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MILANO. PRESENTATE LE INIZIATIVE PER GLI 80 ANNI DELL’OSPEDALE NIGUARDA

 

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 23 settembre 2019 – “Un’eccellenza fra le eccellenze del sistema socio-sanitario della Lombardia”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera hanno definito cosi’
l’Ospedale Niguarda di Milano, che, il prossimo 10 ottobre, festeggerà gli 80 anni di attività. E oggi, nel corso di una
conferenza stampa a Palazzo Lombardia, alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il
direttore generale di Niguarda Marco Bosio, sono state illustrate tutte le iniziative che accompagneranno questa
ricorrenza speciale e che partiranno sabato 28 settembre.

FONTANA: NIGUARDA HA SAPUTO MANTENERE RAPPORTO CON LE PERSONE –
“L’ospedale di Niguarda – ha detto Fontana – nasce da un’opera
di beneficienza e incarna perfettamente lo spirito milanese e
lombardo, improntato alla generosita’. Ha saputo mantenere un
rapporto diretto e particolare con il cuore delle persone di
questo territorio, sviluppando contestualmente rapporti di
collaborazione con le migliori strutture del mondo”.

IL GRAZIE AGLI OLTRE 4500 DIPENDENTI – “Le oltre 4500 persone
che ogni giorno lavorano in questi reparti – ha aggiunto –
stanno dimostrando, insieme a molti altri colleghi dei presidi
socio-sanitari della Lombardia, un grande affetto verso la
sanita’ pubblica, sottoponendosi a turni pesantissimi,
determinati soprattutto dai vincoli molto rigidi che, a livello
nazionale, imbrigliano l’assunzione di personale adeguato”.

GALLERA: TESTIMONIANZA VALORE UNIVERSALISTICO NOSTRA SANITA’ –
L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato come “il
percorso storico del Niguarda, che ha accompagnato per 80 anni
la citta’ e i Milanesi, sia una chiara e concreta testimonianza
del valore universalistico del nostro sistema socio-sanitario”.
“Questa Regione – ha proseguito – possiede un’innata capacita’ di
rigenerarsi per mantenere la barra di navigazione su livelli di
eccellenza. Niguarda ne e’ l’esempio, perche’ ha saputo modificare
negli anni l’offerta clinica e alberghiera, adeguandole ai nuovi
bisogni di una societa’ in continua evoluzione. Le migliori
tecniche di cura e assistenza si abbinano a un’organizzazione
efficiente e moderna”.

SALA: MILANO DA SEMPRE SI IMMEDESIMA IN NIGUARDA – “La citta’ da
sempre si immedesima nell’ospedale Niguarda – ha commentato
Giuseppe Sala – e lo sente come proprio. La vocazione
internazionale si coniuga perfettamente con un forte radicamento
locale. Niguarda e’ il punto di riferimento per moltissime
associazioni di volontariato e rappresenta la visione ambrosiana
della societa’, perche’ riesce a comprenderne lo spirito in
un’ottica di una grande apertura. Queste celebrazioni
rappresentano l’occasione per conoscere gli uomini e le donne
che fanno grande l’ospedale: la qualita’ del capitale umano e’
decisiva”.

BOSIO: UNA STORIA DI GENEROSITA’ – “Gli 80 anni di Niguarda – ha
concluso il direttore generale Marco Bosio – raccontano una
storia unica nel suo genere, affascinante, coraggiosa. Una
storia che porta con se’ l’elemento che ha determinato le sue
origini: la generosita’. La capacita’ di innovare ha sempre
caratterizzato l’attivita’ dell’ospedale: la prima costruzione ha
infatti abbinato i padiglioni tradizionali con l’architettura a
monoblocco. La sfida dell’innovazione ha contaminato le attivita’
cliniche e specialistiche, per le quali i professionisti e i
ricercatori di Niguarda hanno raggiunto storici traguardi nel
corso dei decenni”.

Per condividere la ricorrenza degli 80
anni di Niguarda con tutti i cittadini e dare il giusto
riconoscimento a questo ‘luogo di cura e cultura per la salute’,
sono in programma una serie di iniziative, promosse con la
Regione Lombardia e con il Patrocinio del Comune di Milano.

