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MILANO. F.A.M. – PREMIO ASILO MARIUCCIA 2023

MAMME E BAMBINI, LA LIBERTA’ PER VINCERE LA VIOLENZA

di Bruna Principia Rosco

(mi-lorenteggio.com) Milano, 6 dicembre 2023 – In data 18 novembre 2023 si è svolto il “Premio Asilo Mariuccia 2023 – Convegno “Mamme e Bambini, la libertà per vincere la violenza”, organizzato dalla Fondazione Asilo Mariuccia e svoltasi nel magnifico Auditorium “Giacomo Manzù” del Centro Congressi CARIPLO – in Via Romagnosi,8 – Milano.

Ha introdotto la manager dr.ssa Laura Bajardelli, componente della Commissione Centrale di Beneficenza Fondazione CARIPLO, proveniente da un lungo incarico nel Consiglio di amministrazione di Fondazione Asilo Mariuccia. La Bajardelli è attiva in ambito sociale e ambientale e, fra i tanti incarichi che sarebbero troppi da elencare, dal 2023 è membro del Comitato Scientifico di Osservatorio Metropolitano di Milano a fianco del Presidente Camillo de Milato.

Il Generale Camillo de Milato, già Presidente della Fondazione per ben due quinquenni, da me intervistato sul Premio assegnato al Presidente del Tribunale Fabio Roia, ha risposto che non poteva che essere assegnato a lui per il suo impegno di oltre 30 anni nella Magistratura, svolto con particolare incisività e azione nel contrasto alla violenza di genere e che da sempre si occupa, come studioso e formatore, delle tematiche che riguardano la violenza contro le donne.

Emanuela Baio, Presidente della Fondazione Asilo Mariuccia, in perfetta linea nella continuazione dei valori della Fondazione, egregiamente portati avanti dal precedente Presidente Generale Camillo de Milato, ha fatto un interessante excursus sull’opera di solidarietà sociale della Fondazione. Ha parlato dell’importanza della pronta accoglienza, dell’ospitalità a donne e minori e l’aiuto assistenziale che offre la Fondazione nelle loro strutture residenziali e che si protrae anche dopo la dimissione.

Il Premio Asilo Mariuccia 2023, rappresentato dalla bella e preziosa statuetta di bronzo creata dalla famosa scultrice Stefania Scarnati, è stato dalla Baio dato al Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, in quanto garante della Legge impegnato nella difesa delle donne vittime di gravi violenze.
Durante l’evento si è, pertanto, parlato di violenza sulle donne e sui minori avvenuti in Italia e in tutto il Mondo. È emerso che i femminicidi stanno aumentando a dismisura e che la donna è sempre meno pronta a reagire perché, per natura, tende a comprendere e giustificare lo stato psichico in cui si trova chi la sta aggredendo, colpevolizzandosi anche per averlo indotto a quella reazione. Purtroppo, sulla psiche delle donne fa leva il contesto sociale che alimenta pregiudizi e stereotipi. Infatti, dal comune sentire e da indagini Istart, una fetta di popolazione pensa che la violenza sulle donne sia da addebitare al loro abbigliamento e che, a molte delle stesse la donna sarebbe in grado di sottrarsi. Purtroppo, in un contesto sociale scarsamente educato al rispetto, sembra che l’uomo abbia tutti i diritti, anche di uccidere la donna con la cognizione di poterlo fare, senza la consapevolezza di commettere dei crimini.
La cosa raccapricciante è che molte donne che subiscono violenza psicologica sono in una situazione di sottomissione, pertanto, non denunciano per paura di scatenare oltremodo la reazione e, inevitabilmente, si mettono nelle mani del proprio destino.
E qui entra in ballo la magistratura che, con le sue lungaggini, fa trascorrere troppo tempo per intervenire e, pertanto, molte denunce non sono portate a termine per le minacce che nel frattempo ricevono o per femminicidio. Quando finalmente si arriva al processo, durante lo stesso la donna subisce altra violenza attraverso analisi del suo modus vivendi, per com’era vestita, se lo avesse provocato e visite ginecologiche. Purtroppo, al termine del processo, le motivazioni sono quasi sempre a giustificazione del violentatore attraverso motivi ascrivibili a giudizi morali. In molti casi si arriva all’assoluzione per accertato vizio di mente come l’incapacità di intendere e volere senza tener conto di una adeguata valutazione del rischio di reiterazione della violenza. E quando ci si accorge dell’errore giudiziario è oramai troppo tardi perché la violenza è continuata compreso, come ho detto sopra, quello di essere uccisa.

