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Scuola materna Don Milani, la Lista Civica Insieme Opera 2018: "La confusione della Giunta uscente"

(mi-lorenteggio.com) Opera, 2 giugno 2018 – Riceviamo e pubblichiamo:
Dall’inizio delle proteste dei genitori, la Giunta uscente è nella confusione più totale: in pochi giorni ha ipotizzato soluzioni le più diverse per lo spostamento delle 9 sezioni della scuola materna “Don Milani” ma in ognuno dei casi senza aver mai preventivamente sentito il parere delle famiglie. Ora, pare abbiano deciso di fermare la ristrutturazione per un anno in modo ristrutturare i locali della ex Asl affinché possa ospitare le 4 sezioni della materna nel 2019.   Non è nostra intenzione fare sterile polemica pre-elettorale ma, cercando di comprendere che tipo di contratto sia stato stipulato tra la Giunta comunale uscente e la società che si dovrà occupare dei lavori (facendo riferimento agli atti pubblicati nell’Albo pretorio del Comune), ci sono sorte delle domande che vorremmo porre ai due candidati Sindaco della destra (Nucera e Pozzoli, visto che tutti gli atti che hanno portato a queste decisioni sono stati votati anche da loro):
 
• Perché avete legato la ristrutturazione della “Don Milani” alla vendita di un terreno in via Moneta di proprietà del Comune di Opera? Non era molto più semplice ed efficace vendere il terreno al miglior offerente e subito dopo utilizzare il denaro per appaltare i lavori di rifacimento della scuola? • Se la soluzione di legare la vendita del terreno alla ristrutturazione della scuola era davvero la più semplice, perché avete speso oltre 3.000,00 € per un avvocato che aiutasse l’Ufficio Tecnico nella gestione del progetto? • Il primo interesse del Comune in questa operazione dovrebbe essere ristrutturare al meglio la materna: non trovate allora singolare e pericoloso che ad occuparsi di tali lavori sia una società la cui attività principale è la gestione di 3 negozi di ortofrutta in provincia di Pavia, che ha potuto aggiudicarsi la concessione proprio perché era ricompresa la vendita del terreno di via Moneta?
 
E poi vi chiediamo conto anche di altre cose:
 
• Quando il Comune ristruttura un edificio o realizza un’opera paga sempre l’appaltatore a stato di avanzamento lavori: prima quest’ultimo realizza una parte del progetto, poi l’Ente controlla la qualità del lavoro svolto e solo allora procede al pagamento il prezzo di quello che hai realizzato sino a quel momento. Con la “Don Milani” il prezzo della ristrutturazione (il terreno) è già stato ceduto mentre i lavori di ristrutturazione della “Don Milani” non sono nemmeno partiti. Come faremo quindi a controllare qualità e tempi della ristrutturazione? Cosa succederebbe se, come già accaduto con il Palazzetto dello sport, durante i lavori di ristrutturazione il concessionario dovesse fallire? • Perché alla conclusione della ristrutturazione il Comune, per i successivi quattro anni, dovrà pagare più di 200.000€ annui alla società concessionaria come canone di disponibilità? Quanto costa la gestione ordinaria della scuola, presupponendo che nei primi quattro anni dalla ristrutturazione di manutenzioni straordinarie non dovrebbe essercene bisogno? • I tempi concordati quali sono? Nelle carte si parla di 390 giorni per l’esecuzione dei lavori e quindi c’è il rischio che i bambini operesi debbano fare a meno della “Don Milani” per due anni, invece che per uno solo.   La nuova e ultima, in ordine di tempo, soluzione prospettata ci porta a porre una domanda finale: dopo aver cambiato idea così tante volte e in così poco tempo, come possono i genitori dei bimbi della “Don Milani” ma anche i cittadini tutti, credere alle decisioni, ai vostri proclami e alle vostre promesse?
Lista Civica Insieme Opera 2018

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