Milano, 15 gennaio 2019 – La dermatite atopica è una patologia cronica della pelle (a carattere infiammatorio) molto diffusa in Europa e soprattutto in Italia: lo sostengono i dati di uno studio condotto da Stethos, che evidenziano l’influenza e la diffusione di questa patologia tra gli italiani. La dermatosi infiammatoria va trattata con la giusta attenzione perché può portare diversi problemi di natura fisica, oltre che estetica. Ed è per questo motivo che serve capire con maggiore precisione cos’è e come si combatte, partendo da alcuni dati significativi.
L’indagine di Stethos sulla dermatite atopica
Secondo le analisi di Stethos, in Italia si trovano circa 35.500 soggetti che soffrono di dermatite atopica, con un totale di 8.000 diagnosi considerate come gravi. Si tratta di una problematica che può limitare anche le azioni quotidiane più semplici, come sottolineato dalle persone intervistate da Stethos. Secondo quanto è emerso, il 28% delle persone con questa patologia non può lavare i piatti né entrare a contatto con i detergenti. La percentuale si alza fino al 43%, se si considerano i soggetti che non possono entrare a contatto con la polvere in casa. Il 40% delle persone malate di dermatite non può nemmeno indossare capi o indumenti in lana, mentre il 67% non riesce a dormire per via del prurito, dovendosi poi assentare dal posto di lavoro. Altre percentuali significative: il 54% è costretto ad evitare le piscine, mentre il 48% si sente a disagio quando frequenta una palestra.
Cos’è e come si combatte la dermatite atopica
Come anticipato nell’introduzione, la dermatite atopica (nota anche come eczema atopico) è una malattia infiammatoria cronica: questa tende a colpire soprattutto la pelle del viso e altre zone specifiche del corpo, e può manifestarsi sia negli adulti che nei bambini. I sintomi sono la comparsa di chiazze di pelle arrossata e desquamata, insieme ad un prurito molto forte, e ad altri segnali come la cheratosi e la cute secca. Può essere curata con farmaci come Lichtena Med, i quali intervengono per abbattere lo stato di infiammazione della cute, e può anche essere affrontata con alcuni sistemi di prevenzione. È ad esempio consigliabile evitare i capi realizzati in lana o in tessuti sintetici, i quali irritano la cute e ne impediscono la corretta traspirazione. Anche il contatto diretto della pelle con i detergenti andrebbe evitato, così come gli ambienti pieni di polvere. In ogni caso, quando si notano i primi sintomi della dermatite atopica, è sempre il caso di recarsi da un dermatologo e di chiedere il suo parere.
L. M.