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LOMBARDIA. CENTRI ISLAMICI, FORONI: LEGGE VA RISPETTATA, NUOVA LETTERA AI SINDACI

ASSESSORE AI COMUNI: PROCEDERE A MAPPATURA LUOGHI DI CULTO
“INVIERO’ A MINISTRO SALVINI LA NORMATIVA DELLA LOMBARDIA”

(mi-lorenteggio.com) Milano, 11 settembre 2018 – “Esprimo grande soddisfazione per
l’approvazione, oggi, da parte del Consiglio regionale, della
mozione sui luoghi di culto, che impegna la Giunta a proseguire
nell’attivita’ di censimento dei centri culturali islamici, gia’
avviata nella X legislatura. A seguito dell’approvazione di
questo atto, mi impegno da subito a scrivere quanto prima ai
sindaci un’ulteriore lettera, dopo quella che ho gia’ inviato il
18 maggio scorso, per richiedere nuovamente la mappatura dei
luoghi di culto esistenti nei loro Comuni”. Cosi’ l’assessore
regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni ha
commentato l’approvazione della mozione sui luoghi di culto da
parte dell’Aula di Palazzo Pirelli.

NORMA LOMBARDA POSSIBILE MODELLO NAZIONALE – “Inviero’ la legge
regionale anche al ministro dell’Interno Matteo Salvini – ha
anticipato l’assessore -, perche’ possa essere valutata come
esempio di normativa anche a livello nazionale. Sto studiando
altresi’ degli accorgimenti per premiare, in caso di bandi
regionali relativi alla pianificazione territoriale, tutti quei
Comuni che hanno provveduto o provvederanno alla richiesta di
Regione Lombardia circa la realizzazione di un puntuale
censimento dei luoghi di culto”.

CONTROLLO DEI TESTI E REGISTRI DEGLI IMAM – La mozione prevede
inoltre che Regione Lombardia provveda ad elaborare una
procedura di controllo dei testi utilizzati negli stessi luoghi
di aggregazione e a valutare la creazione di un registro
ufficiale degli imam impegnati nelle attivita’ culturali e
religiose. “Tutt’oggi – spiega Foroni – chi frequenta questi
luoghi di culto non e’ sottoposto a nessun tipo di controllo da
parte delle Istituzioni pubbliche, nemmeno coloro che rivestono
la funzione di imam o di insegnante. Il rischio della
divulgazione di una ideologia islamica radicale, e
dell’incitazione ad atti terroristici, e’ e rimane molto alto.
Bene quindi la richiesta di registrare ufficialmente imam e
insegnanti e di passare al vaglio i testi che vengono usati in
attivita’ religiose e pedagogiche”.

Riccardo De Corato, assessore a
Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale di Regione Lombardia,
commenta la mozione sui centri culturali islamici approvata oggi
in Consiglio regionale.
“Condividiamo la necessita’ di disporre una mappatura dei centri
culturali islamici presenti in Lombardia e di quelli illegali e,
dal punto di vista della sicurezza, – ha dichiarato l’assessore
– di un intervento presso Comuni, prefetti e questori, con la
richiesta di fornire dati aggiornati sui centri esistenti e di
attivarsi per la rapida chiusura dei centri illegali, nel
rispetto delle competenze nell’ambito dell’ordine pubblico”.

NUMEROSI CENTRI ABUSIVI A MILANO – “Di moschee illegali Milano e’
piena – ha aggiunto De Corato -. Il centro islamico di viale
Jenner viene usato abusivamente come luogo di culto ed e’ stato
frequentato da persone come gli attentatori di Madrid, l’ex imam
terrorista Abu Imad, espulso dal nostro Paese per le sue
prediche che istigavano al terrorismo, Abu Omar, condannato con
l’accusa di associazione per delinquere con finalita’ di
terrorismo internazionale, e Mohammed Game, il libico che si e’
fatto esplodere con due chili di nitrato addosso davanti
all’ingresso della Caserma Santa Barbara nel 2009”.
“Altro esempio – ha proseguito – e’ lo stabile in via Fa’a di
Bruno, spesso oggetto di denunce da parte dei residenti
esasperati le cui richieste sono state accolte dal Tar lo scorso
15 giugno che ha disposto lo smantellamento del
sottoscala-moschea abusiva”.
De Corato ha fatto inoltre riferimento anche all’edificio in via
Maderna e a quello di via Cosenza, “dove sono stati esposti
cartelli che indicavano la presenza di una moschea, chiaramente
poi risultata completamente abusiva”.

CONCRETO PERICOLO TERRORISMO – “Dunque, mentre i servizi segreti
dicono che il pericolo di terrorismo in Italia e’ concreto, a
Milano le moschee abusive proliferano – ha concluso -. La legge
regionale sui luoghi di culto e’ puntuale, ma poi compete a
Comuni e Prefettura chiudere le moschee abusive”.

Redazione

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