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CESANO BOSCONE: FESTA DELLA REPUBBLICA E CONSEGNA CIVICHE BENEMERENZE: FOTO E VIDEO

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 2 giugno 2023 – Oggi, Venerdì 2 giugno l’amministrazione comunale ha celebrato in collaborazione con ANPI, il 77° anniversario della nascita della Repubblica italiana e festeggiato tre suoi cittadini benemeriti.
La cerimonia è iniziata alle ore 9.30 con il rito solenne dell’alzabandiera ed è proseguita in corteo verso il parco Pertini dove hanno avuto luogo i discorsi celebrativi.

I PREMIATI

ALBERTO IOAN BAIASU 

È nato il 31 gennaio 2011 in Italia ed è di origini rumene. Nel 2018 si trasferisce da Corsico a Cesano Boscone, insieme ai genitori e alla sorellina.

Frequenta la seconda media a indirizzo linguistico dell’Istituto Alessandrini di via Bramante, dove si distingue per l’ottimo rendimento scolastico.

Non si tratta però del classico ragazzo bravo a scuola, premuroso con gli amici e collaborativo in famiglia, anche se questo potrebbe bastare. Ha una singolare qualità per la sua età: possiede uno sguardo particolarmente attento su chi gli sta intorno, che lo porta a calarsi nei panni degli altri e a comprenderne le difficoltà. Offre sempre il suo aiuto, in modo naturale e delicato, senza mai sottolineare gli eventuali disagi.

La pandemia ha toccato particolarmente i nostri giovani, pesando in modo sostanziale sia sull’attività di studio che sulla socialità in generale. Le mancate situazioni di incontro e di condivisione, hanno accentuando in parecchi casi atteggiamenti di individualismo.

Nonostante il brutto periodo trascorso, lui non è cambiato e ha continuato ad aiutare i compagni in difficoltà, spiegando quando necessario gli argomenti trattati durante la lezione e agendo come un vero e proprio collaboratore degli insegnanti.

È particolarmente vicino a un compagno di classe; lo aiuta spesso e, in occasione di attività scolastiche più complesse, si preoccupa che l’amico abbia portato a termine il proprio compito prima di completare il suo.

Anche durante le uscite didattiche gli trasmette sicurezza standogli vicino, condividendo i momenti di svago e divertimento insieme agli altri compagni.

Quando, in occasione di lavori di gruppo, i ragazzi si organizzano per incontrarsi online, Alberto cerca sempre di proporre un confronto in presenza, occupandosi della gestione delle attività e tenendo spesso per sé la parte più ostica degli argomenti da trattare.

È un ragazzo come tanti, che ama lo sport e che ha molti interessi; gli piace la musica, suona il pianoforte e frequenta lezioni di canto.

Ciò che colpisce maggiormente è la capacità empatica, la totale spontaneità dei suoi gesti, al punto che si stupisce molto quando le sue azioni, la sua disponibilità e gentilezza suscitano clamore, perché per lui quelle accortezze nei confronti degli altri sono assoluta normalità.

Il premio Caesius vuole essere un riconoscimento e9 un ringraziamento simbolico degli adulti e delle istituzioni ad Alberto e al mondo dei giovani, capace di sentimenti e comportamenti positivi che fanno sperare in un futuro migliore.

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Premiati i nuovi cittadini benemeriti

Pubblicato: 05 Giugno 2023
Venerdì 2 giugno, dopo i discorsi celebrativi per la Festa della Repubblica a cura del vicesindaco Salvatore Gattuso e della vicepresidente dell’ANPI Paola Ariis, sono stati consegnati i premi Caesius a tre cittadini che si sono particolarmente distinti per l’impegno profuso a favore della comunità di Cesano Boscone.

Diverse sono state le candidature proposte per la terza edizione delle civiche benemerenze. Solo tre le persone che, secondo le linee guida dell’amministrazione comunale, potevano essere selezionate dalla commissione composta dal vicesindaco, dalla consigliera delegata Laura Matilde Bersani, dalla consigliera Simona Sanfelici, da Angela Anselmi per l’Istituto da Vinci e Vita Milano per l’Istituto Alessandrini, Corinna Fraccacreta per le associazioni culturali e Cinzia Marzocchi per quelle sportive, Roberto Merlino per le imprese locali e don Luigi Caldera.

