Gentile Direttore, ho scoperto attraverso il vostro sito, la proposta di unire amministrativamente e territorialmente due comuni come Cesano B. e Corsico. Abitando a Cesano boscone da 12 anni, ed avendo abitato per altri 10 a Corsico, mi sono sentito molto toccato da questa notizia che non riesco a comprendere. Questa proposta mi sembra una proposta demagogica che non trova nessun fondamento nella realtà della politica e delle necissità locali. Se ci soffermiamo a parlare di risparmio e maggiori fondi, dovremmo soffermarci a riflettere anche su tutti quegli impiegati che verrebbero licenziati, sul controllo de l territorio assai ridotto (si pensa vermente che i risparmi portino a mantenere lo stesso numero di poliziotti municipali?), per non parlare dei costi per la riorganizzazione di tutta la macchina amministrativa. Dalle biblioteche, alle scuole, passando dai servizi sociali. e su questa vorrei riflettere…pensiamo vermente che vendendo un municipio, creando un sindaco e una giunta comune, si possa mantenere lo stesso livello di servizi (in alcuni casi anche scarsi)? Se gli esempi di risparmio proposti, che ho sentito nella video intervista, vanno addirittura a toccare una scuola civica di musica, che è un ente di formazione che bisognerebbe incentivare, mi sembra chiaro che a questo punto stiamo rasentando la pazzia se non il tentativo di protagonismo di alcuni. Nella mia breve analisi, mi sembra che non ho ancora toccato il tema della vicinanza con i cittadini, per cercare di risolvere i probelmi. Se esiste una necessità a Corsico, gli amminstratori locali se ne fanno carico a pieno delle loro funzioni e risorse proprio come a Cesano. Soprattutto perchè conoscono il terriitorio. Ad un cesanese, cosa importerebbe la riorgnizzazione e la ristrutturazione di via Cavour (dico una fesseria) quando non la sente, non l’ha mai vissuta come propria? Ed a un corsichese cosa interesserebbe dei problemi che affliggono la via Pasubio (dico un altra fesseria). Un miscuglio, poco identitario e anche tutto sommato confusionario, di idee, realtà, ma soprattutto problemi e cittadini. Direttore, poteri stare qui a scrivere ancora molto, ma ammetto che l’ansia di dimostrare l’infondatezza e l’inutilità di una proposta come questa, mi farebbe scrivere tante cose e male. La ringrazio quindi dello spazio di espressione che mi ha concesso, e spero che da questo possa nascere un serio dibattito sulle realtà locali.
Cordialmente.
Diego Fontana