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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

CISL Lombardia denunce infortuni e malattie professionali

LOMBARDIA, DA INIZIO ANNO 65.465 INFORTUNI, 97  MORTALI

DIMINUISCONO  LE DENUNCE DI INFORTUNIO, MA I MORTI SUL LAVORO AUMENTANO

(mi-lorenteggio.com) Milano, 1.09.2023  –  I dati di INAIL aggiornati al mese di luglio delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale, pubblicati ieri nel giorno della tragedia di Brandizzo,   mostrano la crescita continua da inizio anno delle morti sul lavoro in Lombardia (in lieve calo a livello nazionale: 559 morti nel 2023, 10 in meno rispetto al 2022).

In Lombardia gli infortuni mortali nei primi sette mesi del 2023 sono stati 97, in crescita per rapporto sia al 2022 (90 infortuni mortali), sia al 2021 (93 morti sul lavoro ). Nel periodo gennaio/luglio 2023 si conferma una riduzione delle denunce di infortunio, -22,16%, con 65.465 denunce rispetto alle 84.108 denunce per l’analogo periodo 2022.

“Logica vorrebbe che un calo tanto importante degli infortuni totali si riflettesse  anche sul dato di quelli mortali. Così non è ”, commenta Roberta Vaia, segretaria CISL Lombardia. “La riduzione delle denunce di infortunio è sì dovuta al minor peso dei casi di contagio da Covid-19 sul lavoro nel 2023 rispetto al periodo in esame dell’anno precedente, in particolare nel settore Sanità, ma ciò non spiega tutto. Un andamento divergente dei dati, con più morti sul lavoro nonostante il calo rilevante degli infortuni totali, fa sorgere il dubbio che sia in atto una più diffusa prassi di omessa denuncia dell’infortunio”.

Il decremento da inizio anno rispetto al 2022 delle denunce di infortunio in occasione di lavoro è stato pari al 26% , mentre per le denunce di infortuno in itinere, infortuni occorsi nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, si è verificato un incremento pari al 6%. Si osservano decrementi rilevanti degli infortuni totali in occasione di lavoro in alcuni settori produttivi, oltre al settore «Sanità e assistenza sociale»  -76,4%  (da 10.481 nel 2022 a 2.469), sono in calo gli infortuni anche nel settore  «Trasporto e magazzinaggio»  -30,7% (da 5.013 denunce nel 2022 a 3.475). In lieve decremento l’andamento infortunistico nel complesso del comparto delle attività manifatturiere (da 10.502 denunce nel 2022 a 9.984 nel 2023).

Il dato infortunistico per classi di età, evidenzia che il 73,2% delle denunce di infortunio mortale (71 casi su 97 totali) in Lombardia riguarda ovviamente le classi meno giovani di età, che sono anche la parte maggiore degli occupati: 45-49 anni (10 infortuni);  50-54 anni (21 infortuni); 55-59 anni (18 infortuni); 60-64 anni (14 infortuni); 65-69 anni (8 infortuni).

La disaggregazione dei dati delle denunce di infortunio su base territoriale evidenzia un calo in alcune province, mentre altre mantengono stabile il dato delle denunce di infortunio. Le province maggiormente in calo sono:

Le denunce per malattie professionali sono in crescita. Le denunce protocollate dall’INAIL da inizio anno sono state 2.438, +24,6% rispetto allo stesso periodo del 2022 (1.956 denunce), confermando la tendenza in corso da tempo a una maggiore emersione del danno tecnopatico.

“Garantire salute e sicurezza sul lavoro deve essere una priorità ed è, anzitutto un obbligo. Ci sono responsabilità da correggere e sanzionare, quando viene meno nei luoghi di lavoro un’adeguata gestione del rischio infortunistico, quando c’è una carente formazione di lavoratori e datori di lavoro; ma vi è anche una grave responsabilità di sistema, per attività di controllo e prevenzione inadeguate a causa della irrisolta carenza di personale impegnato nelle attività ispettive, ed anche per una regolazione sbagliata o insufficiente del sistema degli appalti e subappalti”.

V.A.

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