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Mercatino Enogastronomico della Certosa: domenica 10 Novembre appuntamento a Morimondo

 

(mi-lorenteggio.com) Morimondo, 7 Novembre 2019. MEC – Mercatino Enogastronomico della Certosa di nuovo on the road: domenica 10 Novembre torna sulla Strada delle Abbazie per fare tappa a Morimondo, borgo Slow e bandiera arancione del circuito dei Borghi più belli d’Italia alle porte di Milano e sede di una delle abbazie romaniche lombarde più belle e suggestive. Il farmers’ market dell’Oltrepo dà appuntamento dalle 9 alle 19 con il suo catalogo di eccellenze e tipicità genuine: formaggi, miele, vini, salame di Varzi, pasta fresca, confetture, vino e distillati, olio, olive e taralli dalla Puglia, verdure sott’olio, canapa. E ancora le pluripremiate offelle di Parona, i formaggi del Canavese, il pane e i formaggi erborinati di Marco Bernini, panificatore alchimista di Pozzol Groppo (Al) che crea pani integrali semplici o con cereali (italiani) di segale, farro, grano del faraone.
Enogastronauti e turisti a breve raggio potranno non solo degustare tipicità ed eccellenze enogastronomiche ma anche lasciarsi andare alla meraviglia di un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità dove arte e cultura si fondono. Non solo cultura del gusto quindi. Ogni domenica di Novembre, alle 15 e alle 16, sarà possibile fare una visita guidata al Complesso monastico: il chiostro, la sala capitolare, la sala dei fondatori e le sale di lavoro dei monaci, il loggiato, il refettorio, il dormitorio e la chiesa con il suo coro ligneo risalente alla prima metà del Cinquecento. Le visite al chiostro sono inoltre possibili anche senza accompagnatore.

L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

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