– 28 settembre, “La Festa di Niguarda” – Una giornata di festa
aperta a tutti, colleghi, amici, pazienti, cittadini e
Associazioni di volontariato. Sara’ possibile effettuare
screening e visite gratuite, partecipare all’Innovation running,
la corsa amatoriale (percorso da 3, 6 e 9 km) tra i viali
dell’ospedale giardino promossa da AVIS Milano, scoprire le
opere d’arte di Niguarda, tutelato dalle Belle Arti, provare
alcune discipline sportive rivolte in particolare alle persone
con disabilita’ motoria grazie all’iniziativa ‘Lo Sport per
tutti’ organizzata da AUSportiva e AUS Niguarda Onlus ,
partecipare al ‘3° Gran Premio di Niguarda’ in ricordo del
grande campione Clay Regazzoni, conoscere le Associazioni e
Onlus accreditate con l’ospedale che supportano i nostri
pazienti, sostengono la ricerca e l’attivita’ clinica.

Ottobre – ‘L’ospedale oltre le mura’. Screening e visite
gratuite in due luoghi pubblici della citta’: martedi’ 15 ottobre
presso piazza Citta’ di Lombardia e martedi’ 29 ottobre presso
Piazza San Carlo, Milano.

21 ottobre – ‘A teatro con Niguarda’. Serata conclusiva, aperta
al pubblico, presso il teatro Dal Verme di Milano. Presentata da
un’amica dell’ospedale, Simona Ventura, insieme a tanti ospiti
verranno celebrate le eccellenze di Niguarda, la sua storia e il
legame con la Citta’.

Concorso letterario: ‘L’insolito ospedale’
Aperto a tutti colori che amano la scrittura creativa e che
vogliono cimentarsi in un racconto che abbia a tema le
riflessioni, le esperienze e le emozioni che ruotano intorno ad
un luogo di vita e di cura come l’ospedale. Il concorso si
chiudera’ il 31 ottobre.

Il 10 ottobre 1939 veniva inaugurato a
Milano il nuovo Ospedale Niguarda. Entrava quel giorno la prima
paziente, la signora Luigia, affetta da colecistite acuta e
ricoverata presso la divisione medica.
In questi ‘primi 80 anni’ Niguarda ha saputo crescere e
rinnovarsi, affrontando importanti trasformazioni strutturali e
organizzative che lo hanno reso un ospedale di riferimento
regionale e nazionale.

Nato come ‘costola periferica’ del Policlinico di Milano, la sua
costruzione si inserisce in un complesso di operazioni economico
infrastrutturali che miravano alla trasformazione del volto
della citta’ ed erano finalizzate a dotare la regione di una rete
sanitaria efficiente, basata su strutture moderne ed efficienti.

‘L’Ospedale Maggiore Vecchio’, l’antichissimo e centralissimo
Policlinico di Milano, ormai non era piu’ sufficiente alle
necessita’ di una citta’ che andava espandendosi, con un enorme
bacino industriale a nord. Dei 12.650 operai residenti nei
comuni dell’hinterland di Milano censiti nel 1911, ben oltre
9.000 risiedevano tra Affori, Niguarda e il comune di Musocco.

Il 13 luglio del 1932, quindi, l’ing. Giulio Marcovigi e il
prof. Enrico Ronzani, incaricati di ‘dar vita a questa utopia’
consegnarono il progetto del Niguarda, la cui pianta sembrava
evocare nel suo schematismo l’immagine di un essere umano
titanico, pronto all’azione. Poggiato solidamente sui due
fabbricati dell’accettazione e del pronto soccorso, il ‘grande
organismo’ aveva le due gambe costituite dai reparti chirurgici,
il torace delimitato dalle medicine, gli arti superiori dalla
pediatria e dall’ostetricia; la testa era rappresentata dai
servizi generali e il cuore, al centro, dalla Chiesa.

Un progetto ambizioso e innovativo, in quanto in Italia, forse
per la prima volta, la classica struttura ospedaliera a
padiglioni isolati e lontani venne coniugata con quella
dell’ospedale monoblocco con sviluppo verticale tipica degli
Stati Uniti.
Su una superficie di 322.000 metri quadrati, furono edificati
quasi 55.000 metri quadrati di edifici, 132.000 occupati da
strade e piazzali, 135.000 sistemati a giardino e prato, con
pini, abeti, cipressi, magnolie, olmi, betulle….

