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ITALIA DELLE REGIONI, PRESIDENTE FONTANA: ELIMINAZIONE PROVINCE SCELTA DEVASTANTE, BISOGNA RIDARE COMPETENZE E RISORSE

(mi-lorenteggio.com) Milano, 05 dicembre 2022 – “Credo che sia stata una scelta devastante eliminare sostanzialmente le Province, o quanto meno lasciarle con questa mancanza di competenze e di risorse”. Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine de ‘L’Italia delle Regioni’, il primo festival delle Regioni e delle Province autonome, in corso a Palazzo Lombardia a Milano.

“Penso che le Province per la gestione delle aree vaste siano sostanziali – ha proseguito Fontana – e credo che siano un interlocutore fondamentale per i Comuni, soprattutto quelli più piccoli e più lontani dal capoluogo di Regione. Sono convinto che le Province possano svolgere un ruolo importantissimo e in fondo – ha ricordato il presidente della Lombardia – non dobbiamo dimenticare che la distribuzione del nostro territorio è stata stabilita dalla Costituzione e la Costituzione prevedeva, come ancora prevede, l’esistenza delle Province. Bisogna ridare competenza e risorse”.

“Purtroppo questo Stato centralista ha creato delle differenze inaccettabili tra Nord e Sud; io sono convinto che l’autonomia, responsabilizzando maggiormente gli amministratori locali e i presidenti delle Regioni, potrà portare soltanto dei benefici”.

Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana a margine de ‘L’Italia delle Regioni’, il primo festival delle Regioni e delle Province autonome, in corso a Palazzo Lombardia a Milano.

“Quello che si deve sottolineare – ha precisato ancora Fontana – è che non c’è nessuna riduzione di trasferimento da parte di qualche Regione a favore di qualche altra Regione. Al contrario ha concluso – questa riforma deve essere isorisorse”.

“Sono bergamasco e quindi oggi gioco in casa. Ma il confronto, in qualsiasi sede si svolga, produce sempre proposte e suggerimenti. E tutto quello che di buono mi viene dato, lo inserisco sempre nelle leggi”. Così il Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, Roberto Calderoli, in un’intervista rilasciata a LombardiaNotizie.Online a margine de ‘L’Italia delle Regioni’, il primo festival delle Regioni e delle Province autonome in corso a Palazzo Lombardia a Milano.

A proposito dell’Autonomia differenziata il ministro Calderoli ha evidenziato come sia “impensabile che una modifica della Costituzione del 2001, e quindi di 21 anni fa, non sia mai stata considerata e attuata”. “Io credo – ha spiegato – che ciascuna Regione ha delle potenzialità diverse rispetto alle altre e ritengo sia il caso di offrire la possibilità a tutti di dare un’accelerata. In modo che, quelle 5 o 6 velocità che oggi si registrano nel nostro Paese, si avvicinino riallineandosi verso l’alto e non verso il basso, come invece si rischia di fare con il centralismo”.

Ripensando all’appuntamento ‘Lombardia2030’, svoltosi al Pirelli HangarBicocca la scorsa settimana, il ministro Calderoli rivolgendosi alle altre Regioni ha quindi concluso: “Prendete esempio da quell’evento e fate altrettanto. Perché il messaggio uscito da quella giornata, credo abbia offerto una prospettiva per la Lombardia. E questo dovrebbe essere di esempio per le altre Regioni”.

“Vorrei che nei prossimi anni il ministero delle Infrastrutture diventasse la casa dei sindaci e dei governatori. Quello che vivevo negativamente dall’altra parte della barricata era il mancato coinvolgimento dei territori, perché è proprio su quei territori che si decidono le sorti delle opere pubbliche e delle infrastrutture”.

Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo in collegamento da Bruxelles all”L’Italia delle Regioni’, in corso di svolgimento a Palazzo Lombardia.

A DICEMBRE IL CODICE DEGLI APPALTI – In tema di codice degli appalti, su cui sono arrivate oltre 60 riflessioni da organismi diversi, e per cui molti amministratori lamentano i ricorsi che stanno bloccando le attività, “domani – ha annunciato Salvini – incontrerò il presidente Anci Antonio Decaro; vorrei portare in Consiglio dei ministri entro metà dicembre il futuro codice degli appalti e dei contratti pubblici, discusso con tutti, Regioni, comuni e sindacati. Garantiremo percorsi trasparenti, il coinvolgimento, la discussione pubblica, poi toccherà alla politica decidere. Giusto ascoltare, ma è impossibile che ci sia un ricorso al Tar che blocca per mesi una opera pubblica di interesse collettivo da centinaia di milioni di euro”.

