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ENERGIA IDROELETTRICA, SERTORI: CON NUOVA LEGGE GESTIONE PUBBLICO-PRIVATO DELLE DIGHE E TERRITORI PROTAGONISTI

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 07 febbraio 2019 –  La maggior parte delle grandi
derivazioni idroelettriche lombarde (70) insiste su territori
montani, come quello di Sondrio, Brescia, Bergamo, Como, Lecco e
in parte Varese, ma ci sono alcune centrali anche nell’area
metropolitana di Milano e in provincia di Monza e Brianza.
La provincia di Sondrio, in particolare, con il maggior numero
degli impianti allocati sul territorio, realizza da sola circa
il 50% della produzione regionale.

AL VIA PROVVEDIMENTO ATTESO DA 20 ANNI – “Questo è un
provvedimento che aspettavamo da oltre 20 anni – ha commentato
l’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni – una
legge strategica per tutto il Paese che ridefinisce
l’assegnazione delle concessioni e dà alle Regioni l’autonomia
per disciplinare le linee guida per la riattribuzione della
gestione di questi beni attraverso gare. Una volta scadute le
concessioni – ha continuato – i beni cosiddetti ‘bagnati’
diventeranno di proprietà regionale a titolo gratuito e, a quel
punto, la Regione potrà affidare la gestione anche a società
pubblico-privato con la scelta del partner privato attraverso
gara. Tale configurazione, dove il pubblico può essere
rappresentato da Regione o Provincia, consentirebbe anche la
relativa suddivisione degli utili”.

PROVENTI DA CANONI AGGIUNTIVI E ENERGIA GRATUITA – “Entro il
2023, tempo necessario per la stesura della legge regionale e la
riassegnazione delle concessioni, saranno maturati canoni
aggiuntivi sulle concessioni scadute per un totale di 86 milioni
di euro, dei quali 14 a Regione Lombardia e 72 alle Province
lombarde. La legge prevede anche la possibilità di chiedere ai
concessionari una parte di energia gratuita che, per almeno il
50% dovrà essere distribuita alle province dove insistono gli
impianti, si tratta di 260 milioni di kWh, ossia circa 30
milioni di euro all’anno di energia gratuita da destinare ai
servizi pubblici”.

RISORSE CONTRO LO SPOPOLAMENTO NELLE AREE MONTANE – “Così come
già succede per Trento e Bolzano, anche tutti gli altri
territori di montagna potranno utilizzare una parte importante
dei proventi generati dall’idroelettrico, massimizzando una
risorsa come quella dell’acqua e andando a perequare i maggiori
costi dei servizi in montagna, concorrendo a ridimensionare il
fenomeno dello spopolamento. Un aiuto effettivo ai territori
alpini e ai cittadini”.

AVVIO NUOVI INVESTIMENTI – “Nella legge è prevista anche la
distribuzione del 60% dei canoni ordinari da destinare alle
Province dove sono presenti gli impianti. Infine la
riassegnazione degli impianti consentirà l’avvio di un ciclo di
investimenti stimati a oltre 600 milioni di euro per la
Lombardia”, ha concluso Sertori.

“Il rinnovo delle grandi concessioni
idroelettriche consentiranno un ciclo miliardario di
investimenti privati (fino a 5 miliardi) nei prossimi dieci anni
e, secondo uno studio dell’ANCE del 2014, potranno generare fino
a 45.000 posti di lavoro e un terzo di punto di PIL”.

Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e
Semplificazione Davide Caparini intervenendo alla conferenza
stampa tenuta dal presidente della Regione Attilio Fontana per
illustrare, insieme all’assessore regionale Massimo Sertori
(Enti locali, Montagna e Piccoli comuni) l’approvazione del
‘Decreto Semplificazione 2018’ da parte della Camera dei
Deputati.

“Ricordo che il settore idroelettrico – ha detto ancora
l’assessore Caparini – negli ultimi anni ha perso quote di
mercato anche a causa dei costi di esercizio. La Lombardia è
concentrata nel rinnovo ecosostenibile del parco di produzione
dell’energia rinnovabile: in questo modo gli investimenti
porteranno un efficentamento per 2 miliardi di Kwh annui in più
di energia pulita. Inoltre, potremo intervenire per la messa in
sicurezza del territorio e delle infrastrutture”.

“In particolare, penso alle nostre montagne e alle genti che le
popolano. Tra le misure su cui stiamo già lavorando, ad esempio
– ha concluso Caparini – anche la possibilità di fornire energia
gratuita da destinare ai servizi pubblici per sostenere i costi
energetici, per esempio degli ospedali, scuole, a comuni che, in
questo modo, potranno liberare nuove risorse da destinare in
altri ambiti”.

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