Ma come arginare la violenza verso le donne? A tale difficile domanda, la Presidente Baio, nell’evidenziare l’impegno centenario della Fondazione Asilo Mariuccia nella tutela dei soggetti più fragili: “Bisogna lavorare tutti insieme per aiutare e far comprendere alle donne la gravità di quanto subiscono senza giustificare gli uomini che agiscono con violenza. In questi ultimi due anni, il femminicidio ha prodotto 169 orfani e che le conseguenze sulla sfera psicologica dei bambini saranno per sempre compromesse. Tutto questo provocherà loro instabilità emozionale e una condotta impulsiva che si riverserà immancabilmente sulla società”.
Il Magistrato Fabio Roia ha consigliato di istruire le donne ad intervenire tempestivamente già al primo segnale di violenza, anche verbale. “La cosa da farsi è chiedere subito aiuto a un centro antiviolenza – ha affermato Roia – dove si trovano operatrici preparate e vincolate al segreto in grado di dare i consigli corretti, prima che sia troppo tardi. Se non sarà sufficiente, poi si potrà procedere con la denuncia”.

L’importante evento è stato organizzato dall’attuale e valente Direttore Generale della Fondazione Asilo Mariuccia Dott. Thomas Parma, il quale sta affrontando questo delicato compito portato avanti con grande passione.

Al termine della manifestazione, mi è corso l’obbligo di chiedergli di parlarmi della Fondazione:

Questa Fondazione è un’istituzione preziosa per il territorio lombardo in quanto è volta a salvare le fanciulle da genitori, mariti e conviventi violenti, protettori infami. Essa è stata fondata da Ersilia Bronzini Majno, una delle protagoniste dell’emancipazionismo milanese di fine Ottocento. Attraverso l’impegno a favore dei ceti più disagiati, con alcune donne della Milano-bene, aveva dato vita al “femminismo pratico” ma, nel 1902, dopo il dolore subito per la morte della figlia Mariuccia di soli tredici anni, fondò l’Asilo Mariuccia, divenuta poi l’attuale Fondazione. La Fondazione non ha scopo di lucro e opera esclusivamente per fini di solidarietà sociale. Offre assistenza sociale e sociosanitaria a minori. Porge pronta accoglienza a minorenni di ambo i sessi bisognosi di ricovero immediato, dei quali, prima di decidere sul definitivo accoglimento o su altri modi di assistenza, occorre studiare il carattere e le necessità tenendo conto dell’ambiente di provenienza. Accoglie in strutture residenziali aventi strumenti di osservazione e pedagogici, soggetti minorenni, maschi e femmine, con disturbi della vita affettiva e della socialità, che presentino problemi di disadattamento o turbe del carattere o del comportamento, e debbano essere allontanati da ambienti familiari considerati, per le loro norme di vita, affettivamente o socialmente carenti o patogeni.

Promuove e cura l’assistenza dei minori anche dopo la loro dimissione e ciò sia mediante l’istituzione di servizi di cura ambulatoriali, pensionati, comunità alloggio o analoghe organizzazioni, sia in ogni altra forma che ne favorisca l’inserimento nella vita civile e del lavoro. Si occupa di compiere a favore degli assistiti anche le pratiche legali che fossero richieste dalla specificità dei casi. La Fondazione provvede nei limiti dei propri mezzi”.

Ancora oggi, a distanza di qualche anno, ricordo una giovane mamma ospite del Centro di Via Loria, la quale, tra le lacrime e i singhiozzi, ha ringraziato tutti i membri la Fondazione per averle fatto superare le sue remore a credere ancora in una vita da vivere senza violenza, per averla fatta uscire dalla Comunità risanata insieme alla sua bambina e per averla aiutata nell’inserimento lavorativo. Poi, sulla base della sua esperienza nella comunità ha scritto e letto questa lettera che avevo già pubblicato in un mio precedente articolo (https://www.pupia.tv/2012/09/italia/milano-la-fondazione-asilo-mariuccia-festeggia-i-110-anni/72443):

Il Direttore Parma ha ringraziato i suoi collaboratori facenti parte del Consiglio di amministrazione e tutti gli intervenuti. “Se oggi Ersilia Bronzini Majno fosse stata presente – dichiara il Direttore – sarebbe orgogliosa dell’esito della sua fondazione”.   

In questo momento di crisi, il Direttore fa appello e confida nelle donazioni perché li ritiene importanti per sostenere la Fondazione affinché continui ad aiutare i ragazzi, i bambini e le loro mamme. Sperando di aver esposto l’importante “mission” della Fondazione, trascrivo le coordinate per chi desidera donare:

L’importante evento è terminato con l’augurio di aver messo in luce i gravi problemi legati alla violenza sulle donne, al relativo femminicidio e l’importanza della donazione che potrà aiutare molte donne e bambini. Ci auguriamo di aver scavato nell’animo di ognuno di noi per riuscire a fermare questa strage.

                                                                                 Principia Bruna Rosco

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