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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Unimi Connect Cinema 2023: Cinema, femminile plurale. Al via la rassegna gratuita dell’Università Statale di Milano

(mi-lorenteggio.com) Milano, 26 settembre 2023 – Sarà dedicata al femminile, nelle sue varie declinazioni, la stagione 2023 di Unimi Connect Cinema dell’Università Statale di Milano: donne registe, ma anche donne attrici, e soprattutto donne che, nella vita e nel cinema, hanno saputo far sentire la loro voce. La rassegna sarà impreziosita da alcune novità. Sei proiezioni introdotte da un corto scelto nell’archivio di cinema documentario (Docucity. Documentare la città), raccolto nel tempo presso il nostro ateneo. Infine, al consueto Premio Olmi dedicato a tesi di laurea sul cinema italiano, si aggiungerà un riconoscimento al merito scientifico dedicato alle tesi dottorali della medesima area tematica.

La rassegna si inaugura il 2 Ottobre, con la proiezione di Saint Omer, di Alice Diop, un film francese che intreccia la vicenda mitologica di Medea con la storia vera di una madre infanticida. Il dramma giudiziario che riguarda la vicenda reale di Laurence Coly si intreccia con le ricerche di una classicista e docente universitaria, che si interroga sul rapporto tra mito e realtà, mentre lei stessa porta in grembo un figlio.

Il 12 ottobre appuntamento con un film molto noto ed esemplare del genere poliziesco. Fargo, diretto da Joel Cohen e sceneggiato da suo fratello Ethan, splendidamente recitato da Frances McDormand, ricostruisce il clima della provincia americana, presentandone le contraddizioni in un crescendo tragico con tratti che sfiorano il grottesco. Maternità imminente e omicidi insensati si affiancano in un affresco composito di piccole storie comuni.

Si passa a uno scenario di guerra con la proiezione del 16 Ottobre, dedicata a Zero Dark Thirty, di Kathryn Bigelow, una delle registe più interessanti della contemporaneità. Anche in questo caso, lo sfondo è la Storia, quella con la S maiuscola, che riguarda il confuso intrecciarsi di eventi intorno alla caccia a Osama Bin Laden. La protagonista – una giovane ufficiale della CIA – è la carta vincente del film. Dura, determinata e ostinata nel cercare di fornire un lavoro onesto, si trova a doversi misurare con le complessità politiche di una America confusa e spaventata.

Sofia Coppola, con il suo Marie Antoinette, ci riporta indietro nel tempo, alla seconda metà del XVII secolo, e restituisce con grande maestria la figura di una regina rappresentata al di fuori di ogni cliché. Maria Antonietta è soprattutto una donna, intrappolata in un matrimonio combinato e alla fine ghigliottinata senza aver potuto scegliere il suo destino. Il film è in programma per il 23 di ottobre.

Uno sguardo sulla cinematografia non occidentale è offerto dal film di Bar Bahar, Libere disobbedienti innamorate, in programma il 30 ottobre. Tre donne ne sono protagoniste, ma ancora di più lo è la terra di Israele in una sua versione inconsueta. Il panorama inedito di Tel Aviv, città giovane, multiculturale e laica, è il contesto ideale per una storia che intreccia l’identità religiosamente ibrida di questi territori e la realtà leggera e per certi versi futile, ma anche incredibilmente complicata, della gioventù locale.

La rassegna si chiude il 6 novembre con il bel film di Susanna Nicchiarelli dedicato agli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, nota appunto come “Nico”, che è stata la bellissima musa di Andy Warhol nonché la cantante dei Velvet Underground. Personalità complessa e a tratti non facile, la “sacerdotessa delle tenebre” viene rappresentata mentre cerca di ricostruire sé stessa e il rapporto con suo figlio.

I corti che verranno di volta in volta abbinati ai film, tutti di registe donne e concepiti come un omaggio a Milano, sono Martesana, le stagioni in città. Inverno (di Titta Cosetta Raccagni), Corrispondenze (di Letizia Buoso), Abitare significa lasciare impronte (di Francesca Balbo), MIMA – Milano Manhattan (di Gorio e Curagi). Fa eccezione Work in Progress for a Universal Landscape (di Sara Miegge), che è universalmente riferito alla città ed è l’unico corto di animazione.

