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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

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Traforo Mortirolo, presentato studio fattibilità: obiettivo il collegamento tra Vallecamonica e Valtellina

(mi-lorenteggio.com)  Darfo Boario Terme/Bs, 20 gennaio 2011 –  L’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, ha partecipato, presso il Centro Congressi di Darfo Boario Terme, alla presentazione dello studio di fattibilità per la realizzazione del collegamento Edolo-Tirano attraverso il traforo del Mortirolo, infrastruttura che ha come obiettivo il collegamento tra Vallecamonica e Valtellina.

"Il Mortirolo evoca sudore e lacrime – ha detto Cattaneo -. Vale anche per il progetto del traforo: una sfida avvincente, seppur ardua, di cui si parla da tempo anche attraverso studi che vanno al di là del livello locale".

L’assessore ha ricordato "i punti di forza" che caratterizzano l’opera: "innanzitutto si tratta di un lavoro condiviso dalle istituzioni e dal territorio, che chiede infrastrutture che favoriscano le connessioni. L’intervento è già previsto dalla programmazione regionale: è inserito nel PRS, nel PRT e nell’AQST. Inoltre possiamo capitalizzare molte esperienze e studi precedenti che consentono di raccogliere più elementi per la progettazione del migliore dei collegamenti possibili". Nello studio si favorisce l’ipotesi del traforo ferroviario, pur non escludendo l’ipotesi stradale.
"Ciò è un valore – ha spiegato – perché va nella direzione della promozione della sostenibilità e del riequilibrio modale, in linea con quanto stanno facendo altre Regioni europee".

Da ultimo Cattaneo ha ricordato i passi che si devono ancora compiere per arrivare alla fase operativa: "Per fare in modo che questo progetto diventi un cantiere e non resti tra le idee brillanti riposte in un cassetto, occorre studiare con realismo ciò che ancora manca. Serve un’analisi approfondita dei costi e soprattutto delle possibili forme di autofinanziamento, per verificare la sostenibilità economica dell’opera, a cominciare da un’oggettiva valutazione della domanda potenziale e delle possibili forme di cattura del valore. Oggi infatti non è pensabile che i circa 400 milioni di euro necessari ricadano tutti sulla finanza pubblica".

Redazione

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