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martedì, Maggio 7, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

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Opera. Baracche in Via Ripamonti, la Moratti intervenga

(mi-lorenteggio.com) Opera, 22 dicembre 2010 “Da oltre un mese aspettiamo che il Comune di Milano intervenga per abbattere alcune baracche – le parole del Sindaco di Opera Ettore Fusco – che lungo la via Ripamonti sono state costruite in pochi giorni da un gruppo di rumeni. Mi domando cosa attendono per agire e come sia possibile che proprio ieri sia stato effettuato un servizio congiunto – prosegue il primo cittadino – della Polizia Locale meneghina con uomini dell’Esercito, impiegati solo nella metropoli, a poche decine di metri di distanza dalle baracche ma senza che vi sia stato alcun intervento risolutorio”.
A Opera negli ultimi tempi si registra qualche furto in più ed è comprensibile che i cittadini diano la colpa al nuovo accampamento proprio in via Ripamonti da cui, evidentemente, ogni giorno partono squadre di topi d’appartamento e rapinatori che si dirigono verso quel paese che proprio quattro anni fa, alla vigilia di Natale, si ribellò ad un campo nomadi voluto dall’allora Presidente della Provincia Filippo Penati con il benestare dell’allora Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti e della collega milanese Letizia Moratti che si voleva togliere una patata bollente trasferendo in periferia un campo con un esperimento guida che, se non fosse fallito, avrebbe probabilmente rivoluzionato la dislocazione dei campi rom distribuendoli nei piccoli comuni che gravitano intorno a Milano.
Ai gravi problemi legati alla viabilità dell’unica inadeguata arteria che congiunge Opera a Milano, alla prostituzione diffusa giorno e notte lungo quella strada periferica nella città dell’Expò, al traffico prodotto dalla carenza dei parcheggi dell’Istituto Europeo di Oncologia e dalla presenza del Carcere, persino in procinto di essere ampliato, si aggiunge adesso questa faccenda delle baracche proprio mentre la magistratura prova a imporre alle istituzioni di accogliere i rom nelle case popolari a danno dei lombardi che quelle case hanno contribuito a farle costruire.
“Almeno questa volta ci aspettiamo uno sgombero sotto l’albero di Natale – conclude il Sindaco Fusco – segnalando agli amministratori di Milano che il nostro paese è già negativamente condizionato dalle condizioni degradate della periferia milanese e che siamo sempre disponibili a collaborare con i ghisa per risolvere qualsiasi problema in prossimità dei confini cittadini”.

 

Redazione

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