12.7 C
Milano
giovedì, Maggio 2, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Avviato un ‘tavolo’ di lavoro con i Comuni per promuovere l’Oltrepò pavese

(mi-lorenteggio.com) Torrazza Coste, 23 gennaio 2019 – Costituzione dei Tavoli di
denominazione, progetto pilota a livello nazionale, avvio di un
‘tavolo’ di lavoro con i Comuni per promuovere l’Oltrepò pavese,
firma da parte di tutte le cantine rappresentate di un Codice
Etico.

Questi gli elementi qualificanti del primo incontro di avvio dei
tavoli di denominazione del consorzio tutela dell’Oltrepò pavese
presieduto dall’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e
Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi e che si è
svolto al Centro Riccagioia di Torrazza Coste (PV).

REGIONE AL FIANCO DELL’OLTREPÒ – “La costituzione dei tavoli di
denominazione – ha detto Rolfi – rappresenta una svolta storica
per questo territorio. La Regione Lombardia vuole aiutare
l’Oltrepó Pavese a sprigionare le sue straordinarie
potenzialità”.

FACCIAMO SQUADRA CON IN SINDACI – “Questa mattina a Riccagioia
ho voluto incontrare anche i sindaci della zona per fare squadra
– ha aggiunto l’assessore – e per condividere un percorso
istituzionale di ampio respiro. Il vino deve essere strumento di
promozione di tutto il territorio, di turismo, di valorizzazione
ambientale. Regione Lombardia c’è, mette a disposizione subito
600 mila euro ed è disposta a investire ulteriori risorse in
futuro se vedremo che il territorio risponderà in maniera
positiva”.

“Darò il via a un tavolo istituzionale con gli enti locali per
costruire un progetto Oltrepò che coinvolga i Comuni e gli
attori vari per promuove in maniera sinergica ed efficace il
territorio”.

UN PROGETTO PILOTA A LIVELLO NAZIONALE – L’attivazione dei
Tavoli di denominazione, fra l’altro, è un progetto pilota a
livello nazionale, unico esempio di lavoro tecnico-programmatico
condiviso che coinvolge non solo i soci del Consorzio (come già
accade in altre Regioni) ma è aperto alle aziende ‘del
territorio’ rappresentative della Denominazione dei singoli
tavoli.
Quarantaquattro cantine dell’Oltrepò hanno partecipato dunque
all’avvio del progetto suddivise per Comitati di gestione
(Tavoli di denominazione) e individuati per numero, tipologia e
regolamento di funzionamento. Per l’Oltrepò si tratta del frutto
di una storica azione congiunta voluta dall’Assessorato
all’Agricoltura della Regione Lombardia attraverso il proprio
Ente di Sviluppo Ersaf con il Consorzio Vini, che vuole proporre
un cambiamento evidente e sostanziale, attraverso una spinta
propulsiva fondamentale e congiunta che coinvolge Regione
Lombardia, Camera di Commercio di Pavia, Distretto del Vino,
Club del Buttafuoco Storico, Associazioni di categoria e Cantine
sociali.

SEI TAVOLI ATTIVATI – I tavoli di Denominazione attivati sono
sei e sono: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e OP
Rosso Riserva; Oltrepò Pavese Riesling; Bonarda dell’Oltrepò
Pavese; Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco.

UN TEAM ISTITUZIONALE – “Sono particolarmente soddisfatto – ha
commentato Luigi Gatti, presidente del Consorzio Oltrepò – per
questa giornata di lavoro, che dalle parole ai fatti, avvia un
processo di rinnovamento lungo e importante per il nostro
Oltrepò. Il segnale che ci si stia identificando in un
territorio oggi c’è stato, anche al di là delle previsioni, e
c’è gente seria che vuole lavorare bene per costruire un futuro
che ci coinvolge tutti, a diverso titolo, e aveva la necessità
di voltare pagina dotandosi anche di strumenti di lavoro precisi
e puntuali. Il valore aggiunto è un team ‘istituzionale’ così
ben attrezzato che in questi mesi ha lavorato in grande accordo
iniziando una strada che deve andare avanti con convinzione e
porterà risultati significativi. I tavoli di denominazione che
puntano alla qualità e alla valorizzazione del mondo del vino in
Oltrepò non sono altro che il primo passo per promuovere il
territorio attraverso prodotti più nobili (qualità) anche dal
punto di vista commerciale e di comunicazione, secondo strategie
ben ragionate”.

CODICE ETICO SOTTOSCRITTO DA TUTTE LE CANTINE – I lavori si sono
chiusi con un altro atto importante, la firma da parte di tutte
le cantine rappresentate di un Codice Etico. A tale proposito ha
voluto sottolineare il direttore di Ersaf, Massimo Ornaghi: “Non
si tratta solo di apporre una firma ma di essere consapevoli che
il Codice Etico è una sottoscrizione di impegno personale, di
tutti noi, dobbiamo usare il Codice Etico consapevoli del
rispetto di regole condivise secondo comuni valori, a tutela del
Territorio e dei suoi prodotti”.

 

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -