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Gudo Gambaredo tra unicità e prototipo: è il modello di recupero a cui fare riferimento

Buccinasco (16 maggio 2007) – L’unicità del progetto riguarda nello specifico Gudo Gambaredo, ma potrà costituire l’esempio per altre esperienze da diffondere, oltre Buccinasco. È questa la chiave di lettura adottata ieri sera dai relatori che hanno partecipato alla presentazione.
L’unicità – ha sottolineato il presidente delle Compagnia delle opere di Milano e provincia, Massimo Ferlini- è perché il borgo è stato scelto da don Luigi Giussani e qui sorgerà il centro internazionale di studi in sua memoria. Ma non solo, tutta una serie di altri elementi lo caratterizzano.
“Il progetto –ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – è stato discusso e condiviso con spirito bipartisan. È molto positiva l’idea di realizzare qualcosa che sia in memoria di un uomo ma anche un servizio alla comunità”.
”Se –ha aggiunto il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati- l’esperienza collegata alla persona di don Giussani è irripetibile, Gudo Gambaredo costituisce un modello dal punto di vista del recupero urbanistico e dell’inserimento nel territorio”. Le istituzioni hanno creduto nell’idea nonostante le difficoltà, sottoscrivendo un progetto che investe 25 milioni.
Anche dal punto di vista comunale è un’esperienza che potrà fare scuola. “È il primo progetto – ammette il sindaco di Buccinasco, Maurizio Carbonera – che sta completando l’iter dopo l’approvazione del piano di governo del territorio. È un progetto rivoluzionario, perché non consuma territorio, considera il saldo naturale della popolazione”, dà agli abitanti il tempo e i modi per conoscersi.

Il percorso di fondo –ha precisato il presidente della Compagnia dell’abitare, Antonio Intiglietta- “coinvolge tutto il parco Sud e l’area intorno a Milano, dove sorgono molti borghi rurali, molte cascine”. Sono luoghi pieni di storia, la maggior parte abitata da poche persone o abbandonata. Per questo Gudo Gambaredo potrà diventare un esempio, in quanto “nulla di ciò che lo caratterizza sarà toccato, ma verrà valorizzato”. Dal mulino ad acqua che produrrà energia elettrica alle rogge che saranno ripristinate. Non sono previste strade a due corsie, alberghi, supermercati: é un borgo rurale unico, che ospiterà un luogo di incontro e di memoria.
La presidente del parco Sud, Bruna Brembilla, ha rappresentato la frazione come luogo dove vivere e lavorare. “Il piano territoriale di coordinamento provinciale -ha detto- assegna ai borghi come Gudo una normativa particolare”; dall’identità di questi luoghi dipende il destino del parco. “Gudo è il primo esempio in cui la debolezza di un tempo, ossia l’agricoltura, diventa un punto di forza, cioè l’ambiente, a condizione che venga utilizzato”. Occorre restituire ai borghi il loro significato storico, bisogna preservarne l’attività agricola; per evitare semplici recuperi di livello museale, è necessario che ci si ritorni ad abitare. Almeno per ora, è l’unico caso concretizzato, perché “altre esperienze non si sono neppure avviate”.
Il vicepresidente del Parlamento Europeo, Mario Mauro, ha dato una lettura che va oltre i confini. “Il responsabile della memoria non è don Giussani, ma sono i cittadini che vi abitano”. Gudo potrà diventare come Czestochowa, come Santiago de Compostela, come i monasteri della via Francigena. “Tutta l’Europa potrà riempirsi di questa sovrabbondanza di significato”.
Anche i rappresentanti del consiglio comunale cittadino hanno sottolineato l’esperienza: “Gudo –ha precisato Massimo Chieregato- ha una valenza storica e culturale che supera di gran lunga i confini del nostro paese; è un fatto che il progetto sia stato approvato dal consiglio all’unanimità”. “Diventi –ha auspicato Sebastiana Basile- per me e per gli altri un centro di incontro; chiedo che non ci siamo strumentalizzazioni politiche, perché il fatto è grande”. “Il nostro sì -ha concluso Patrizia Seghezzi- è un sì condiviso”, capace di andare oltre ogni preconcetto. “La legge dei numeri poteva fare a meno di noi” in quanto minoranza, “ma abbiamo voluto condividerlo”.

I dati tecnici
superficie mq 19.036
aree destinate a percorsi ciclopedonali mq 1.530
aree destinate a percorsi pedonali interni mq 1.677
aree destinate a piazze pedonali interne mq 830
recupero ad uso pubblico dell’edificio con il mulino mq 350
riqualificazione della chiesa e delle sue pertinenze
rivitalizzazione delle rogge, riportandole alle caratteristiche originarie

centro studi “Monsignor Luigi Giussani”
area mq 1.600
edificio, organizzato su due livelli mq 1.018
piazza mq 830
portico mq 270

abitazioni
alloggi di edilizia convenzionata con precedenza agli abitanti di Buccinasco e priorità ai residenti di Gudo mq 4.015
edilizia libera (recupero dei sottotetti compresi) mq 8.022

Redazione

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