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Alessandro Presbitero in Villa Marazzi

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, dicembre 2007 – La Sala delle Carrozze di Villa Marazzi, una delle testimonianza dell’epoca asburgica a Cesano Boscone, da qualche giorno ospita l’Artista Alessandro Presbitero, dove troviamo circa una cinquantina di opere.
La mostra, che sta ottenendo uno dei più grandi successi di pubblico e di critica, presenta notevoli risvolti psicologici ed è stata, pertanto, curata soprattutto dal punto di vista introspettivo dalla dott.ssa Gabriella Baldissera, autorevole personaggio che vanta un lungo cammino nei labirinti della mente e dell’arte. Alla mostra abbiamo apprezzato la partecipazione entusiastica del possesso del dipinto da parte del pubblico, anche come fenomeno di autentica psicosi dell’investimento. Il pubblico, pertanto, è risultato il vero fruitore del bello estetico, mentre i critici hanno apprezzato la tecnica di Presbiterio, decretandone un autentico trionfo dell’arte!
La dott.ssa Silvia Muciacia, funzionario del Comune di Cesano Boscone, bella, capace, trascinatrice, ha davvero un’amorevole cura dei preziosi spazi della Sala delle Carrozze e della Biblioteca antistante, scegliendo accuratamente i pittori e gli scrittori. Perciò, come suo solito, entra nel vivo degli artisti e li segue dal punto di vista estetico e letterario. Infatti, anche questa volta, ha scelto fra tanti aspiranti ad esporre in questo particolare e importante spazio, l’artista Presbiterio ed abbiamo così potuto assistere, con entusiasmo e partecipazione, ad un successo senza precedenti. “Ho scelto questo artista – afferma la dott.ssa Muciacia – in quanto ero certa che avrebbe dato, e l’ha dato, onore e lustro alla nostra città”.
A questo punto chiedo all’artista di raccontarmi cosa vuoi raccontare e come sono affiorate queste opere: Racconto la donna, e attraverso la donna, inviare un messaggio per affermarla in prima linea, visto che da sempre ha rivestito un ruolo marginale nella società. Inoltre, ritengo che la donna è la parte migliore dell’Umanità, è l’essenza della vita ed il fulcro della famiglia”.
Perché la raffigura nuda? “Perché vengono da qualsiasi periodo della storia, fuori dal tempo e in ogni tempo”.
Perché quasi tutte hanno la doppia faccia? “Perché la donna è anche misteriosa, sensitiva e vede anche al di la di se stessa. Per poterla capire meglio bisogna avvicinarsi poco alla volta in quanto deve avere la possibilità di sentirsi libera”.
E così anche alle opere dell’artista Presbitero bisogna avvicinarsi poco alla volta, per subentrare in ciò che racconta la “signora della vita” dal punto di vista interiore. C’è un quadro dove la donna esce dalla scatola magica perché l’artista intende farla affiorare dalla prigione nella quale ha vissuto per molti e molti secoli. Quindi, libertà! La donna è finalmente libera!
“L’albero della vita”, opera ammirata dalla stragrande maggioranza di coloro che hanno visitato la mostra, ci parla che siamo qui su questo Mondo, ma dobbiamo imparare un altro aspetto della vita, da un altro punto di vista, e pensare che lei è l’autentica artefice della vita e la continuità di essa. L’opera “L’omaggio” è l’unica dove non c’è raffigurata la donna, ma è rappresentata da una rosa rosa, unica e bella, fiore del nostro pianeta.
Dunque, Alessandro Presbitero svela i suoi tesori artistici, sull’onda dell’espressionismo simbolico dagli influssi onirici, strada dell’arte che persegue da tempo.

Principia Bruna Rosco

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