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Rho.Villa Burba dopo i restauri: La Bellezza ritrovata, la Bellezza di ritrovarsi

L’Assessora Valentina Giro: “Questi spazi sono di tutti, prendiamocene cura insieme per fruirne a lungo”

(mi-lorenteggio.com) Rho, 28 novembre 2023.  Centinaia di  visitatori hanno potuto ammirare sabato 25 novembre 2023 le sale e il giardino storico di Villa Burba restituita al suo splendore grazie a restauri costati quasi due milioni: il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia, per un valore complessivo tra villa e giardino di 1,5 milioni, e dal Comune di Rho con circa 500mila euro. La progettazione degli interventi era stata avviata dalla Giunta Romano, quando era assessore ai Lavori pubblici l’attuale vicesindaco Maria Rita Vergani, e ha poi trovato finanziamento durante il mandato della giunta Orlandi, diventando una delle opere principali dei programmi di rigenerazione urbana di “Rho città che cambia”.   

La giornata di visite guidate, laboratori ed eventi ha attirato parecchi rhodensi di tutte le età. Molti hanno partecipato alle visite guidate al complesso architettonico seicentesco gestite da studenti dell’Istituto tecnico Mattei, che hanno accompagnato i visitatori anche a scoprire la mostra dedicata alle donne internate nel campo nazista di Ravensbruk.Un convegno ha anticipato il taglio del nastro, prima di dare spazio alla musica. In Sala Convegni sono intervenuti il Sindaco Andrea Orlandi; le assessore Valentina Giro (Cultura) ed  Emiliana Brognoli (Lavori pubblici edifici), la responsabile del recupero delle sale per Novaria Restauri, Giovanna Mastrotisi; l’architetto Raffaella Loviscio che si è occupata dei giardini; la funzionaria comunale responsabile dei servizi culturali Elisabetta Sperati e l’architetto Enrico Pessina, che con Lorenzo Mazza ha organizzato la quadreria e la risistemazione degli spazi della biblioteca. 
Il Sindaco Andrea Orlandi ha applaudito le scelte degli amministratori del passato che, nel 1966, acquisirono il complesso seicentesco pur senza avere nell’immediato le risorse per garantire i restauri: ”Hanno saputo guardare lontano, puntando a dare vita a un luogo di comunità.  Oggi la Villa ha ritrovato la bellezza persa nel corso degli anni e lo ha fatto grazie a tante persone, dal nostro ufficio tecnico alle maestranze, ai restauratori. La vocazione di questo spazio è culturale e questo recupero è stato anche l’occasione di rinnovare la Biblioteca”.

Il Sindaco ha anche evidenziato che questa inaugurazione è avvenuta nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Al tavolo dei relatori abbiamo diverse donne e la storia della famiglia Cornaggia Medici ha coinvolto molte donne. Guardiamo alle radici, per vivere l’oggi e costruire il futuro. Vi ricordo la scritta che questa villa racchiude, che esorta a piantare un albero senza sapere chi beneficerà di quell’ombra, così come oggi sedendo all’ombra di piante secolari dobbiamo ricordarci degli antenati. Noi raccogliamo un patrimonio importante e lo consegniamo alle prossime generazioni, con il dovere di custodire mura, bellezze, alberi storici, perché questo è un luogo di crescita della comunità”. Fra un applauso ai bibliotecari che hanno dato un grosso contributo in queste settimane e uno agli studenti che si sono resi disponibili a fare da guida accanto agli esperti, Giovanna Mastrotisi di Novaria Restauri ha elogiato le scelte dell’Amministrazione comunale: “Se le nuove generazioni conoscono il loro patrimonio, poi  lo difendono. Voi avete recuperato un patrimonio che  è dovere consegnare al futuro come contenitore di cultura. Abbiamo affrontato le rughe del tempo e gli esiti di qualche intervento effettuato in passato in somma urgenza e non sempre corretto, che ha nascosto intonaci antichi. Abbiamo individuato i problemi e siamo intervenuti sulle cause, pulendo depositi polverosi  e i rifacimenti che coprivano il fregio. Abbiamo curato la volta in legno e il muro del camino della sala degli specchi, utilizzando droni per vedere nella cappa i danni causati dall’umidità. Avete un piccolo tesoro che va conservato e goduto”. 

