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Coronavirus. Lettera degli Amministratori pubblici di lega Salvini Premier al Presidente Conte

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 29 ottobre 2020 – Ecco la lettera che gli amministratori pubblici di Lega Salvini Premier hanno inviato al Presidente Conte in merito all’ultimo Dpcm  per manifestare la propria contrarietà.

Signor Presidente Giuseppe Conte,
Con questa lettera aperta noi Sindaci e Consiglieri metropolitani e provinciali lombardi
della Lega Salvini Premier vogliamo esprimere la nostra ferma contrarietà al Dpcm da Lei
firmato lo scorso 24 ottobre.
Come Sindaci, Consiglieri metropolitani e Consiglieri delle Province della Regione più
importante d’Italia, abbiamo il dovere di salvaguardare i nostri cittadini, le categorie e
le attività produttive più colpite dal recente decreto, già allo stremo delle proprie forze
dopo il lockdown dei mesi scorsi.
L’ennesimo affronto arriva da questo decreto, con particolare riferimento alla chiusura
di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie alle ore 18 e alla chiusura totale di attività
di piscine, palestre, centri natatori, centri benessere e centri termali. A queste
restrizioni si aggiunge la sospensione di ogni attività in teatri, cinema e concerti, di fiere
e sagre. Si tratta di scelte miopi, che affossano l’economia e di conseguenza mettono a
repentaglio la salute stessa.
Il nostro tessuto economico è stato demolito negli ultimi mesi. Pian piano ci stavamo
riprendendo. La chiusura totalmente indiscriminata di alcune attività, senza prendere in
considerazione i sacrifici fatti da queste imprese per adattarsi ai rigidi protocolli di
sicurezza e sanitari, che peraltro avevano dato buoni risultati, ci vede totalmente
contrari.
Una forzatura, un piglio impassibile e irremovibile, un accanimento contro alcune
categorie produttive che appare ingiustificato, tanto più che il medesimo piglio è
totalmente assente su un altro fronte: quello dei trasporti.
Una questione che non viene affrontata negli ultimi documenti ufficiali del Governo ed è
assente dall’agenda politica locale. Nei fatti da Roma non è arrivato nemmeno un euro
per i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale. Infatti non è ancora stato approvato
il decreto attuativo per il riparto dell’anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni
di risorse stanziate dallo Stato. Il tutto è stato complicato dai ritardi di un Governo che,
ricordiamolo, ha deciso quale debba essere la capienza dei mezzi pubblici solo alla
vigilia della riapertura delle scuole, rendendo ancor più difficoltoso il lavoro di
programmazione delle corse.
Insomma, un’estate che avrebbe dovuto essere di lavoro per questo Governo per
preparare il Paese a questa seconda ondata, è trascorsa senza produrre alcun
provvedimento utile né per salvaguardare la salute dei cittadini, né per tutelare la
nostra economia.
Noi amministratori non ci stiamo e siamo pronti a ricorrere contro questo decreto
ingiusto, per tutelare tutte quelle attività che meritano di continuare a lavorare e tutti i
cittadini lombardi che devono poter vivere in modo dignitoso.
Ettore Fusco
Consigliere Città Metropolitana di Milano

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