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Storia e caratteristiche di Meneghino, la maschera di Carnevale tipica di Milano

 

Milano, 17 febbraio 2021 – Se Arlecchino e Pulcinella sono alcune delle maschere italiane più famose e riconoscibili, in quasi tutte le città del nostro Paese possiamo trovare personaggi simili che sfilano per le nostre vie a Carnevale. Anche Milano vanta una maschera d’eccezione: Meneghino.

 

 

L’importanza delle maschere nella tradizione

Le maschere fanno parte della nostra cultura e della nostra tradizione e possono essere viste come una versione del passato delle odierne mascotte. Oggi siamo infatti abituati a identificare determinati prodotti con alcuni personaggi: il loro aspetto caratteristico è subito riconoscibile e ci trasmette messaggi ben precisi. Così il colonnello simbolo del Kentucky Fried Chicken è un bonario signore degli stati meridionali degli USA, che ci invita a mangiare pollo fritto, Mr. Monopoly ci accompagna durante le nostre partite online quando attiviamo un bonus a Monopoly live, indossando il suo caratteristico cappello, e infine Mastro Lindo ci assicura sorridendo della qualità dei suoi prodotti, trasmettendo forza e candore allo stesso tempo.

Anche le maschere del Carnevale, a modo loro, hanno la funzione di trasmettere messaggi ben precisi. Ognuna di essere infatti racconta una storia tramite il suo carattere, il suo abbigliamento e le sue abitudini. Come le mascotte, anche le maschere sono facilmente riconoscibili e incarnano degli ideali ben precisi, spesso legati anche alla storia e alle tradizioni della città che li ospita. Questo discorso vale anche per Meneghino, che è strettamente legato a Milano e ancora oggi sfila per le strade della città ogni anno.

Chi è Meneghino?

Meneghino, nome che deriva da Domenico, è un personaggio inventato dal commediografo Carlo Maria Maggi. Non è quindi nato immediatamente come maschera della commedia dell’arte, ma da creatura di Maggi è diventato velocemente un personaggio quasi indipendente, preso poi in mano da altri commediografi e diventato poi parte del teatro delle marionette. Solo in seguito Meneghino divenne infatti a tutti gli effetti una maschera, e oggi, con la moglie Cecca, è la più importante del Carnevale Ambrosiano che si tiene quattro giorni dopo il Carnevale tradizionale. Meneghino è facilmente riconoscibile per il suo abbigliamento tipico: indossa infatti una giacca verde, un cappello a tricorno, un gilet con decorazioni floreali e delle calze a righe.

Come nel caso di altri maschere come il piemontese Gianduja, il suo stile è tipico di inizio Settecento ed è facilmente riconducibile a quell’epoca per le scarpe con la fibbia, i pantaloni sotto il ginocchio e i capelli lunghi legati in un codino basso. Meneghino ha anche un mestiere: è infatti un servo al servizio di nobili signori, cosa che l’ha reso molto critico nei confronti dei più ricchi e potenti. È inoltre estremamente scaltro e intelligente, in grado di adattarsi a tutte le situazioni. Questa maschera divenne parte integrante della tradizione milanese molto velocemente tanto che durante la dominazione austriaca fu un simbolo ufficioso della resistenza milanese e apparve in diverse stampe e illustrazioni satiriche che criticavano gli austriaci e rivendicavano la libertà della città.

 

 

Anche se poco conosciuto fuori da Milano, Meneghino è parte integrante della tradizione della città, e fin dalla sua nascita ha accompagnato i milanesi durante le loro lotte per l’indipendenza e durante il tipico carnevale cittadino diventando così un personaggio inconfondibile.

 

L. M.

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