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L’ascesa dell’industria del gioco in Italia

Milano, 9 agosto 2022 – L’Italia è chiaramente uno dei mercati di gioco più grandi al mondo. All’inizio del 2020, gli italiani hanno speso in media circa 20 miliardi di euro nei casinò online, nei bookmaker e nei fornitori di postazioni fisse. Questa somma è enorme in comparizione della popolazione. Ma la recessione sta raggiungendo il gioco d’azzardo: il mercato si ridurrà per la prima volta dopo anni e, almeno in Italia, il boom dell’industria del gioco d’azzardo è terminato per il momento. Ciò è dovuto anche alla concorrenza estera, in quanto i casino online svizzera, ad esempio, sono in forte crescita.

La situazione è davvero così drammatica oppure gli esperti stanno prevedendo un futuro che non corrisponde alla realtà? Questa guida sul gioco d’azzardo, sulla recessione e sul paese Italia porta luce al buio a riguardo di tutti questi aspetti.

L’Italia come hotspot dell’industria del gioco d’azzardo

Gli italiani non amano solo il calcio, ma anche le slot macchine, la roulette, il blackjack e praticamente tutte le cose più belle della vita. Non sono solo i piatti italiani nel piatto ad essere famosi in tutto il mondo ma anche la passione dei giocatori d’azzardo del paese. La situazione è arrivata al punto da richiedere l’intervento delle autorità statali. La prevenzione delle dipendenze rappresenta il problema principale ed  i casinò online si vedono costretti a sopportare ogni tipo di misura di regolamento. Soprattutto i fornitori fissi sono stati fortemente colpiti dalle decisioni politiche degli ultimi anni.

Diventa difficile installare delle slot macchine direttamente nei luoghi pubblici. Tutti i club, le discoteche, i bar e persino le sale giochi, dove non si gioca solo alle slot, devono temere per la loro licenza. È proprio qui che si sono stabiliti i casinò su Internet. Qui non ci sono quasi problemi per ottenere una licenza ed in linea di massima le autorità tendono a chiudere un occhio sui casinò online. Soprattutto perché la maggior parte dei fornitori proviene dall’estero, dove le leggi italiane non sono applicabili.

Anche le numerose “leggi anti-gioco” vengono abilmente aggirate con un casinò online. I giocatori d’azzardo – almeno nelle sale da gioco e presso i fornitori fissi – non hanno quindi la possibilità di perseguire la loro passione e riscuotere le vincite in Italia. Ecco perché il mercato nero è in piena espansione in Italia. Le case da poker illegali e simili esistono di gran lunga ed il principio si applica in tutto il mondo. Se si vuole giocare d’azzardo si trovano pure delle opportunità. I giocatori d’azzardo non sono realmente interessati al fatto che questi casinò online siano legali o meno. In sostanza, l’Italia è chiaramente un eldorado per i giocatori d’azzardo in Europa.

L’Italia sta scivolando verso la prossima recessione?

Dal 2020 diverse crisi stanno scuotendo il mondo intero. A seconda dell`associazione imprenditoriale italiana “Confindustria”, gli esperti stimano un crollo del prodotto interno lordo del 6-8%. Questi risultati sono cifre drammatiche che avranno sicuramente un impatto non solo sull’economia. L’economia comprende anche l’industria del gioco d’azzardo, che ovviamente deve pagare le tasse. L’industria del gioco d’azzardo in Italia sta per sbriciolare e i giocatori d’azzardo stanno lasciando i provider in massa?

Questo non è certo necessariamente da supporre. Anche ai tempi di Corona, l’intero settore è cresciuto a livello mondiale. Forse le vendite crolleranno per un breve periodo, ma l’industria del gioco d’azzardo non è in alcun modo legata a situazioni politiche o economiche. Purtroppo l’Italia si trova in una situazione finanziaria difficile per quanto riguarda il bilancio del governo. Inoltre, il debito equivale a circa il 140% dell’intero prodotto interno lordo. Bisogna affermare che sono tempi duri per l’economia, che solo ora si sta finalmente riprendendo.

