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Fernet-Branca, viaggio nella storia dell’amaro milanese

Milano, 8 marzo 2022 – Fernet-Branca è un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Un distillato dal gusto forte e deciso, frutto di un processo di produzione immutato nel tempo. 27 erbe, radici e spezie, provenienti da 4 continenti, sono amalgamati in una speciale miscela che dona al Fernet-Branca quel gusto unico, che ha segnato il suo indiscusso successo nel mondo.
La formula segreta di Fernet-Branca, tramandata nella famiglia Branca di padre in figlio per 5 generazioni, è dal 1845, un prezioso segreto di famiglia.

La storia dell’amaro milanese

Era proprio il 1845 quando Bernardino Branca inventò il Fernet-Branca. Tutto ebbe origine con entusiasmo e passione da una piccola bottega domestica da cui iniziò la produzione del noto prodotto e che portò all’apertura del primo opificio in corso di Porta Nuova a Milano. Da allora, il rapporto tra distillerie Branca e la città Milano è un sodalizio, attivo e vivace, di scambio virtuoso.
La seconda metà dell’800 era caratterizzata dalle Esposizioni Universali e Stefano Branca, successore di Bernardino Branca, ne intuì le grandi potenzialità presentando in quel contesto il Fernet-Branca e ricavandone un successo immediato. Nel 1895, l’artista Leopoldo Metlicovitz creò il famoso logo con l’iconica immagine dell’aquila che afferra una bottiglia di Fernet-Branca mentre sorvola il mondo. Da quel momento in avanti il logo ha “invaso” bar, pasticcerie, ristoranti ed è apparso anche all’interno degli storici calendari Branca.
Il 1907 è un’altra data da sottolineare: la produzione si trasferisce in via Resegone a Milano, sito che rappresenta tutt’ora la sede produttiva delle Distillerie Branca in Italia. La “fabbrica del Fernet” occupa una vasta area di 23.000 mq, compresa tra 2 grandi viali della semiperiferia milanese, Viale Jenner e Viale Lancetti. In classico stile industriale di inizio ‘900, l’opificio delle origini includeva una grande varietà di spazi dedicati alle più diverse attività. Su di un ampio cortile di ingresso si affacciavano sale occupate da macine, alambicchi e distillatori, pompe di travaso, macchine tappatrici ed etichettatrici. A seguire, lo spazio dedicato al laboratorio dove, già all’inizio del ‘900, veniva effettuato il controllo di qualità e l’analisi dei prodotti. Tuttavia, l’area più vasta era quella dedicata al processo di affinamento del prodotto. I distillati venivano riposti in botti per tutto il tempo necessario affinché il prodotto fosse pronto per l’imbottigliamento.
L’autosufficienza dello stabilimento in via Resegone a Milano includeva anche numerosi servizi, tra cui i ricoveri per i cavalli adibiti al trasporto su carri, una sartoria, la mensa aziendale e persino un dopolavoro dove in tempi più recenti si sono esibiti artisti del calibro di Wilma De Angelis ad Adriano Celentano.
Tra il 1930 e il 1941 la produzione del Fernet-Branca da Milano si espande all’estero grazie all’apertura di uno stabilimento a Saint Louis, in Alsazia e successivamente a Buenos Aires, nel 1941, dove viene fondata la società argentina Fratelli Branca Destilerias.
Nel 1965 ha inizio la produzione e commercializzazione di Brancamenta. Ideato da Pierluigi Branca, il prodotto conobbe un successo immediato grazie alla felice sintesi tra le qualità digestive e il piacere del gusto rinfrescante della menta piperita del Piemonte. Le efficaci campagne pubblicitarie a sostegno gli procurarono un largo seguito tra il pubblico che vedeva nel liquore l’amaro ideale da bere ghiacciato per un impagabile brivido di piacere.
L’espansione commerciale di Branca si muove anche sul fronte delle acquisizioni di marchi importanti, incamerando il 50% della Carpano nel 1982 e il 100% nel 2001 e rilevando la distilleria Candolini di Tarcento nel 1987. Nel 2001 infine la proposta delle distillerie Branca si arricchisce con l’arrivo del Caffè Borghetti, liquore a base di vero caffè espresso, frutto di un’antica ricetta tramandata dal 1960.

La fabbrica del Fernet e la città di Milano

Il sodalizio tra le distillerie Branca e la città di Milano non si è mai interrotto. L’opificio di via Resegone è uno dei rari casi in cui la città e lo stabilimento convivono, per così dire, fianco a fianco con reciproco beneficio. Molte delle produzioni industriali che fino a qualche decina di anni addietro operavano nel tessuto urbano si sono trasferite nei distretti. Fernet-Branca invece continua ancora a produrre in Via Resegone. La famiglia Branca ha messo a disposizione della cittadinanza i suoi 177 anni di esperienza condensandoli in un bellissimo museo che raccoglie i cimeli dell’attività della dinastia Branca: manifesti, macchinari, strumenti tecnici, bottiglie a produzione limitata per eventi, foto d’epoca, documenti, insomma una ricca eredità a disposizione di studiosi o semplici visitatori. Il museo può essere visitato prenotandosi sul sito museobranca.it
Un altro esempio di collaborazione e stima reciproca tra città e azienda è stato il restauro della Torre del Parco Sempione, chiamata Torre Branca. L’azienda si è fatta carico del restauro e nel 2002 è stata riaperta al pubblico configurandosi come un nuovo punto di incontro di uno dei più bei parchi cittadini.

Novare serbando: il motto aziendale della Fratelli Branca Distillerie.

Novare Serbando è il motto che da sempre per l’azienda significa comprendere le nuove esigenze dei consumatori e la trasformazione del mercato, mantenendo inalterati i valori etici e produttivi che dal lontano 1845 sono il supporto dell’attività della famiglia Branca. Questo approccio si concretizza nel mantenimento di un’artigianalità unica conservando inalterate nel tempo le formule segrete nella produzione dei prodotti. Non a caso, nel 2006, al fianco dei Codici di Sicurezza Alimentare e di Sicurezza sul lavoro è stato inserito un Codice Etico afferente ai valori propri della cultura aziendale della Fratelli Branca Distillerie. Al successo del Fernet-Branca, ma anche di tutti gli altri prodotti, contribuisce una visione etica che considera gli uomini e le azioni come fini e non come mezzi; coopera una squadra dove i fornitori godono della considerazione di veri e propri partner nella creazione del valore e dove i dipendenti condividono gli obiettivi dell’azienda lavorando coralmente alla finalità di un progetto comune.

L. M.

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