“Anche quest’anno – dichiara il vicesindaco Salvatore Gattuso – abbiamo deciso di attribuire il premio Caesius a chi si è distinto per generosità, attenzione all’altro, dedizione al proprio territorio e a tutti coloro che ci vivono, raccogliendo proposte e candidature che a volte ci sorprendono piacevolmente e ci permettono di mettere in luce cittadini cesanesi che antepongono gli altri a se stessi.”

ALBERTO IOAN BAIASU

È nato il 31 gennaio 2011 in Italia ed è di origini rumene. Nel 2018 si trasferisce da Corsico a Cesano Boscone, insieme ai genitori e alla sorellina.

Frequenta la seconda media a indirizzo linguistico dell’Istituto Alessandrini di via Bramante, dove si distingue per l’ottimo rendimento scolastico.

Non si tratta però del classico ragazzo bravo a scuola, premuroso con gli amici e collaborativo in famiglia, anche se questo potrebbe bastare. Ha una singolare qualità per la sua età: possiede uno sguardo particolarmente attento su chi gli sta intorno, che lo porta a calarsi nei panni degli altri e a comprenderne le difficoltà. Offre sempre il suo aiuto, in modo naturale e delicato, senza mai sottolineare gli eventuali disagi.

La pandemia ha toccato particolarmente i nostri giovani, pesando in modo sostanziale sia sull’attività di studio che sulla socialità in generale. Le mancate situazioni di incontro e di condivisione, hanno accentuando in parecchi casi atteggiamenti di individualismo.

Nonostante il brutto periodo trascorso, lui non è cambiato e ha continuato ad aiutare i compagni in difficoltà, spiegando quando necessario gli argomenti trattati durante la lezione e agendo come un vero e proprio collaboratore degli insegnanti.

È particolarmente vicino a un compagno di classe; lo aiuta spesso e, in occasione di attività scolastiche più complesse, si preoccupa che l’amico abbia portato a termine il proprio compito prima di completare il suo.

Anche durante le uscite didattiche gli trasmette sicurezza standogli vicino, condividendo i momenti di svago e divertimento insieme agli altri compagni.

Quando, in occasione di lavori di gruppo, i ragazzi si organizzano per incontrarsi online, Alberto cerca sempre di proporre un confronto in presenza, occupandosi della gestione delle attività e tenendo spesso per sé la parte più ostica degli argomenti da trattare.

È un ragazzo come tanti, che ama lo sport e che ha molti interessi; gli piace la musica, suona il pianoforte e frequenta lezioni di canto.

Ciò che colpisce maggiormente è la capacità empatica, la totale spontaneità dei suoi gesti, al punto che si stupisce molto quando le sue azioni, la sua disponibilità e gentilezza suscitano clamore, perché per lui quelle accortezze nei confronti degli altri sono assoluta normalità.

Il premio Caesius vuole essere un riconoscimento e un ringraziamento simbolico degli adulti e delle istituzioni ad Alberto e al mondo dei giovani, capace di sentimenti e comportamenti positivi che fanno sperare in un futuro migliore.

RINA GIOLA COLOMBO

Ha insegnato per diversi anni alle scuole medie dell’ex collegio Divin Redentore dell’Istituto Sacra Famiglia e, successivamente, alla scuola media Alessandrini come docente di lettere.

Il suo lavoro non si è mai limitato a una semplice trasmissione di conoscenze. È sempre stato troppo importante il rapporto educativo e affettivo con i suoi alunni che è poi continuato nel tempo, con un’attenzione particolare nei confronti di coloro che vivevano situazioni personali o familiari difficili.

Mamma di 5 figli e moglie per 52 anni di Luigi Colombo, medico molto conosciuto e apprezzato da tutti, ha gestito sempre gli impegni familiari senza mai negare tempo e attenzione ai problemi delle persone perseguendo il suo desiderio innato di essere utile agli altri.

Negli anni ‘90, su proposta del parroco di Cesano don Lino Maggioni, è stata chiamata a dare vita al Centro di Ascolto “Auxilium”, organismo pastorale di Caritas Ambrosiana che promuove la carità e la cura nei confronti degli ultimi; impegno che ha sempre portato avanti con passione e responsabilità.

