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Conto corrente o conto deposito? Informazioni utili per scegliere

Milano, 29 agosto 2018 – Conto corrente o conto deposito? Quali sono le differenze fondamentali tra questi due strumenti? Quale dei due è più utile per le nostre esigenze?

Il conto corrente è il mezzo indispensabile per vivere e lavorare: possiamo ricevere stipendi, effettuare pagamenti, addebitare in automatico le bollette, fare acquisti online e prenotare servizi, come ad esempio dei biglietti aerei o una prenotazione d’albergo.

Il conto corrente, però, NON è una forma di investimento. In passato le banche riconoscevano un rendimento attivo, ma il tasso riconosciuto attualmente è inferiore all’inflazione.

 

Se vogliamo avere un guadagno, a bassissimo rischio semplicemente accantonando i nostri risparmi in banca, ecco che ci serve un Conto Deposito: si tratta di un conto vincolato, ossia di un conto sul quale decidiamo di lasciare i nostri fondi per un determinato periodo di tempo e la banca ci riconosce un rendimento.

Ecco perché ci servono sia un conto corrente, sia un conto deposito. Il conto corrente ci aiuta tutti i giorni, il conto deposito ci serve ad avere un guadagno dai nostri risparmi.

 

Mentre per la scelta del primo possiamo procedere senza troppi pensieri, la scelta del secondo è quanto mai importante. Bisogna conoscere tutto quello che questo mercato offre nel momento in cui andiamo ad aprire un conto in modo da essere sicuri di approfittare della migliore offerta in termini di tasso e benefit a lungo termine, in modo da massimizzare il nostro guadagno.

 

Il conto deposito di Esagon, ad esempio, è il conto deposito di Credito Fondiario che ci offre la possibilità di lasciare il nostro denaro in giacenza per un periodo minimo di 12 mesi e massimo di 84 mesi, ossia da 1 a 7 anni. Il rendimento che ci viene riconosciuto parte da un minimo di 0,75% a un massimo di 2.5%. ed è quindi perfetto per tutti coloro che desiderino far fruttare i propri risparmi nel medio-lungo termine.  Il conto è totalmente senza spese di apertura e gestione, ma la particolarità che lo contraddistingue è che la banca si fa carico interamente dell’imposta di bollo (0,2%) sia per le somme che si decide di vincolare, sia per quelle che si lasciano libere sul conto.

L. M.

 

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