Milano, 12 agosto 2009 – "La condanna di San Suu Kyi da parte del regime birmano è un atto totalitario e intollerabile, che conferma la natura dittatoriale e illegittima del Governo dei generali in Birmania".
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così la condanna della leader del popolo birmano.
"Oggi più che mai tutti i cittadini liberi del mondo – aggiunge Formigoni – sono al fianco di Aung San Suu Kyi, una donna coraggiosa e non violenta che rappresenta gli ideali di libertà, democrazia e rispetto dei diritti".
"Il Governo regionale e tutti i cittadini lombardi – conclude Formigoni – sono al fianco della lotta del popolo birmano e della sua leader".
Proprio per sottolineare questa vicinanza, il presidente lombardo le aveva assegnato il Premio Speciale per la Pace 2007 e un paio di mesi fa aveva fatto installare, all’esterno del Palazzo Pirelli, rivolta verso la Stazione Centrale, una gigantografia della leader birmana sotto la scritta "con Aung San Suu Kyi per la Birmania libera".
Non un gesto casuale, ma l’ultimo di una seria cominciata nel settembre 2007 quando Formigoni, aderendo ad una campagna di solidarietà internazionale, aveva invitato tutti ad indossare qualcosa di rosso in segno di vicinanza ai monaci e alla popolazione birmana.
In seguito, la Giunta regionale aveva anche deciso di esporre un pannello di quattro metri per quattro che riproduceva "la resistenza" dei monaci buddisti in Myanmar sotto la scritta "Birmania libera" e di allestire una mostra di 22 drammatiche foto quasi tutte inedite, giunte dalla Birmania anche tramite telefonino, per non dimenticare la tragedia che stava vivendo quel popolo.
Redazione