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mercoledì, Maggio 22, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Israele e Palestina. Cessate il fuoco: lettera aperta di Alessandro Capelli, Segretario PD Milano Metropolitana

“Pace e diritti per entrambi i popoli. Sempre contro antisemitismo e islamofobia”

(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 marzo 2024– Riceviamo e pubblichiamo:

Mai avrei immaginato, ma sento che non posso esimermi dal farlo. 

Altre, ennesime, parole scritte nero su bianco che alludono all’idea che nel nostro Partito Democratico serpeggi, tollerato, un alone di antisemitismo. Sensazioni che ormai sono depositate nel dibattito mediatico, ma non possiamo lasciar sedimentare.  

Io sono orgogliosamente il segretario di una comunità e penso di avere il dovere di mettere un punto ai chiacchiericci. 

Non serve nascondersi dietro un dito: conosciamo la complessa e storicizzata visceralità del tema, così come possiamo solo immaginare il dolore e la sofferenza di chi – anche parte della nostra comunità – mantiene legami di terra e sangue con Israele o con la Palestina. 

Per questo, dal primo momento e senza attese, come PD Milano Metropolitana, abbiamo cercato di essere netti e attenti. 

Sento, come segretario, uno smarrimento e un’inquietudine diffusa: non certo solo dei nostri iscritti, ma di un mondo larghissimo democratico, progressista. 

Divisi e lacerati nell’idea che dobbiamo prendere una delle parti di destino, per come sono oggi. Di qua o di là. E anche da qui se ne vedono talvolta gli azzardi, le forzature e le timidezze. 

Siamo inorriditi di fronte all’orrore terribile del 7 Ottobre: una strage ed uno stupro di massa ad opera di un gruppo terroristico (che ancora tiene ostaggio decine di civili israeliani) che non smetteremo mai di condannare. 

Inorridiamo di fronte all’ecatombe e alla strage di civili che il Governo Netanyahu sta compiendo a Gaza e non smetteremo mai di condannare quel massacro di civili, donne e bambini, che sta devastando intere generazioni di Palestinesi. Il diritto all’esistenza e all’autodifesa non ha nulla a che vedere con tutto questo. 

Siamo al fianco di tutte le donne e tutti gli uomini che in Israele si battono contro le politiche di questo governo e fino a che avremo fiato denunceremo quelle frasi disumane dei Ministri israeliani che non ho mai il coraggio di riportare.  

Di fronte a questa strage toccherà alla corte dell’Aja e toccherà agli storici tra qualche anno stabilire la definizione esatta delle parole per descrivere quello che sta accadendo a Gaza. A noi ora sta il compito politico di gridare che la strage di civili che è in corso è una vergogna e va fermata subito: torni l’umanità. 

Capiamo però l’attenzione alle parole e al loro uso. Ecco perché riconosco la saggezza delle parole di Liliana Segre sull’attenzione a non mescolare Gaza e la Shoah e sull’attenzione a non utilizzare parole che nella storia hanno avuto un peso certo e terribile. Non ci possiamo concedere questo alibi anche perché non possiamo dimenticare che alla Shoah abbiamo partecipato noi italiani: anzitutto con le leggi razziali del 1938 firmate da quel Benito Mussolini che oggi una parte della destra tiene come effige a casa. 

Noi saremo sempre nemici dell’antisemitismo e sempre attenti a ogni comportamento o opinione che possa produrre una qualsivoglia ipotesi di discriminazione, o due pesi e due misure per giudicare gli avvenimenti. È intollerabile che qualcuno coccoli l’idea di un antisemitismo “folkloristico della destra” contrapposta a un antisemitismo diffuso e radicato nella sinistra.  E lo dico con ancora più forza: è intollerabile l’accusa più o meno velata che riguarda la nostra comunità. Siamo consapevoli dei pericoli che corre il dibattito difficile e dilaniante sulla guerra in corso che può alimentare islamofobia e antisemitismo. Continueremo a vigilare perché nessuno lo utilizzi per fomentare posizioni sbagliate o discriminatorie, ma ci difenderemo anche dalle accuse infamanti. 

Hamas e chi la sostiene sta dall’altra parte della storia: un terrorismo integralista che imprigiona milioni di palestinesi in un regime teocratico, omofobo, patriarcale e liberticida. 

Netanyahu e chi lo sostiene sta dall’altra parte della storia: un governo di estrema destra che sta massacrando migliaia di civili senza pietà e che da anni – anche in Cisgiordania – lavora per allontanare la pace e la giustizia. 

Cessate il fuoco ora! Verrà il momento di ricostruire la storia e le ragioni, ma ora, questo, è il momento della vita. 

È urgente la strada per riconoscere  al popolo palestinese il diritto ad avere un proprio Stato, nei perimetri riconosciuti dall’ONU e che ponga definitivamente fine alle politiche dell’occupazione degli insediamenti illegali dei coloni in Cisgiordania. 

Due popoli, due stati, mutuo riconoscimento: pace. 

La nostra è una battaglia in difesa dei diritti del popolo palestinese che devono convivere con quelli del popolo israeliano. È paradossale ricevere lezioni di antisemitismo perfino da una destra che tiene a casa il busto di Benito Mussolini e che non riesce a riconoscersi nella parola antifascismo.

A nome di tutto il PD Milano, a Ottobre, sono stato al fianco di Lele Fiano ad esprimere pubblicamente solidarietà alla comunità ebraica. Qualche giorno dopo siamo andati ad ascoltare in un incontro a porte chiuse le ragioni, il dolore e la paura di quella comunità. In questi mesi il PD Milano non ha mai avuto paura di esprimersi per il cessate il fuoco e per una pace giusta. Sin da allora dico e ribadisco che il PD si batterà per le ragioni della pace, dei diritti di entrambi i popoli e per combattere qui e ovunque qualunque rigurgito di antisemismo e islamofobia. 

Ecco perché rivendico il nostro ruolo: dialogare costantemente e tenere un canale vivo e forte con chi, da entrambe le parti di una contesa lunghissima, si batte per la pace giusta.

Il prossimo 25 aprile a Milano sarebbe bello se succedesse una cosa importante: dietro uno striscione che parla di Pace, di cessate il fuoco, di restituzione degli ostaggi, di fine dell’occupazione e di due popoli e due stati, trovassimo casa tutte e tutti. Dirigenti e militanti del Partito Democratico e del centrosinistra e chi, nella comunità palestinese ed in quella ebraica si battono per un futuro di pace.

Alessandro Capelli, Segretario PD Milano Metropolitana.

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