Il ‘piu’ bello ospedale giardino d’Europa’, come fu definito in
quegli anni, aveva all’apertura 1.500 posti letto, oltre ai 775
per il personale di assistenza.
I punti di forza dell’ospedale del ’39, rivoluzionario per
l’epoca, erano una maggiore attenzione al contenimento delle
infezioni ospedaliere, grazie una minore promiscuita’ dei malati,
e una migliore organizzazione dello spazio. La planimetria
rifletteva queste caratteristiche: numerosi padiglioni messi in
comunicazione attraverso porticati e strade sopraelevate, con
tetti adibiti ad aree di convalescenza. Nei sotterranei si
costrui’ un’efficiente rete di cunicoli per il trasporto
intra-ospedaliero.

Ad essere ‘grandioso’ non fu solo il progetto dell’ospedale, ma
anche la generosita’ dei cittadini. Secondo le stime, infatti, le
spese per l’acquisto del terreno e per la sua edificazione
ammontavano a circa 100 milioni di lire. Fin dal momento in cui
si comincio’ a ventilare l’idea della costruzione di un nuovo
ospedale, inizio’ una grande e importante catena di donazioni da
parte dei cittadini, fino ad arrivare all’enorme cifra di 75
milioni e 500.000 lire. Oltre i 2/3 dei costi per la
realizzazione dell’ospedale furono, quindi, finanziati dalla
generosita’ di moltissimi benefattori, di alcuni dei quali e’
rimasta traccia nelle vetrate della nostra Aula Magna. Questa
sensibilita’ collettiva e spontanea dimostrata allora dalla Citta’
fu sorprendente e rende a tutti gli effetti Niguarda ‘l’ospedale
dei Milanesi’.

Fin dalla sua origine l’ospedale ha rappresentato un modello di
qualita’ e innovazione in campo medico nel contesto regionale e
nazionale. E’ indiscusso, infatti, il contributo in che in questi
80 anni i professionisti dell’ospedale hanno saputo dare in vari
settori per il progresso delle cure e della medicina.

TANTI PRIMATI – Negli anni cinquanta fu eseguito a Niguarda dal
prof. De Gasperis il primo intervento in Italia in circolazione
extracorporea e, nello stesso anno, apri’ qui la prima Divisione
italiana di Chirurgia Toracica. Negli anni sessanta venne
realizzato il primo intervento in Italia di applicazione di
pacemaker artificiali. Negli anni settanta nell’ospedale
milanese apri’ la prima banca dei tessuti italiana, anticipatrice
di tutte le terapie attualmente in uso. Pochi anni dopo venne
realizzato il primo trapianto italiano di rene da vivente e fu
istituita la prima Neurorianimazione italiana. Negli anni
ottanta sempre a Niguarda apri’ la Divisione Oncologica Medica
Falck, fra le prime oncologie mediche ospedaliere in Europa e il
primo centro in ospedale di riabilitazione equestre. Negli anni
novanta fu fondato il Centro di Chirurgia dell’Epilessia, unica
struttura in Italia. Le innovazioni e i primati continuano fino
ai giorni nostri in molti campi della medicina e della ricerca.
E’ di pochi giorni fa il traguardo del 2000esimo trapianto di
fegato (nel 2018 Niguarda e’ stato il primo centro di Lombardia
per questo tipo di trapianto).

IERI E OGGI – Oggi, dopo una serie di trasformazioni strutturali
e organizzative importanti che ne hanno modificato la geografia
e il modo di lavorare, il Niguarda continua ad essere un
ospedale di grandi eccellenze. Centro di riferimento nazionale e
regionale per diverse patologie, comprese varie malattie rare, e’
sede di tutte le specialita’ cliniche e chirurgiche per l’adulto
e il bambino. La sua vera identita’ che lo contraddistingue e’ la
vocazione per il trattamento delle patologie ad elevata
complessita’, grazie alle competenze sull’urgenza e sul trauma,
alla presenza di attivita’ ultra specialistiche ed all’approccio
multidisciplinare della presa in carico.

Redazione

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