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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

“Giornate PeriferiArtMi”, Borghi e Quartieri della periferia da scoprire

(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 aprile 2023 – Da Crescenzago a Baggio, da Chiaravalle a Niguarda. Terzo fine settima Venerdì 14-Domenica 16 aprile con le “Giornate PeriferiArtMi”, promosse da Consulta Periferie Milano. «Un articolato Calendario con decine di “sopralluoghi accompagnati” a partecipazione gratuita – evidenzia Marco Balsamo, coordinatore delle “Giornate” – per far conoscere l’altra Milano, quella degli antichi Borghi e nuovi Quartieri della periferia, attraverso il legame con i beni artistici, architettonici, paesaggistici e museali. Anche per prendercene cura» (info: www.periferiartmi.it).

L’ex sede del Municipio e Casa Berra a Crescenzago, il Borgo e l’Abbazia a Chiaravalle, che a molti sembrerà strano ma è Milano e comune autonomo fino al 1923. Il percorso della Memoria storica lungo le vie del Quartiere Aler San Siro o la millenaria Gesetta di Lusert, la più piccola chiesa di Milano, che fa bella mostra di sé al Lorenteggio, salvata grazie all’impegno di residenti e commercianti Ma, anche l’antico borgo di Quarto Cagnino, comune autonomo fino al 1869.

Poi, i musei. In Farini l’esclusivo Museo della Macchina da scrivere, per ammirare 600 pezzi provenienti da tutto il mondo, che ne fanno un museo più unico che raro, anche se «altri 1.600 pezzi sono stipati in uno scantinato – evidenzia Umberto Di Donato, anima e presidente del Museo – in attesa di trovare nuovi spazi» è l’appello rivolto alla città affinché questo patrimonio non vada perso. In zona Indipendenza il rinnovato Museo dei beni culturali dei Cappuccini, un particolare sguardo su Milano tra arte, storia e fede. In quel di Boldinasco il Museo della Pallavolo al Centro Pavesi FIPAV, struttura di riferimento per le Nazionali italiane di Pallavolo. A Niguarda la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, custode del patrimonio documentale cittadino.

Quindi, il Parco Lambro, il Parco delle Cave con Cascina Linterno ed il Parco di Trenno con Cascina Bellaria. Non dimenticando il Naviglio Martesana. Poi, l’Abbazia del Casoretto, la Chiesa di Santa Maria Annunciata allo Stadera, il Complesso residenziale Monte Amiata al Gallaratese, molto noto e visitato dalla comunità internazionale dell’architettura, forse meno dai milanesi, e Casa Petrarca.

Ma l’invito è anche a prendere conoscenza e cura del patrimonio lasciato in un colpevole stato degrado: l’ex Istituto Marchiondi ai margini dell’abitato di Baggio, «mentre il MoMA-Museum of Modern Art di New York ne ha esposto il plastico – evidenzia Romano Ranaldi, presidente del Doposcuola dell’Associazione Giovani e Famiglia – per l’intrinseco valore architettonico, senza dimenticare l’innovativa valenza educativa», oppure l’antica Chiesetta di San Giorgio a Roserio, lasciata in un distruttivo abbandono, malgrado tutt’intorno svettino nuove costruzioni del dopo Expo, ed anche l’antico Borgo di Assiano, comune autonomo fino al 1849, ma luogo di discariche abusive. Ciò a conferma di un certo strabismo milanese, da correggere.

Con 345 “sopralluoghi accompagnati”, resi possibili dalla fattiva disponibilità e passione di 46 associazioni ed enti attivi sul territorio, «le “Giornate PeriferiArtMi” offrono una conoscenza diffusa della città – evidenzia Walter Cherubini, portavoce di Consulta Periferie Milano – affinchè nessuno dei 166 antichi Borghi e nuovi Quartieri periferici e chi vi dimora rimanga dimenticato. Tra l’altro, proprio in vista del 14 dicembre 1923, a cento anni dall’aggregazione a Milano degli Antichi Comuni Milanesi, data peraltro sconosciuta anche perché non insegnata a scuola». Allora, bisogna conoscere: Milano, periferia?

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