Nel giardino storico è stato completato il primo lotto di lavori, la Soprintendenza ha già approvato il secondo che si completerà quando ci saranno i fondi e riguarderà la limonaia e la corte rustica con i suoi gelsi. Raffaella Laviscio ha illustrato il notevole stato di degrado dei muri di cinta e della vegetazione, anche a causa di numerosi atti vandalici: “La cura del parco è strettamente legata alla villa, era luogo di villeggiatura ma anche della vita produttiva dei Cornaggia, per la coltivazione dei bachi da seta. Qui ci sono alberi centenari, abbiamo rivisto il sistema delle acque puntando alla sostenibilità ambientale e al ricircolo. Sui camminamenti ci sarà da lavorare, per ora è stato steso uno strado di ghiaietto, ma dovremo rifare tutto in calcestre e collocare una illuminazione con luci adatte al valore storico del luogo e al benessere degli alberi secolari. Abbiamo ripulito il pergolato e siamo intervenuti anche sulle vie d’accesso da via Cornaggia e via Tommaso d’Aquino”.

 A Elisabetta Sperati ricostruire la storia della Biblioteca: collocata negli anni ’80 nell’ala est, si è spostata negli anni ’90 al primo piano del corpo centrale; il decennio successivo è nata la Biblioteca ragazzi e l’ala Ovest ha accolto l’Ufficio Cultura. “Nei primi anni conservare i libri in un edificio storico era considerato un privilegio, ora si fanno i conti con spazi rigidi. Di fronte all’impasse, l’Amministrazione ha deciso di costruire una nuova biblioteca. Nell’attesa, sono nate idee nuove. E abbiamo studiato un allestimento ispirato alle ville lombarde dello stesso periodo storico, cercando di ricreare il salotto della città e dando una migliore collocazione alla donazione del maestro Franco Fossa, mescolando arte e cultura”.

 Enrico Pessina ha lavorato alla quadreria con Lorenzo Mazza e ha spiegato come “i quadri nei magazzini restano morti mentre tornano a rivivere se vengono esposti”. Fra scala e salone ora si ammirano 18 quadri storici affiancati ad altri moderni e una saletta è dedicata a sculture e disegni di Fossa. Luogo caro ai bibliotecari è il punto in cui si trovano una foto di Alda Merini e una formella con  impressa l’impronta delle mani della poetessa milanese. Nella sala del Camino sono esposti due teste in marmo dei marchesi  Cornaggia e quattro dipinti di esponenti della famiglia. 

I restauri hanno anche permesso di migliorare l’accessibilità degli spazi e il progetto è stato migliorato con la collaborazione dell’Associazione Disabili Pirata, di cui era presente Andrey Chaykin. “Lo ringraziamo per i suggerimenti – ha detto l’assessore Emiliana Brognoli – che hanno permesso di studiare le rampe e l’accessibilità ai servizi igienici. Altra novità è il sistema LiFi introdotto in Sala Colonne grazie a una start up innovativa che ha pensato in particolare agli ipovedenti: una App consente di geolocalizzare la persona che può fruire di contenuti audio e di visitare una mostra grazie al racconto della biografia degli autori delle opere, letto da persone di Oltreiperimetri. E’ un sistema tutto da sviluppare, ma bisogna credere nei giovani”. 

Valentina Giro, che ha curato i lavori del giardino e l’organizzazione della giornata celebrativa, ha simbolicamente consegnato ai rhodensi questo patrimonio rinnovato nella sua bellezza. “Avete – ha detto – una villa più bella e fruibile, un luogo di comunità in cui vivere la bellezza di ritrovarsi come facciamo oggi, dai bambini, agli anziani, agli studenti. E’ un luogo vivo e frequentato che vogliamo mantenere vivace, occorre però avere cura di questo patrimonio perché tra vent’anni sia fruibile come oggi. Un luogo di musica, letteratura, arte, in cui ci si confronta e si riflette. In cui il giardino storico riporta alla dimensione rurale del passato, che ci ricollega al sistema delle ville con cui collaboriamo, come Villa Litta e Villa Arconati, sorelle maggiori della Burba. L’Amministrazione investe tutto il suo impegno, ma occorre la collaborazione di tutti. Informalmente qualcuno si è già fatto avanti. Le porte sono aperte a nuovi volontari, una cabina di  regia si ritrova  per valorizzare la parte materiale e quella culturale. La Burba è nostra. E’ di tutti noi. Per farla splendere a lungo, prendiamocene cura!”. 

Un ringraziamento alle associazioni culturali e ai cittadini che hanno contribuito ad animare la giornata: Caminante Aps, con il laboratorio teatrale in biblioteca; Luna Nera Project che ha portato i bambini a sperimentare la Land Art nel giardino; i Lions che hanno offerto una dimostrazione con i cani guida per non vedenti; gli Amici della Lirica per i due concerti barocco e lirico; Piero Airaghi per la mostra nell’Archivio delle Memorie e Tradizioni Rhodensi; Giacomo Ciccarelli e Casa Azul per la mostra Re-Action; Carmen Meloni e Aned per la mostra sulle donne deportate; infine gli studenti del Mattei e il Fai per le visite guidate.

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