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VILLA GAIA GANDINI

Milano, 23 maggio 2024 – Villa Gaia Gandini, a Robecco sul Naviglio, è uno degli edifici più antichi dei Navigli milanesi: l’edificio risale, infatti, al XV secolo ed è ciò che si definisce una “villa di delizia”, ovvero il luogo dove i nobili si ritrovavano a villeggiare, organizzando ricevimenti e divertimenti. Proprio per questa sua funzione la residenza ricevette l’appellativo di “Gaia” da Ludovico il Moro, che la utilizzò spesso come casino di caccia.

Numerose sono le famiglie illustri a cui è appartenuta, tra cui i Borromeo, i Visconti-Borromeo, i Confalonieri (qui il carbonaro Federico Confalonieri aveva il suo studio) e i Biglia. Altrettanto importanti sono stati i personaggi che ha ospitato nei secoli, dal già citato Ludovico il Moro a Bona di Savoia.

Oggi Villa Gaia è proprietà della famiglia Gandini, da cui prende il nome, e mantiene la sua vocazione mondana: è, infatti una delle location per matrimoni, feste di gala ed eventi tra le più richieste della provincia lombarda.

La sua bellezza è data da svariati elementi: la grande terrazza che si affaccia sul Naviglio Grande, con la raffinata balaustra settecentesca in ferro battuto e pietra molera; l’imbarcadero privato che consente l’approdo degli sposi in barca; l’ampio parco con querce americane secolari e statue antiche; il cortile maggiore porticato e affrescato con grottesche e lo splendido piano nobile, con gli eleganti arredi.

LA STRUTTURA DI VILLA GAIA GANDINI

Analizzando l’edificio principale più nel dettaglio, vediamo come esso si sviluppa attorno a tre cortili comunicanti, il cui principale è porticato su tre lati e si apre su via Matteotti direttamente dal portone cinquecentesco decorato a bugnato e trofei sul lato della strada.
Il portico rinascimentale è invece ornato da pitture con motivi a grottesca, figure di guerrieri e stemmi raffiguranti animali acquatici; sotto il suo colonnato si svolgono generalmente i ricchi banchetti che rallegrano matrimoni ed eventi.

Villa Gaia Gandini è il tipico esempio di un edificio nobiliare riadattato nei secoli secondo il gusto e la moda dell’epoca, con complesse stratificazioni storiche che vanno, in questo caso, dall’architettura quattrocentesca fino a quella neoclassica.
Edificata probabilmente sui resti di una struttura castellana del XIV secolo, la villa ne ha mantenuto l’impianto quadrangolare, con l’asse principale perpendicolare al naviglio. La facciata su strada, che presenta lo stemma dei Visconti Borromeo, ha conservato le forme cinquecentesche nel portale bugnato e negli inserti di archi e finestre ora murati. La facciata sul naviglio, invece, è stata rimaneggiata nel ‘700 e presenta ora, al posto del loggiato del ‘500, decori che incorniciano finestre e porte, mentre l’ordine superiore è dominato da tre balconcini in ferro battuto.
Settecenteschi sono anche la balaustra e l’imbarcadero, nonché la facciata sul giardino, con le sue finte cornici dipinte alle finestre, mentre l’esedra di ingresso è di epoca neoclassica ed è attribuita all’Appiani.

A destra del portone d’entrata si trova la cappella in stile neoclassico dedicata all’Immacolata, mentre lo scalone d’onore settecentesco – un tempo rampa per i cavalli –  è in fondo a destra, tra il primo e il secondo cortile. Esso conduce all’elegante piano nobile, che, come gli ambienti interni del piano terra, presenta arredi d’epoca e decori che vanno dal Rinascimento al ‘700, tra cui pregiati affreschi di scuola milanese, stanze barocche, neoclassiche e primo impero. Tra le numerose sale meritano particolare menzione quella con i decori in grisaille – probabile opera di Andrea Appiani – e lo studio in stile barocchetto.

All’esterno, un lungo parco secolare si snoda lungo il naviglio con due scenografici viali alberati, decorati da statue antiche.

La storia di Villa Gaia Gandini

Non si hanno notizie certe sulla fondazione di Villa Gaia Gandini, ma si ritiene che fu fatta costruire da Vitaliano Borromeo, capostipite della famiglia omonima, verso la fine del XV secolo, forse sul precedente Castello di Robecco, di cui non si hanno però resti.

Dopo essere stata abitata per diversi decenni dalla famiglia Borromeo, nella seconda metà del ‘500 la villa fu lasciata in eredità da Giovanni Borromeo al nipote Ludovico Visconti, con l’obbligo di far assumere il cognome Borromeo ai suoi discendenti.
Nel ‘700 la Villa passò poi ai Biglia, mecenati di Andrea Appiani, e successivamente ai Confalonieri, determinando il nuovo appellativo di Villa Borromeo Visconti Biglia Confalonieri.

Nel 1876 la villa fu venduta ai Garbini e verso la metà del XX sec., divenne proprietà della famiglia Gandini, che la possiedono tuttora e che ne hanno permesso un importante restauro, che ha riportato alla luce gli elementi rinascimentali dell’edificio.

Oggi, per volontà dei Gandini, Villa Gaia è una prestigiosa location per eventi culturali e aziendali, matrimoni, esposizioni, convention, set cinematografici, televisivi e pubblicitari.

La Villa è Casa Comunale, quindi i matrimoni qui celebrati hanno valore legale.
La struttura non si avvale di un catering in esclusiva, ma le coppie possono valutare alcuni dei partner d’eccellenza con cui la villa solitamente collabora. Oltre al parco e alla terrazza sul naviglio, per gli eventi è possibile utilizzare la corte, con la sua capienza di circa 250 posti a sedere e 6 sale interne che possono ospitare l’aperitivo, il banchetto o la cerimonia civile, a seconda delle esigenze.

Per scoprire di più sui matrimoni a Villa Gaia Gandini è possibile curiosare tra i reportage di nozze dei fotografi di matrimonio Click E Chic.

L. M.

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