Sul palco anche sei agenti di polizia penitenziaria, che seguono sul palco le detenute così come abitualmente le scortano nei vari spostamenti fuori dal carcere, illuminandole con le stesse torce che usano di notte per verificare che non siano evase o non si siano fatte del male: “una luce che, pur mostrando la ferita – commenta il regista Mimmo Sorrentino – l’accarezza, realizzando un accostamento rivoluzionario, del tutto originale anche per il significato e il valore che nel contesto carcerario ha la partecipazione di detenute e agenti ad un progetto comune, pur nel rispetto della diversità dei ruoli”. La Statale di Milano è da sempre particolarmente attenta a queste forme di risocializzazione, che maturano attraverso lo svolgimento di attività artistiche ed espressive. “Sangue” viene proposto nell’ambito del corso di “Sociologia e Metodi di Educazione alla Legalità”, istituito da Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della criminalità organizzata.
“Sangue” fa parte del progetto di teatro partecipato “Educarsi alla libertà”, che ha ottenuto l’Alto Patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero Dei Beni Culturali e del Turismo e che è iniziato due anni fa finalizzato, come recita l’art. 27 della Costituzione, “…alla rieducazione del condannato” e rivolto alle detenute del reparto di alta sicurezza della Casi di reclusione di Vigevano.
Venerdì 11 maggio Aula Magna dell’Università Statale Via Festa del Perdono 7 Ore 20.00 Gradita la registrazione sul sito www.unimi.it
Redazione