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Milano. Suora investita in via Grassi, il messaggio di cordoglio dell’Arcivescovo Delpini

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 dicembre 2020 – LìArcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha inviato questa mattina alla Superiora generale, alla comunità delle Piccole Apostole di Gesù e ai fedeli della Parrocchia di S. Agnese in Quarto Oggiaro, per la morte di suor Maria Assunta Porcu.

Nella sera di sabato 12 dicembre, la religiosa delle Piccole Apostole di Gesù, 63 anni, è stata investita sulle strisce pedonali da un veicolo che procedeva ad alta velocità ed è morta subito dopo il ricovero in ospedale. Suor Maria Assunta si stava recando, come ogni sera, a portare da mangiare a un uomo senza fissa dimora. Dopo avere prestato servizio per 17 anni in Burundi, dal 2001 la religiosa abitava nel quartiere di Quarto Oggiaro, alla periferia di Milano, nelle case popolari di via Zoagli.

Suor Maria Assunta, scrive l’Arcivescovo, era “vicina ai piccoli, ai poveri, per condividere senza mettere in imbarazzo, per servire, semplicemente, vivendo la carità con la naturalezza di chi ne ha fatto il tratto quotidiano. (…) Prego e spero che, mentre sorella Maria Assunta partecipa alla gioia eterna di Dio, dalla sua morte sia dato a noi e a molti di imitare la sua vita”.

 

IL MESSAGGIO DI CORDOGLIO COMPLETO DELL’ARCIVESCOVO MARIO DELPINI

Sorella Gloriosa
E sorelle tutte Piccole Apostole di Gesù,
Fratelli e sorelle della Parrocchia di S. Agnese in Quarto Oggiaro,
con profonda commozione e doloroso sconcerto partecipo al soffrire e al ringraziare delle
Piccole Apostole di Gesù, dei familiari e di tutti voi per la morte tragica di Maria Assunta, Piccola
Apostola di Gesù, da 19 anni presente in quartiere.
Voi Pavete conosciuta da vicino: era una piccola apostola di Gesù.
Piccola, per essere vicina ai piccoli, ai poveri, per condividere senza mettere in imbarazzo, per servire,
semplicemente, vivendo la carità con la naturalezza di chi ne ha fatto il tratto quotidiano.
Apostola, per rivelare d’essere mandata, di non avere altra ragione per essere lì dov’era che quella
dell’obbedienza vissuta come una forma ovvia di libertà.
Di Gesù, per aiutare ogni fratello e ogni sorella a sentire la vicinanza del Salvatore, a sperare una
salvezza che non sia solo il sollievo di un momento, ma la comunione che rende felici per sempre.
Anche la sua morte mi fa pensare alla morte di Gesù e al colpo di lancia che ha trafitto il cuore
del Signore: a causa dell’ultima inutile crudeltà, cioè del colpo di lancia, si è rivelato il dono estremo
dell’amore di Dio: subito ne uscì sangue e acqua (Gv 19,34). Dall’ultima ferita viene l’acqua della
vita e il sangue dell’alleanza, cioè il dono della vita di Dio.
In modo simile, anche la morte di sorella Maria Assunta l’ha resa nota anche a chi non l’ha conosciuta
e così prego e spero che, mentre sorella Maria Assunta partecipa alla gioia eterna di Dio, dalla sua
morte sia dato a noi e a molti di imitare la sua vita.

 

V. A.

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