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LOMBARDIA. SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA, GALLERA: NON SPETTA A REGIONE IL RICONOSCIMENTO DI UNA MALATTIA RARA

(mi-lorenteggio.com) Milano, 04 luglio 2017 – "La definizione di una malattia rara non dipende da noi, ne’ da un gruppo di lavoro che puo’ essere costituito in Regione Lombardia; attiene a una valutazione che deve essere fatta dalla Comunita’ scientifica. Quello che possiamo fare e’ istituire un gruppo di lavoro formato da esperti che possano dare adeguate risposte ai bisogni dei pazienti che soffrono di questi sintomi invalidanti, ad esempio che sappiano dare indicazioni su centri ai quali si possono rivolgere sia per la diagnosi, che per la cura". Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera intervenendo, in Consiglio regionale, in merito alla mozione ‘MCS- Sensibilita’ Chimica Multipla’.

ASPETTI CLINICI NON DEFINITI – "La MCS – ha spiegato l’assessore – e’ una sindrome dagli aspetti clinici e patogenetici non ancora ben definiti. La mancanza di consolidate conoscenze epidemiologiche, cliniche e terapeutiche, rende difficile la condivisione dei criteri e dei metodi necessari per effettuare una precisa diagnosi ed una efficace gestione del paziente. Condizioni indispensabili per identificare correttamente i destinatari degli interventi sanitari, evitando generalizzazioni, che provocherebbero solo un aumento della spesa sanitaria, senza vantaggi concreti per gli interessati".

OMS – "L’organizzazione mondiale della Sanita’ – ha aggiunto – non riconosce ancora la sindrome come malattia e il codice indicato della X Classificazione internazionale delle malattie raggruppa le condizioni respiratorie non specificate per esposizione a sostanze chimiche, gas, fumi e vapori".

LEA – "Peraltro – ha concluso – le problematiche relative alla sindrome in esame sono da tempo all’attenzione del Ministero della Salute, del Centro nazionale per le malattie rare dell’Istituto superiore di sanita’, e del Consiglio superiore di sanita’ (CSS). In particolare il CSS si e’ espresso nel 2008 ritenendo che la indisponibilita’ di evidenze nella letteratura internazionale non consentisse di considerare la sindrome come entita’ nosologicamente individuabile e che, comunque, il Servizio sanitario nazionale, attraverso i Livelli essenziali di assistenza, sia gia’ in grado di fornire una adeguata assistenza nei casi di intolleranza all’esposizione a sostanze chimiche".

Redazione

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