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martedì, Marzo 19, 2024

Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Quale futuro per i lavoratori di Airport Handling a Linate?

(mi-lorenteggio.com) Riceviamo e pubblichiamo:
“Siamo i dipendenti di Airport Handling, la societá al 30% di SEA  che gestisce i servizi di terra negli scali di Linate e Malpensa.
ll Governo metterà a disposizione 3 miliardi di euro per rilanciare Alitalia. Questo sacrosanto rilancio della nostra compagnia di bandiera però, per quanto riguarda il nostro scalo cittadino di Milano, andrá a scapito della nostra azienda, Airport Handling ( ex Sea Handling).
Questo perché la nuova Alitalia ha deciso di rinunciare ai nostri servizi di terra sostituendoci trasferendo personale addirittura da Roma!
 Da marzo scorso siamo in cassa integrazione, ma se entro marzo 2021 non si troverá una soluzione, ci sará il primo licenziamento collettivo in una societá di SEA che si sa é un fiore all occhiello per il Comune di Milano.
Il trasporto aereo in generale è un servizio pubblico prezioso che deve essere tutelato !
Il salvataggio di Alitalia era ed é necessario ma deve essere condiviso in tutto il comparto! Deve passare attraverso la garanzia occupazionale sia della compagnia che delle aziende dell”indotto fornitrici di servizi.
Occorre trovare quindi al piú presto una soluzione che garantisca il lavoro, la pace sociale ma anche gli interessi locali, visto che stiamo parlando di 550 famiglie milanesi che stanno subendo sulla propria pelle una decisione presa a Roma.
La nuova Alitalia non puó nascere a spese dei lavoratori milanesi!”
Redazione

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6 Commenti

  1. La salvezza di Alitalia non può essere a carico e discapito dei lavoratori di Airport Handling. Airport Handling è sana , produce reddito per la Lombardia con una professionalità che ha alle spalle una lunga storia. La compagnia di bandiera non può e non deve essere l’unica realta’ da salvaguardare.

  2. In un momento difficile pe tutti, il salvataggio di Alitalia, risanata con soldi pubblici, non attira sicuramente la simpatia dei contribuenti; figuriamoci il peso dell’ opinione pubblica a fronte di centinaia di licenziamenti!

  3. Lo Stato non si renda colpevole di un’azione scellerata. I lavoratori di Airport Handling vogliono e hanno il diritto di continuare, anzi di riprendere il loro lavoro e ricostruire. Vogliamo una compagnia di bandiera sana che non debba scegliere chi buttare giù dalla torre per salvarsi la pelle !

  4. L’assordante silenzio dei vari attori di questa tragedia, contrapposto alle vivaci (per il momento …) proteste dei lavoratori, è sintomatico della situazione delirante della gestione del settore turistico nel nostro Paese; senza considerare l’immobilismo delle segreterie nazionali dei sindacati vari che ci fanno pensare più alla collusione che alla inefficienza. E meno male che ci sono i delegati presenti sul territorio che fanno un lavoro egregio a favore dei lavoratori, perché altrimenti quelli che avrebbero davvero il potere di prendere in mano la situazione, dal Sindaco Sala alla SEA S.p.A, continuerebbero tranquillamente a spartirsi dividendi milionari sulla pelle della forza lavoro oramai rimasta senza tutele e … senza lavoro!

  5. Si fanno i salti mortali per salvare aziende in fallimento da anni e si sminuisce ed impoverisce il lavoro di aziende sane.
    Il percorso dei lavoratori AH è emblematico.
    Costretti a lasciare SEA per divenire SEA Handilng e poi AH.
    Obiettivo unico con lo stato attore principale:
    abbassare gli emolumenti ai lavoratori.
    Adesso vorrebbero darci il colpo di grazia.
    Ma non è la nostra l’azienda fallimentare
    P.S. Non voglio fare la guerra dei poveri ma noi non abbiamo visto un euro di fondo volo.
    I lavoratori Alitalia la prendono regolarmente.

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