“L’auspicio – prosegue il consigliere – è che si intervenga al più presto per mettere in atto una riforma che preveda la pariteticità dei tempi di cura, il mantenimento diretto e il regolamento della casa coniugale, affinché entrambi i genitori continuino ad avere un tetto sotto il quale possano stare con i loro figli. Proprio perché stiamo vivendo un periodo di crisi, non è più possibile pensare che i sacrifici di una separazione cadano sempre sulle spalle dei padri”.
“Vi è urgente necessità di una riforma –afferma Saggese – che tenga conto dell’esperienza deludente della legge n. 54/2006 che ha introdotto l’affidamento condiviso. La sua applicazione non ha visto attuare la finalità prefissata della cosiddetta bigenitorialità. Le problematiche emerse nell’applicazione sono collegate sia a una non sempre condivisibile discrezionalità dell’autorità giudiziaria, sia a resistenze da parte degli stessi genitori nella concreta applicazione dell’affidamento condiviso”. “La riforma – conclude – deve indirizzare in modo più incisivo la discrezionalità degli organi giudicanti verso soluzioni che prevedano una più rigida ripartizione dei tempi di affidamento tra genitori, nonché una più attenta e dettagliata ripartizione degli oneri economici”.
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