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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Il 21 dicembre presso il Teatro Pime andrà in scena “Passione”

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 dicembre 2018 – Dopo il successo di pubblico riscontrato per i primi due appuntamenti della stagione “Anteprime… e non solo!”, Venerdì 21 Dicembrealle ore 21.00 presso il Teatro Pime di Milano (Via Mosé Bianchi 94) va in scena lo spettacolo “Passione” con Laura Curino, per la regia di Roberto Tarasco.

Scritto da Laura Curino, Roberto Tarasco e Gabriele Vacis, “Passione” è un percorso che parte dai condomini della cintura torinese negli anni sessanta, in una mescolanza di dialetti e abitudini, e arriva fino all’Italia di oggi.
Nel corso della rappresentazione, Laura Curino rievoca personaggi dotati di una comicità travolgente e malinconica, immediatamente riconoscibili nella periferia di una qualunque città moderna. Ma non solo: la “Passione” del titolo è quella dell’amore per la recitazione, la via di salvezza per la protagonista.
Follia, sentimenti, ambizioni che portano progressivamente anche lo spettatore a scavarsi addosso un’identità propria e autentica.

Autrice e attrice torinese, tra i maggiori interpreti del teatro di narrazione, Laura Curino alterna nei suo repertorio testi di nuova drammaturgia e testi classici.
Tra i fondatori del Teatro Settimo ha partecipato come attrice e autrice alla maggior parte delle produzioni nei 25 anni di vita della compagnia.
Dal 2001 ha collaborato con Teatro Stabile di Torino, Piccolo Teatro di Milano, Festival, Teatri ed Istituzioni, radio e televisione. Insegna scrittura teatrale all’Università Cattolica di Milano e tiene conferenze, seminari e laboratori in Italia e all’estero, progetti di formazione in azienda.
Il tema del lavoro, il punto di vista femminile sulla contemporaneità, l’attenzione per le nuove generazioni sono fra gli elementi fondanti della sua scrittura.

“Sono tutte donne quelle che compaiono in questa storia. Altre storie potrei raccontare, fatte di bambini, di cantanti, di matti o di osti, o di inventori. Ma questa volta sono le donne, fide madri sostitute, balie, amanti materne, sorelle maggiori, quelle in cui la maternità non si crea col sangue e si sposa con la passione. Sono loro che insegnano, anche senza saperlo, la passione alla bambina protagonista del racconto. Maestre nell’arte di far crescere, ognuna in misura diversa, ma anche soltanto portandola per la prima volta, “a teatro” la fanno smettere di perdere tempo ad odiare. Le insegnano che, certo, non si può far a meno di essere nati da qualche parte, ma si nasce proprio per andare dove si vuole, con chi si vuole”.
(Laura Curino)

 

Redazione

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