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I Comitati Trezzanesi chiedono di togliere la "sanzione vergognosa"

Trezzano, 04 febbraio 2009 – Nello scorso mese di gennaio, l’Unione dei Comitati Trezzanesi, attraverso un comunicato stampa, ha denunciato la decisione dell’Amministrazione Comunale di Trezzano sul Naviglio di esigere 103 euro più 6 euro di spese da tutti i cittadini che, pur Nello scorso mese di gennaio, l’Unione dei Comitati Trezzanesi, attraverso un comunicato stampa, ha denunciato l’incredibile decisione dell’Amministrazione Comunale di Trezzano sul Naviglio di esigere 103 euro più 6 euro di spese da tutti i cittadini che, pur avendo sempre pagato con regolarità le tasse, non si sono però recati presso l’ufficio tributi a consegnare la dichiarazione dell’avvenuto acquisto dell’immobile.
Con lo stesso documento, l’Unione dei Comitati Trezzanesi ha anche evidenziato quella che ritiene essere un’assoluta mancanza di buon senso nel richiedere quattrini ha chi le tasse le ha sempre pagate regolarmente.
A questa denuncia oggi aggiungiamo quella relativa alle vistose anomalie contenute nel regolamento tributario del comune di Trezzano che dovrebbe essere stato approvato nel 2002 e che, in base alla data che compare sul documento è entrato in vigore il 01.01.2003 ( per anni è stato quindi tenuto nei cassetti), prima fra tutte quella di aver stabilito un importo fisso per tutti i proprietari dell’immobile, sia esso un immenso palazzo aziendale dal valore di cinque, sei, sette milioni di euro, oppure una piccola cantina o un posto auto.
Un criterio applicativo che in realtà non solo pone sullo stesso piano la grande azienda con la famiglia che ha fatto sacrifici e mutui per acquistare un appartamento, un box o un posto auto, ma addirittura, e questa l’abbiamo giudicata una follia, in pratica, si traduce in una sanzione di soli 103 euro per l’azienda anche se questa è una multinazionale in quanto il rogitante è uno solo e cioè l’amministratore delegato, ed in una sanzione di 206 e più euro per le famiglie se ad acquistare l’immobile sono due, tre o più persone.
Il risultato, in moneta sonante, dell’assurdo regolamento locale e di quanto previsto nello striminzito articolo 8 è questo: 206 euro (se il rogito è fatto da moglie e marito) oppure 309 euro (se i rogitanti sono tre) o addirittura uno stratosferico 412 euro di multa nel caso di due sposini che hanno acquistato un appartamento e i genitori preso atto che con il mutuo non ce la facevano hanno deciso di acquistargli il box o il posto auto sotto casa.
Tutto questo per non aver consegnato un foglio all’ufficio tributi.
Non solo, ma visto che l’amministrazione comunale ha deciso di infierire non sui grandi proprietari, sulle immobiliari o sulle multinazionali, ma sulle famiglie, l’indicazione data agli operatori è stata quella di colpire centinaia e centinaia di cittadini con sanzioni che si rifanno alle “dimenticanze”verificatesi non dal giorno (01.01.2003) dell’entrata in vigore dello sgangherato e iniquo regolamento locale, ma a partire dagli inizi degli anni novanta, e questo, oltre ad essere discutibile sul piano giuridico, permettetecelo, è anche vergognoso sotto il profilo politico.
Nel comunicato di gennaio, avevamo anche scritto che “A Trezzano, dove da tempo operano giunte municipali che vogliono sempre primeggiare nelle cose negative sia per aumentare la loro impopolarità, sia per uno spirito di autolesionismo che sfiora l’impossibile, ha differenza degli altri comuni del sud Milano, è stato deciso di tartassare cittadini onesti ponendo in essere importi e tecniche qualitative e quantitative di recupero che a giudicare inconcepibili si commette un eufemismo”.
Un’affermazione che ci siamo permessi di fare dopo aver perso ore e ore per capire perfettamente (ed evitare asserzioni sbilenche e superficiali come quelle effettuate da qualche amministratore pubblico) come si sono comportati gli altri comuni su quello che a Trezzano è stato giudicato un atto “equo e dovuto nei confronti della legge”.
Peccato che questo sbandierato “atto equo e dovuto”, nessuno dei comuni del sud Milano da noi visitati ha deciso di applicarlo.
Nessuno,di questi comuni, Corsico compreso, ha incassato soldi per la mancata consegna di un foglio all’ufficio tributi.
Accertati gli incontestabili dati di fatto, pensiamo infine che sia assurdo esigere 103 euro da chi le tasse le ha sempre pagate e per questo, facendo nostro quel “Sbagliare è lecito ma perseverare è diabolico” chiediamo a tutti i gruppi politici di porre il problema all’ordine del giorno del Consiglio Comunale e approvare un documento con il quale sia cancellata quella che noi giudichiamo “La sanzione vergogna” e al tempo stesso stabilisca la restituzione dei soldi alle centinaia di cittadini trezzanesi che hanno già pagato la multa.
Auspicando che la REVOCA sia posta all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e che le richieste avanzate dall’Unione dei Comitati Trezzanesi siano accolte da tutte le forze politiche, restiamo in fiduciosa attesa di un atto, questo si, di giustizia ed equità.

L’esecutivo

Nb: a titolo informativo e a chiarificazione della nostra richiesta precisiamo inoltre alcune delle numerose storture che caratterizzano questa scandalosa azione di recupero:
-a) Il regolamento del Comune di Trezzano richiamato nella documentazione inviata ai cittadini è costituito da nove articoli, uno solo dei quali, in otto righe, affronta il problema della comunicazione all’ufficio tributi.
-b) Oltre ad essere stringato, superficiale e iniquo, l’articolo in questione, non prevede differenziazioni tra famiglie e grandi operatori economici e industriali ed è caratterizzato da un grossolano vizio di forma che, da una parte potrebbe rendere nulla la sua validità e dall’altra pone l’amministrazione comunale nelle condizioni di aver compiuto un possibile abuso.
-c) sui moduli di conto corrente da utilizzare per i pagamenti compare a caratteri cubitali e di traverso su tutto il foglio la scritta “Tributi locali violazioni”.
Una scritta che indica come evasori coloro che invece le tasse le hanno sempre pagate regolarmente e che, oltre a prevaricare la loro privaci, li mette in grosse difficoltà e li costringe a penose spiegazioni in luoghi pubblici come uffici postali o istituti di credito; ma probabilmente in Italia le uniche privaci che contano sono quelle di politici e amministratori pubblici.
-d) Il Decreto Legislativo 18.12.97 n°472 in tema di sanzioni amministrative recita:” Quando la violazione consistente nell’omissione di un comportamento cui sono obbligati, in solido più soggetti, è irrogata una sola sanzione e il pagamento eseguito da uno dei responsabili libera tutti gli altri”.

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