In che misura il bilancio energetico possa essere compensato rimane un punto di domanda come nel caso di tutti gli Stati europei. L’Italia non è l’unico Paese ad acquistare enormi quantità di gas e petrolio dall’Est. Ma la situazione di tensione ha anche a che fare con l’industria del gioco d’azzardo? Probabilmente no, i giocatori d’azzardo giocano in tutte le situazioni e crisi. Anche e soprattutto in caso di crisi politiche ed economiche difficili. Una recessione potrebbe verificarsi, ma è ben allontanata dall’essere statisticamente provata. Tuttavia le indicazioni attuali indicano chiaramente una prossima crisi economica e finanziaria italiana.

Bisogna a questo punto affermare che gli italiani non sono certo gli unici a soffrire delle crisi, perché anche altri Paesi europei stanno cercando di combattere l’inflazione massiccia e di stabilizzare la situazione politica. Si stima che i casinò online ne non saranno direttamente colpiti. Come il passato chiaramente dimostra esistono sempre gli stessi settori economici che resistono a tutte le crisi. I casinò ed i bookmaker online sono definitivamente  tra questi, e anche in un futuro incerto, i giocatori troveranno una vasta gamma di slot e simili.

Questi sono i preferiti dagli italiani

Tra l`inflazione e crisi vari si manifesta forse anche una recessione tecnica in Italia. Tuttavia tutti questi aspetti non impediranno certo ai giocatori di sfidare la propria fortuna nell’industria del gioco d’azzardo. Dopo di tutto ci sono opportunità di vincere un sacco di soldi. Anche la prossima stagione di calcio è ai blocchi di partenza. Inoltre, la prossima Coppa del Mondo si svolgerà a brevi termini in Qatar. Ebbene, purtroppo la Nazionale italiana è già stata esclusa a prescindere. Tuttavia le quote delle scommesse sportive sono eccellenti e con “la giusta porzione di fortuna” si può vincere molto. Ma quali sono i tipi di gioco d’azzardo che piacciono di più agli italiani?

Le scommesse sportive di ogni tipo sono particolarmente amati nel Paese. Naturalmente, soprattutto il calcio – come in ogni paese del mondo – ma anche altri sport come il tennis, il football americano e molti altri. Questo accaduto spiega il gran numero di bookmaker online disponibili sul mercato italiano. Inoltre secondo le statistiche gli italiani amano giocare alle slot machine, cioè alle macchine virtuali dei casinò online. Ma anche qui i cittadini si uniscono a quasi tutti i giocatori d’azzardo di tutto il mondo. La propensione dell’Italia per il poker è notevole. Poker live e preferibilmente anche in cortili “spesso  illegali”. Il gioco di carte è estremamente popolare in Italia.

A questo proposito, è importante che i grandi casinò online abbiano naturalmente anche il video poker dal vivo nel loro portafoglio. Offrire agli appassionati di gioco i video poker non rappresenta di certo una grossa sfida e quindi possono essere integrati tecnicamente e graficamente senza grosse sfide. Si gioca anche alla roulette e ad altri giochi d’azzardo, ma in misura molto minore rispetto al poker e alle slot macchine. Anche nell’attività online dei fornitori, lo Stato non è certo d’intralcio. Gli operatori devono solo essere in possesso di una licenza valida (anche non italiana). I giocatori d’azzardo italiani possono quindi dedicarsi alla loro passione senza grossi ostacoli.

Recessione e gioco d’azzardo? Si può fare insieme?

Negli ultimi difficili anni, il settore ha registrato una forte crescita. Quindi gli utenti si rifugiano letteralmente in una sorta di passatempo e sperano anche di ottenere grande vincite. Pertanto si può fortemente presumere che anche in caso di una vera e propria recessione il mercato del gioco d’azzardo non “starà per crollare”. Sicuramente si ridurrà un po’ in termini di fatturato, ma non scomparirà nel dimenticatoio. Il gioco d’azzardo è sempre stato praticato, anche centinaia di anni addietro. A prescindere dalla crisi, i casinò online hanno un grande futuro davanti a sé e sostituiranno gradualmente le sale da gioco fisse.

Già in questo momento, i provider d’Internet hanno superato i casinò regolari. Diverse ragioni hanno fatto sì che ciò avvenisse nel corso del tempo. I vantaggi rispetto alle sale giochi sono semplicemente troppi. Non c’è quindi alcun segno di “recessione da casinò”.

L.M.

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