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Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

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Oggi 10 dicembre 2011 ricorre il 63° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

 (mi-lorenteggio.com) Milano, 10 dicembre 2011 – “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” così recita il primo articolo della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” che oggi celebra il 63° anno dalla sua costituzione firmata a Parigi il 10.12.1948 promosso dagli Stati Uniti a seguito delle atrocità commesse durante la seconda guerra mondiale.

La Convenzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, viene in tutto il mondo celebrata con numerose iniziative per ricordare questa ricorrenza di fondamentale importanza, una ragione di più in quanto, ancora oggi, anche nei cosiddetti paesi civilizzati, si commettono, ancora, atroci crimini altamente lesivi della dignità umana.

Il rispetto per i diritti umani con pari opportunità per tutti, devono essere una conquista universale da tradurre in comportamenti di ogni singola persona e di ogni singola istituzione per arrivare all’eliminazione di violenze, egoismi, mafia, indifferenza, razzismo, censure, paure, guerre per costruire insieme un mondo di pace.

Eventi in tutto il mondo per ricordare anche i 50 anni di fondazione di Amnesty International; per l’occasione questa sera le Cascate del Niagara si illumineranno di giallo, il colore dell’organizzazione per i diritti umani nata nel 1961 e che conta ad oggi 3,2 milioni di soci.

Amnesty International promuove la maratona mondiale di firme “Write for rights” (www.fermiamolitutti.it) appello per il rispetto dei diritti umani in Azerbaigian, in Camerun, in Corea del nord, in Iran e in Messico. Gli appelli chiedono il rilascio di Jean Claude Roger Mbede, che a causa del suo orientamento sessuale è prigioniero in Camerun; Jabbar Savalan, che per aver criticato su Facebook il governo si trova prigioniero in Azerbaigian e Mohammad Sadiq Kabudvand, che per aver difeso i diritti della minoranza curda  è tenuto prigioniero in Iran.

Silvia Muciaccia

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