La Fondazione Sormani/Prota-Giurleo organizza un’invasione virtuale di immagini sui muri delle case di Sormano.
Il mito dell’anguana è il filo conduttore per diverse artiste e artisti, invitati individualmente a partecipare all’iniziativa.
(mi-lorenteggio.com) Sormano, 23 maggio 2020. Il mito racconta che un tempo viveva, in una zona di montagna, una donna che era rimasta vedova con bambine e bambini da crescere. Un giorno, andando a prendere acqua al ruscello, vide una salamandra in difficoltà. Si accorse che la salamandra era in attesa di partorire e che faceva fatica. Subito la aiutò. In realtà la salamandra era un’anguana, una donna bella e generosa che, riconoscente, regalò alla donna un gomitolo di lana il cui filo non finiva mai. La donna si mise subito al lavoro e confezionò golf, calze , sciarpe e berretti per le sue figlie e i suoi figli e un maglione anche per sé. Generosamente decise di donare ad altre donne, parte del gomitolo in modo che ciascuna potesse realizzare maglioni, sciarpe, calze e berretti per le persone care.
Il gomitolo passò così di mano in mano e si racconta che continui ad essere donato generosamente. Il gomitolo costituisce un patrimonio, una risorsa da usare collettivamente…. è il filo dei ricordi, è la ricchezza dei saperi e delle tradizioni delle quali occorre conservare memoria.
La religione cristiana inglobò il mito dell’anguana nella figura di Maria. La Madonna che fila o che lavora a maglia il vestito di Gesù compare in alcune antiche rappresentazioni dell’Annunciazione.
Dopo il Concilio di Trento l’anguana fu accostata a figure cattive, quasi diaboliche, nel tentativo di cancellare la memoria di un mito che restituiva il simbolico delle relazioni tra donne.
Anche in Vallassina si ritrova la figura dell’anguana. A Canzo, in una zona ricca di acqua che ora ha il nome di Santuario di San Miro, sopravvivono due nomi che legano la zona al mito dell’anguana e, non a caso, al lavoro a maglia. Nomi che rimandano all’esistenza del mito e al tentativo di cancellazione: il Cepp dell’Anguana e lo Scalfin del diaul.
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V.A.