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Grave carenza medici di base, Fusco: “La Lombardia prova a metterci una pezza, ma da Roma solo silenzio… e Speranza”

(mi-lorenteggio.com) OPERA, 6 luglio – La grave carenza dei medici di base si allarga a macchia d’olio con paesi e quartieri delle città più grandi privi di questo presidio sanitario fondamentale; cittadini che di colpo non sanno più a chi rivolgersi, costretti a fare i pendolari tra mille disagi per raggiungere, anche in altri comuni, il medico di base più vicino e può capitare persino che questo non abbia dimestichezza con i sistemi informatici e quindi non sia in grado di fornire ai pazienti le ricette digitali.

“Il Ministro Speranza deve affrontare al più presto il tema della carenza dei medici di base perché a Opera, come in tutta la Lombardia si avverte questo disagio e nel resto d’Italia non si sta meglio.

Si stimano circa 250mila persone penalizzate nella nostra regione – spiega Ettore Fusco – un dato inaccettabile ed allarmante che  dev’essere al primo posto nell’agenda politica del Governo affinché si corra subito ai ripari con soluzioni concrete visto che le borse di studio sono definite a livello nazionale”.

Secondo quanto diffuso dalla Federazione Italiana dei Medici di medicina generale, nei prossimi cinque anni, su base nazionale, smetteranno di esercitare 14.908 medici di famiglia. Quindi, circa 14 milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di base.

In Lombardia è stato stimato che nell’arco temporale 2018/2028 andranno in pensione circa 4.167 medici di famiglia e se “Regione Lombardia sta lavorando per risolvere il problema, nell’ambito delle proprie competenze – come afferma Fusco – Roma deve smettere di tagliare sulla sanità ed investire di più sui medici di base e sulla sanità territoriale di prossimità.”

Intanto la Giunta regionale lombarda guidata da Attilio Fontana ha approvato la delibera per attuare un piano di contrasto alla carenza dei medici di famiglia utilizzando tutti gli strumenti a disposizione della Regione su una materia di competenza del ministero della Salute.

Nel piano regionale, tra le altre cose, viene introdotto il tirocinio professionalizzante per permettere ai medici in formazione di concorrere all’assegnazione degli ambiti carenti e di poter coprire fino a 1.000 assistiti.

In attesa di segnali dal ministro della Salute si inizia almeno a muovere la Regione Lombardia.

Redazione

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