SINOSSI FILM

02/10 Saint Omer (regia di Alice Diop, Francia, 2022)
Il film si ispira alla vicenda reale di Laurence Coly, giovane madre infanticida, della quale si segue il processo. Quest’ultimo viene raccontato attraverso lo sguardo di Rama, docente di Letteratura impegnata nella scrittura di un libro su Medea. Le contaminazioni tra il “fatto” dell’uccisione di un figlio e la “narrazione mitologica” di una scelta analoga sono l’oggetto centrale di questo film francese, che gioca con delicatezza anche sulle tematiche etniche e sul mistero di una madre che decide di privare della vita chi ha messo al mondo.

12/10 Fargo (regia di Joel Coen, USA, 1996)
Scritto e sceneggiato, nel consueto tandem, dai fratelli Coen, Fargo è un poliziesco capace di costituirsi come pietra miliare per chi intende misurarsi con questo genere cinematografico. Sviluppato intorno allo sconclusionato progetto di un uomo comune non troppo abile nell’organizzare imprese criminali, il film è la storia di un rapimento concertato e mal confezionato da Jerry Lundegaard, che si affida a due dilettanti straordinariamente capaci di trasformare un piano criminale in una farsa con tinte grottesche. La poliziotta Marge Gunderson, magistralmente interpretata da una Frances McDormand nei panni di una madre al termine della gravidanza, smaschera il piano muovendosi nella profonda provincia americana coperta di neve.

16/10 Zero Dark Thirty (regia di Kathryn Bigelow, USA, 2012)
Il film affronta una vicenda Americana molto discussa e tuttora non del tutto risolta che è la caccia a Osama Bin Laden. Film bellico di grande impatto visivo, Zero Dark Thirty restituisce le incongruenze e le rigidità del sistema militare americano e la linea politica che dietro a esso si cela. Lo sguardo narrante è quello di una donna, Maya, che deve conciliare il suo desiderio di verità con le complessità politiche e amministrative della vicenda storica.

23/10 Marie Antoinette (regia di Sofia Coppola, USA / Giappone / Francia, 2006
Sofia Coppola si misura con il profilo di Maria Antonietta, ghigliottinata il 16 ottobre 1793 e forse una delle regine più note della storia. Coppola però decide di mostrarne un aspetto inedito, mettendo in luce un elemento che ricorre nella sua cinematografia: la difficoltà a crescere di una donna. I costumi straordinari e la colonna sonora ben scelta fanno di questo film una rappresentazione preziosa, anche intima nel fornire il ritratto di una donna e della sua relazione con l’uomo cui è stata destinata suo malgrado.

30/10 Libere disobbedienti innamorate – in between (regia di Maysaloun Hamoud, Israele / Francia 2016)
Girato a Tel Aviv e totalmente calato nella realtà anomala di questa città israeliana, il film insegue le storie di tre donne, delle quali si descrive la vita, con una levità che contrasta con le complessità del contesto. Diverse per religione, estrazione culturale e appartenenza, le tre protagoniste, alla fine, sono ragazze che devono confrontarsi con temi come la parità, il successo professionale, la convivenza, l’omosessualità. Il mondo maschile risulta piatto e dogmatico, intrappolato in formalismi insensati, confrontato col desiderio di libertà delle protagoniste.

06/11 Nico, 1988 (regia di Susanna Nicchiarelli, Italia / Belgio 2017)
Susanna Nicchiarelli, in questo film, si misura con un profilo complicato, quello di Christa Päffgen, in arte Nico. Figura controversa che ha attraversato la vita e l’arte di Andy Warhol ed è stata la cantante dei Velvet Underground, Nico è qui raffigurata come una donna al termine della sua carriera e della sua vita. Finalmente liberata dal peso della sua bellezza, la protagonista è vista come un’identità complessa, impegnata a tirare le fila di un’esistenza passata in giro per l’Europa e dolorosamente consapevole di essere stata inefficiente come madre. La volontà di ricostruire il rapporto con il figlio è forse il tratto più intimo e struggente di questa vicenda.

Redazione

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