Trezzano sul Naviglio (MI) – “Sono preoccupata perché molte delle persone che ieri sera si sono sedute nello spazio riservato al pubblico non risiedono, come hanno accertato anche gli agenti della Polizia locale, a Trezzano e sono venute evidentemente per provocare”: così il sindaco di Trezzano sul Naviglio, Liana Scundi, commenta il diverbio avvenuto ieri sera tra un consigliere del Gruppo dei comunisti uniti e un giovane del pubblico, che gli agenti avrebbero poi accertato essere figlio di un consigliere comunale di An. Come hanno appurato le forze dell’ordine presenti, non ci sarebbe stato alcuno scontro fisico, come invece dichiarato dal capogruppo di An verso il Pdl, Giuseppe Russomanno, e da altre due persone attraverso un video diffuso su Internet.
Un documento video che non rispecchia la realtà dei fatti. “Siamo preoccupati – sottolinea il presidente del Consiglio, Domenico Spendio – perché si tratta dell’ennesimo episodio che evidenzia la mancanza di rispetto, da parte di alcuni, delle istituzioni comunali”.
Poiché nel video vengono chiamati in causa sia il presidente del Consiglio, che ha invitato più volte il pubblico a calmarsi sospendendo la seduta, sia il sindaco, l’Amministrazione comunale sta valutando se ci sono gli estremi per una denuncia per diffamazione.
“Episodi come questi sono creati ad arte – precisa ancora il sindaco – e sono una vera e propria messa in scena sulla quale mi auguro che le autorità competenti indaghino fino in fondo per accertare la verità dei fatti. Noi sappiamo di aver agito nel pieno rispetto dell’istituzione che rappresentiamo. Se la buttiamo in politica, potrei dire che l’atto del consigliere Russomanno è un gesto disperato di chi non riesce a farsi nominare capogruppo del Pdl, tanto è vero che nel Consiglio comunale di Trezzano il Pdl non esiste, perché non si è mai costituito”.
V.A.