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Rho. Alcuni proprietari dell’area ex Alfa Romeo chiedono risarcimento al Comune

(mi-lorenteggio.com) Rho, 23 dicembre 2010 – La decisione del Consiglio Comunale di Rho di non approvare il piano di recupero dell’area ex Alfa Romeo ha portato alcuni proprietari dell’area in questione a chiedere un risarcimento.

Qui di seguito si riportano i contenuti della documentazione pervenuta al Comune di Rho, con il commento da parte del Sindaco, Roberto Zucchetti.

Le società AGLAR e Zefiro 2000, proprietarie di una vasta parte dell’area dell’ex Alfa Romeo, hanno presentato un ricorso al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale), “contro il Comune di Rho, in persona del Sindaco pro tempore e nei confronti di Elettro Europa s.n.c. di Tizzoni Giulio & C. in persona del legale rappresentante pro tempore”.

I ricorsi sono finalizzati a chiedere “l’annullamento della deliberazione n° 37 del 12.10.2010, con la quale il Consiglio Comunale di Rho ha respinto le controdeduzioni alle osservazioni presentate nell’ambito della procedura per l’approvazione dell’accordo di programma per la riqualificazione e la reindustrializzazione dell’area Fiat Alfa Romeo e al contempo ha statuito di non ratificare l’adesione del Sindaco al predetto accordo di programma e per la condanna del Comune di Rho al risarcimento dei danni patiti dalla società Zaffiro 2000 a seguito della mancata ratifica dell’accordo di programma stesso”.

I motivi addotti dalla parte a sostegno della propria richiesta di annullamento e di risarcimento sono così sintetizzati nel ricorso:

1. La deliberazione consiliare non reca nessuna motivazione a supporto della decisione di non ratificare l’accordo di programma.

2. Il verbale della discussione evidenzia un esercizio sviato – per illegittime finalità protezionistiche del commercio locale – del potere che, in materia urbanistica, spetta al Consiglio Comunale in sede di ratifica degli accordi di programma.

3. Il verbale della discussione evidenzia la violazione dei principi e delle norme a tutela della concorrenza, in quanto dallo stesso emerge che l’AdP non è stato ratificato essenzialmente per proteggere il tessuto commerciale locale esistente, andando contro gli interessi dei consumatori e, più in generale, della concorrenza e della libertà di iniziativa economica.

4. Il verbale di discussione evidenzia che il Consiglio Comunale ha effettuato in sede di ratifica delle valutazioni sulla compatibilità commerciale, territoriale ed ambientale della nuova grande struttura di vendita che la normativa statale e regionale attribuisce alla conferenza di servizi commerciale.

5. La deliberazione e il verbale della discussione consiliare appaiono contraddittori di per se stessi e in relazione alle procedure cui il Comune di Rho ha sempre partecipato (procedura per l’accordo, VAS, VIA, procedura commerciale).

6. La deliberazione e il verbale della discussione consiliare appaiono ulteriormente contraddittori con riferimento alle eccezioni formulate in merito alle opere infrastrutturali previste dall’AdP.

7. I provvedimenti impugnati ledono il principio di leale collaborazione tra soggetti pubblici e privati.

Dopo avere svolto una serie di valutazioni di natura giuridica, il ricorso così conclude: “Piaccia a codesto Ecc.mo TAR, nel merito annullare i provvedimenti impugnati e, in particolare, la deliberazione consiliare n. 37/2010 e il verbale della discussione consiliare e di conseguenza, rimettere in termini il Comune di Rho per deliberare nuovamente, nel rispetto dei principi che saranno affermati da codesto Ecc.mo Collegio, l’approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni e la ratifica dell’Accordo di Programma per la riqualificazione e la reindustrializzazione dell’area ex Alfa Romeo; in accoglimento della domanda risarcitoria proposta, condannare il Comune di Rho a risarcire” i danni subiti dalla parte ricorrente.

La richiesta di risarcimento, avanzata solo nei confronti del Comune di Rho, è quantificata in 22,6 milioni di Euro da parte di Zeffiro e in 35,6 milioni di Euro da parte di AGLAR.

Roberto Zucchetti, Primo Cittadino di Rho, così dichiara:

«Sono assolutamente sconcertato da questo ricorso, per diversi motivi. Non ho condiviso il voto negativo, ma ritengo che il Consiglio Comunale abbia deciso in piena libertà e autonomia di non ratificare l’accordo e ne abbia chiaramente date le motivazioni: questa decisione, piaccia o non piaccia, va rispettata. Il verbale della seduta riporta il contenuto integrale degli interventi fatti dai consiglieri che hanno ampiamente motivato le ragioni del loro consenso e del loro dissenso.

C’è un fatto ancora più grave: il ricorso, oltre che contro di me, in quanto sindaco pro tempore, è fatto contro la società del padre dell’assessore Tizzoni. Non so valutare tecnicamente questo fatto, ma non posso accettarlo sotto il profilo politico: chi rappresenta i cittadini nell’amministrazione comunale, lo fa come un servizio civile e non può trovarsi costretto ad affrontare direttamente poteri economici molto forti come quelli che hanno commissionato questo ricorso. Anche se le direzioni politiche, mie e dell’assessore Tizzoni, sono ormai da tempo divergenti, voglio esprimergli pubblicamente la mia piena solidarietà. Perché questa non rimanga una semplice parola, annuncio che settimana prossima mi attiverò per concordare con lui e con tutti i consiglieri, anche di opposizione, che vorranno dare un contributo, la strategia da mettere in atto, insieme, al fine di assicurare al Comune di Rho e all’Assessore Tizzoni la più efficace difesa, giuridica e istituzionale, contro un attacco che trovo fuori luogo e destabilizzante.»

Redazione

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