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lunedì, Maggio 20, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Seconda domenica di Maggio: gita a Morimondo immersi nella bellezza e nella storia

Alle porte di Milano storia, arte, bellezza… ed eccellenze enogastronomiche con il Mercatino Enogastronomico MEC

(mi-lorenteggio.com) Milano, 10 Maggio 2024 – Il MEC – Mercatino Enogastronomico della Certosa conferma il suo appuntamento di maggio: domenica 12, a partire dalle 10, la Corte dei Cistercensi si popolerà di bancarelle dop e igt, di prelibatezze a chilometro corto dove fare assaggi e acquisti. Un catalogo di leccornie che include, solo per citarne alcuni, le pluripremiate offelle, i salumi classici e d’oca, i formaggi e i vini dell’Oltrepo, il miele, verdure in agrodolce e confetture, distillati, prodotti siciliani, cioccolato, alimenti fermentati e zafferano a chilometro corto prodotto a  Mornico Losana (Pv).

Borgo slow e bandiera arancione del circuito Borghi più belli d’Italia, Morimondo, alle porte di Milano, è uno scrigno di bellezza e storia. Meta ideale a pochi chilometri dalla città: non solo eccellenze enogastronomiche, lombarde e non, ma anche visite guidate con operatore didattico alla scoperta della storia di questo meraviglioso e suggestivo complesso abbaziale (solo su prenotazione scrivendo a fondazione@abbaziamorimondo.it  ). Domenica inoltre è prevista l’apertura straordinaria con ingresso libero del Museo di Arte Sacra Comolli con ingresso libero (info e prenotazioni chiamando il 347 4481144).

In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata.

La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

Redazione

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