraverso i controlli di carico e la sottoscrizione di quella convenzione tra pubblico e privato che allo stato attuale non esiste perché decaduta.

Ma cosa scrisse l’ingegnere che per conto del giudice effettuò la verifica sui disastrosi lavori fatti fare dal comune (una ditta è persino fallita) su Largo Risorgimento e una parte della via Indipendenza?

Che precedentemente ai lavori fatti eseguire dal comune la strada era più bassa di circa 26 cm. “Se ne deduce, puntualizzò, che la zona dei parcheggi della strada è stata sovraccaricata di circa 470 da N/mq; non spetta però al sottoscritto, nell’ambito di questa perizia, entrare nel merito degli aspetti statici della soletta”.

E cosa fece nei mesi successivi l’amministrazione comunale? La prova di carico sulle due piazzette ma non sulla strada “sovraccaricata” .

Una ingenua dimenticanza? Ai posteri l’ardua sentenza. Resta il fatto che sono poi giunte due pesanti sentenze di condanna del comune relative a illegittimità riguardanti proprio quella strada sulla quale non sono state fatte le perizie relative ai carichi.

Illegittimità che non lasciano spazi alle parole o ai commenti poiché pronunciate nelle aule del Tribunale di Milano sia con la sentenza di primo grado “l’attività del comune si è svolta in violazione del principio del neminem laedere di cui all’art. 2043 c.c. in quanto ha agito senza alcun potere negoziale ne tantomeno autoritativo che potesse legittimare l’invasione dell’altrui sfera giuridica” sia con quella della Corte d’Appello “nell’assenza di un pregresso rapporto giuridico formalizzato tra le parti, tutta l’attività del comune costituisce un fatto illecito”.

Ricapitolando i fatti relativi al solo aspetto viabilistico della complessa vicenda, se ne deduce che al momento, transitano in via Indipendenza oltre 25.000 vetture ogni giorno, che il Ctu ritiene un tratto della strada sovraccaricata, che per quanto ne sappiamo l’arteria è sprovvista delle prove di carico, che due sentenze del Tribunale di Milano stabiliscono che la strada è privata e che, il massiccio transito, avviene in modo illecito.

Il motivo? La proprietà è dei condomini in quanto la convenzione sottoscritta nel 1964 tra pubblico e privato è scaduta nel 2004 e sino ad oggi la giunta Bottero si è rifiutata di sottoscrivere quella elaborata a suo tempo tra i condomini (oltre cento) e la giunta Scundi.

La conseguenza della mancata sottoscrizione della convenzione? Un maldestro schiaffo sul viso di migliaia di residenti, un massiccio viavai di veicoli che provocano uno tra i più consistenti inquinamenti atmosferici della Regione e grossi problemi alla salute degli abitanti; il tutto confezionato infischiandosene “dell’altrui sfera giuridica”. Cosa aggiungere ancora? Che non vengono esclusi ulteriori esposti o denunce contro il comune, che le conseguenze del vergognoso atteggiamento di sindaco e giunta municipale potrebbe sfociare in consistenti e gravi ripercussioni su tutta la collettività trezzanese e che a volte i fatti e la realtà vanno ben oltre la più inimmaginabile fantasia.

Giorgio Villani

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