L’esercitazione prevedeva una simulazione di incidente al fondo dell’abisso, a un dislivello dall’ingresso di circa 500 mt. e il relativo recupero dell’infortunato. Come accade anche nei casi reali, i primi a entrare all’interno della grotta sono stati un medico e un paramedico del CNSAS e una squadra per l’allestimento di una linea telefonica temporanea, lungo tutto il percorso sotterraneo, in modo da mantenere in contatti con l’esterno ed eventualmente col personale del 118 in remoto. Medico e paramedico si sono accertati sulle condizioni dell’infortunato e gli hanno prestato le prime cure. In casi particolarmente gravi, vista la durata degli interventi di questo tipo, provvedono a “ospedalizzarlo” mettendolo nelle migliori condizioni di sicurezza e rilevando tutti i parametri vitali. Questo anche al fine di ricevere eventuale supporto dai medici presenti all’esterno.
Una base avanzata è stata allestita immediatamente fuori dalla grotta e da qui, via radio, tutte le informazioni, da e per le squadre interne, sono state trasmesse al campo base. I tecnici dedicati al recupero dell’infortunato sono stati suddivisi in tre squadre che si sono alternate nella manovra dalla mattina di venerdì. Le operazioni si sono concluse oggi, domenica 18 giugno 2017, con l’uscita della barella e lo smontaggio dei campi allestiti.
Redazione