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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Intervento record di sostituzione valvola aortica con tecnica TAVI su donna di 87 anni

(mi-lorenteggio.com) Milano, 20 gennaio 2022 – Una valvola cardiaca di terza generazione è stata impiantata con
successo in una paziente bergamasca di 88 anni affetta da stenosi valvolare aortica e
malattia severa delle coronarie, dall’équipe del dottor Maurizio Tespili, responsabile
dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano
(Gruppo San Donato). L’ospedale milanese è una delle quattro strutture apripista in
Italia che ha la possibilità di utilizzare questa nuova tecnologia che amplia le possibilità di
cura per i pazienti con valvulopatia aortica.
La nuova bioprotesi valvolare trans-catetere auto-espandibile, chiamata Hydra, si adatta,
grazie alle sue caratteristiche, agli anelli valvolari più piccoli, come quello della paziente
bergamasca, inoltre risulta meno traumatica verso i tessuti cardiaci (soprattutto il tessuto
di conduzione elettrica) grazie ad una forma tubulare (non “svasata” nella sua porzione
inferiore come invece altre bioprotesi ad oggi in uso). Può transitare attraverso archi
aortici molto angolati grazie all’estrema flessibilità.
Studiata in precedenza tra Europa ed Asia è costituita da uno “scheletro” in Nitinol
(Nichel Titanium Naval Ordinance Laboratory) e da dei lembi in pericardio di origine
bovina. Si tratta della prima volta in cui questo tipo di bioprotesi valvolare trans-catetere
è impiantata in Lombardia e la seconda in Italia.
La paziente era la candidata ideale per sottoporsi a questo tipo di intervento,
presentando caratteristiche anatomiche peculiari quali una larghezza delle arterie iliache e
femorali minimo di 6 millimetri e una distanza tra l’origine delle coronarie ed il piano
valvolare di almeno 12 millimetri.
“Valutando le bioprotesi valvolari già disponibili sul mercato nessuna era indicata per le esigenze della
nostra paziente, pertanto abbiamo compiuto una ricerca accurata al fine di individuare un device che
potesse adattarsi all’anatomia della signora” spiega il dottor Maurizio Tespili. “L’azienda
produttrice di questa valvola è venuta incontro alle nostre richieste e ha riconosciuto la competenza della
nostra Unità Operativa permettendoci di prendere parte al progetto legato al nuovo device. L’impianto ci
ha consentito di evitare che la paziente, di età avanzata, si sottoponesse a un’operazione cardiochirurgica
tradizionale che sarebbe stata molto più rischiosa. L’avvento di questa nuova valvola, con caratteristiche
peculiari, rappresenta un nuovo tassello nella cura della stenosi valvolare aortica e la procedura può essere
replicata su tutti i pazienti che presentano le medesime caratteristiche anatomiche della nostra paziente”.
L’intervento, della durata di circa un’ora e mezza è stato eseguito con successo in
anestesia locale, con la paziente sveglia e reattiva. Attraverso un approccio percutaneo
l’équipe è intervenuta prima sulle coronarie, su cui è stata eseguita un’angioplastica, ed in
seguito sulla valvola aortica dove è stata impiantata la nuova bioprotesi (TAVI).
Trattandosi di una paziente fragile, si è ottimizzato il trattamento della stessa
concentrando due procedure in una singola seduta operatoria, evitando la necessità di
nuovi ricoveri per la paziente.
Dopo un brevissimo periodo, meno di 24 ore, in terapia intensiva e cinque giorni
complessivi di ospedalizzazione, la paziente è stata dimessa al domicilio, senza necessità
di riabilitazione cardiovascolare.
L’Istituto Clinico Sant’Ambrogio è parte dal Gruppo San Donato dal 1987. Il Gruppo San Donato (GSD),
fondato nel 1957, è oggi fra i primi gruppi ospedalieri europei e il primo in Italia. È costituto da 56 sedi, di cui 3
IRCCS (Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, Istituto Ortopedico Galeazzi). Questi numeri si
traducono in una capillare presenza in tutte le principali province lombarde (Milano, Monza, Como, Pavia,
Bergamo, Brescia), alle quali si aggiunge Bologna. Cura 4,7 milioni di pazienti all’anno, in tutte le specialità
riconosciute, essendo tra i leader, a livello nazionale e internazionale, in Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia
Vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e Cura dell’Obesità. Realizza l’80% dell’attività clinica in convenzione con
il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Conta 17.000 collaboratori, di cui più di 7.000 medici. Oltre all’eccellenza
dell’attività clinica, ciò che rende unico GSD in Europa è la qualità dell’attività di didattica universitaria e di
ricerca scientifica: 380 docenti e circa 1.200 ricercatori, 3.000 studenti, 539 specializzandi, 2.178 pubblicazioni
scientifiche nell’ultimo anno e 10.048 punti di Impact Factor.

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