Il Papa: "Difendere la famigia dalle lobbies"

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    Città del Vaticano, 17 febbraio 2007 Nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Rappresentanti Pontifici in America Latina al termine della riunione in preparazione alla V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano ed ha loro rivolto un discorso in cui senza un preciso riferimento all’Italia, dove in settimana ci sarà l’approvazione dei DICO, ha parlato della famiglia. Riportiamo di seguito un tratto del suo discorso: << Un’attenzione prioritaria merita proprio la famiglia, che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobbies capaci di incidere negativamente sui processi legislativi. Divorzi e unioni libere sono in aumento, mentre l’adulterio è guardato con ingiustificabile tolleranza. Occorre ribadire che il matrimonio e la famiglia hanno il loro fondamento nel nucleo più intimo della verità sull’uomo e sul suo destino; solo sulla roccia dell’amore coniugale, fedele e stabile, tra un uomo e una donna si può edificare una comunità degna dell’essere umano. Mi piacerebbe evidenziare altre tematiche religiose e sociali sulle quali avete avuto modo di riflettere. Mi limito a citare il fenomeno della migrazione, strettamente collegato con la famiglia; l’importanza della scuola e l’attenzione ai valori e alla coscienza, per formare laici maturi che siano in grado di offrire un contributo qualificato nella vita sociale e civile; l’educazione dei giovani con piani vocazionali appropriati che accompagnino, in particolar modo, i seminaristi e gli aspiranti alla vita consacrata nel loro cammino formativo; l’impegno ad informare in modo adeguato l’opinione pubblica sulle grandi questioni etiche secondo i principi del Magistero della Chiesa e una presenza efficace nel campo degli strumenti di comunicazione anche per rispondere alle sfide delle sette. I movimenti ecclesiali costituiscono certo una valida risorsa per l’apostolato, ma vanno aiutati a mantenersi sempre fedeli al Vangelo e all’insegnamento della Chiesa, anche quando operano nel campo sociale e politico. In particolare, sento il dovere di ribadire che non spetta agli ecclesiastici capeggiare aggregazioni sociali o politiche, ma ai laici maturi e professionalmente preparati.>>

    Redazione

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