Rina è una donna concreta, empatica e sorridente, capace di trasmettere serenità a chi le sta vicino. Con instancabile dedizione, senza preoccuparsi più di tanto in merito a orari e giornate di ricevimento del Centro di ascolto, è diventata un importante punto di riferimento per molti, sempre pronta all’accoglienza e all’ascolto.

Grazie al suo lavoro, unitamente a quello degli altri volontari, si è instaurata nel tempo una proficua collaborazione anche con diverse istituzioni ed enti, compresi i servizi sociali del Comune e l’Istituto Sacra Famiglia.

Molto intensa è stata inoltre negli ultimi anni l’attività di aiuto legata a cittadine e cittadini immigrati, per i quali da anni vengono anche organizzati i corsi di lingua italiana presso la Parrocchia San Giovanni Battista.

Sempre presente, attiva, generosa e collaborante, ha dato lustro al Comune di Cesano Boscone con estrema naturalezza e semplicità.

Impossibilitata a partecipare alla cerimonia, il 2 giugno ha delegato Renato Gelli al ritiro del premio.

DON LUIGI LESMO

Viene ordinato sacerdote nel 1964. Quando arriva nella parrocchia di San Giovanni Battista è un ragazzo di 25 anni. Il momento è abbastanza difficile, caratterizzato da una forte immigrazione e da povertà diffusa.

Le difficoltà economiche non gli impediscono di riorganizzare con grande impegno le attività dell’oratorio; la sua intenzione è di creare un ambiente sano ed educativo dove accogliere i giovani, coinvolgendo in modo particolare ragazzi altrimenti destinati alla strada.

La sua diretta testimonianza di vita ha fornito un grande esempio e ha formato a livello educativo diverse generazioni, provenienti da ogni parte d’Italia.

Non ci ha messo molto a conquistare l’affetto di tutti, con la sua bici, il basco in testa, la sua statura imponente da gigante buono e il sorriso accogliente sempre stampato in viso.

Sotto il suo mantello nero, un pastrano da prete di campagna che indossava nei freddi inverni cesanesi, ha nascosto per gioco schiere di bambini che gli correvano incontro per salutarlo sul sagrato della chiesa o mentre camminava per strada.

Molte sono state le attività che ha realizzato in poco tempo:

  • il calcio giovanile (catechesi sportiva), tramutando un campo agricolo in un’area da gioco dell’allora squadra locale “Olimpia”
  • il gruppo teatrale amatoriale parrocchiale e l’oratorio estivo
  • i primi campeggi a Courmayeur e a Ceresole Reale con il gruppo “Quintino Sella”, dove si dormiva in grandi tende da campo
  • l’inizio delle vacanze nella “Casa alpina di Champorcher”, trasformata grazie alla fatica dei volontari, da rudere trascurato a luogo estremamente accogliente nella sua semplicità
  • il cinema domenicale al piano terreno dell’oratorio, unico svago dei cesanesi di allora
  • il giornale parrocchiale e la merenda pomeridiana offerta dopo il catechismo
  • la raccolta di carta e cartone da riciclare per finanziare le varie attività oratoriali.

Sono tante le situazioni che si potrebbero elencare perché lui arrivava sempre lontano; tramite il suo intuito e le sue conoscenze scopriva situazioni difficili e creava una rete di aiuto, dove i protagonisti erano gli stessi ragazzi: una rete fatta di amicizia e comprensione delle fatiche reciproche, dove nessuno doveva rimanere escluso.

Quando è stato trasferito da Cesano, l’esempio che ha trasmesso attraverso il suo grande entusiasmo è rimasto come un regalo che ha saputo superare il vuoto legato alla sua partenza, al punto che i bambini di allora ne conservano ancora la memoria.

Il suo percorso successivo, come le sue esperienze attuali, lo confermano una figura particolarmente apprezzata e amata per la grande apertura intellettuale, la cura spirituale e la dedizione in particolare nei confronti degli ammalati.

Impossibilitato a partecipare alla cerimonia ha delegato Amadio Facchini al ritiro del premio.

V. A.

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