NULLA PIÙ DEVE ESSERE CALATO DALL’ALTO – “Di carne al fuoco ne abbiamo messa, sia in questioni locali, come i 5 milioni per il ponte di Vigevano, la Conferenza di servizi per la Vigevano – Malpensa o lo snellimento dei sei chilometri della bretella autostradale della Valtrompia. Questo – ha spiegato – per dire quanto sia fondamentale per il futuro del Paese il coinvolgimento dei territori”.

PROVINCE TORNERANNO ENTI CON FUNZIONI E POTERE – “Questa può essere la legislatura in cui si passa dalle parole ai fatti. Reintrodurremo – ha auspicato il ministro – l’ente Provincia con denari, funzioni e poteri, eletto dal cittadino direttamente, per offrire più servizi e con minori oneri”.

PIANO CASA E LOTTA ALLA SICCITÀ – “Con le Regioni avrò interlocuzioni anche su un nuovo ‘piano casa’ – ha poi spiegato il ministro – non ci limiteremo alla rigenerazione urbana ma punteremo a una vera e propria visione dell’edilizia popolare a livello nazionale, con la regia del Mit. Così come ho proposto il tavolo acqua per affrontare i problemi vissuti la scorsa estate a causa della grave siccità”.

AUTONOMIA E SOSTENIBILITÀ – “L’autonomia – ha concluso il vicepremier e ministro, Salvini – aiuta tutti a competere, a sprecare di meno e a permettere la creazione di lavoro e ricchezza. Vogliamo mettere l’Italia al centro e con molti di voi avremo l’occasione di vederci per disegnare i territori che verranno. La sostenibilità non deve essere solo un’ideologia, ma deve essere unita alla pragmaticità di cui abbiamo dato segno in questo mese e mezzo in cui l’Italia è tornata a correre”.

“Facendo un primo bilancio, dopo 45 giorni di insediamento del Governo, posso dire di aver incontrato tantissimi rappresentanti di Comuni, Province e Regioni. È importante dedicare molto tempo al dialogo per affrontare e poi risolvere i problemi che derivano anche dal confronto tra Stato e Regioni”.

 MINISTRO CALDEROLI: AUTONOMIA DIFFERENZIATA, UNA CABINA DI REGIA PER RICOGNIZIONE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE REGIONI

Così il ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, Roberto Calderoli, nel suo intervento a ‘L’Italia delle Regioni’, il primo festival delle Regioni e delle Province Autonome, in corso di svolgimento a Palazzo Lombardia.

Il ministro ha fatto il punto sull’iter di attuazione della riforma per l’Autonomia differenziata: “C’è una bozza di lavoro, altrimenti non saremmo mai partiti. Nella legge di stabilità è prevista la costituzione di una cabina di regia che in un periodo di sei mesi farà una ricognizione delle funzioni amministrative e legislative dello Stato e delle Regioni per capire ‘chi fa che cosa’. Dopo di che seguirà la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che attengono i diritti civili e sociali e devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, insieme alla definizione dei costi e dei fabbisogni standard”.

PRESIDENTE FEDRIGA: INCERTEZZA NORMATIVA PUO’ DIVENTARE EMERGENZA DEMOCRATICA
“L’ambiguità normativa può diventare una emergenza democratica, una istituzione deve sapere con chiarezza come agire per rispettare la legalità. E’ inaccettabile che un sindaco non abbia la certezza di agire nella legalità, occorre perciò intervenire in maniera strutturale per dare risposte al sistema Paese”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo al festival ‘L’Italia delle regioni’, a palazzo Lombardia.  Fedriga ha sottolineato, quindi, come “il Pnrr è stato scritto senza il coinvolgimento delle Regioni. Siamo stati esclusi e non abbiamo contezza dei vari investimenti nei territori. Come è possibile che sulla ricerca vengano fatti investimenti ma che questi non si integrino con i piani produttivi delle diverse regioni? Vogliamo che il Piano evolva per l’utilità di tutti i territori del paese. Perchè altrimenti va ad acuire le differenze, con importanti possibilità di crescita per alcuni e altri che non ne avranno. Ecco perchè la politica di area vasta con cui le regioni possono collaborare con il governo è utile per progredire omogeneamente”. 

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